Intervista a Livido con il singolo “Giungla”

Ciao Livido, presentati ai nostri lettori.

Ciao, mi chiamo Riccardo, in arte Livido, ho 23 anni, vivo a Perugia e faccio musica perché ho bisogno di esprimermi con qualcosa di più grande delle sole parole. Il mio percorso musicale è iniziato a 18 anni, anche se già prima ho suonato chitarra classica e acustica per un paio di anni circa. Il tutto si è concretizzato con i primi beat di genere rap, ma non solo, difatti già in quegli anni sperimentavo per capire quale genere potesse essere il più adatto per me. Sono uno studente, quindi mentre realizzo la mia musica devo anche dedicare dello spazio allo studio, ma questo non mi impedisce di seguire la mia passione e anzi mi induce ad ottimizzare i tempi, ciò nonostante, non nego che gliene dedicherei volentieri di più. La musica è la cosa più importante per me, è lo strumento più potente che ho a diposizione, è una valvola di sfogo, la mia ancora di salvezza.

Perché il titolo “Giungla”? Cosa si nasconde dietro la canzone?

“Giungla” è un brano che risponde alle difficoltà e al caos con spirito combattivo, cercando di rimettere ordine alle idee e di avere il controllo anche in un ambiente ostile come può essere quello di una giungla, analogia dello stato emotivo dell’essere umano. Nel brano si passa dal sentirsi un essere indifeso e confuso alla figura di un cacciatore, che imbraccia il suo “fucile”, che rappresenta le sue capacità e il suo coraggio nel superare gli ostacoli. Il senso del tempo nella giungla, così come quando ci si perde nei propri pensieri, tende a perdere di significato e ci ritroviamo a combattere contro la nostra stessa mente per sopravvivere, dal testo infatti:

[Tic-tac, tempo balla tip TAP, Regalo qualche chicca, voce distorta che poi mi clippa. Tic-tac, testa balla il tip TAP, Ora si è dipinta, La tinta da sola si è respinta].

A volte tendiamo a voler fare le cose con irruenza e questo, così come nella giungla, può risultare fatale, ma anche quando tutto va male bisogna sapersi risollevare e avere la forza di andare avanti; “Giungla” è tutto questo in sintesi.

Hanno un filo conduttore i brani che hai pubblicato?

I brani che ho pubblicato sono racchiusi in un EP e il loro elemento comune è che tutti derivano da un mio sfogo, seguono un flusso di pensiero che cerca di rimettere ordine a ciò che mi accade attorno. Quindi in pratica si tratta di un percorso personale nella quale affronto le mie difficoltà e in cui cerco di condividere le emozioni provate in quei momenti.

Un sound che trasuda originalità e personalità, ma anche con molti riferimenti ai grandi del passato, quando la musica rappresentava ancora l’apice dell’espressione umana evolvendo e condizionando l’intera società. Quali i tuoi riferimenti artistici che hanno aiutato la tua ispirazione nella tua musica?

Grazie del complimento, intanto, per quanto riguarda le fonti d’ispirazione direi Eminem, XXXTENTACION e gli Imagine Dragons per la musica straniera, mentre Fabri Fibra, Marracash, Ernia e Salmo per quella italiana. Tutti questi artisti sono stati importanti per me in qualche modo e da loro ho imparato molto; quindi, credo siano identificabili riferimenti alla loro musica nei miei pezzi.

Quali sono i tuoi obiettivi da voler raggiungere? Cosa ti aspetti da questo tuo nuovo percorso artistico e discografico?

I miei obiettivi sono tanti, di certo voglio rendere questa mia passione una professione e voglio entrare nel mondo della musica a testa alta, con l’intento di comunicare qualcosa che possa essere utile a chi mi ascolta per affrontare momenti difficili o godere maggiormente di quelli felici. Quello che mi aspetto è di convertire i miei sacrifici in successi, l’impegno in ammirazione e la musica in qualcosa che arriva al cuore ma che scuote il cervello. Voglio riuscire ad alzare sempre di più l’asticella e comunicare ciò che provo nella maniera più trasparente possibile.

Artisticamente parlando, rifaresti tutto oppure hai dei rimpianti?

Artisticamente parlando posso dire di non avere rimpianti, d’altronde la musica è emozione, non posso rimpiangere di aver espresso quello che provavo in quel momento, ogni canzone e ogni azione fa parte di me, poi certo con il tempo si cresce e certe cose sentiamo che sono cambiate, ma la trovo una cosa positiva, fa semplicemente parte del percorso.

L’ultima parola a te! Lasciaci un messaggio!

Un saluto innanzitutto alla pagina e a tutti i lettori e un ringraziamento a chi mi sostiene tutti i giorni, concludo dicendo che la musica è la mia vera essenza, è ciò alla quale tengo di più, un’esigenza che definirei fisica; quindi, spero possa essere apprezzata fino in fondo, io di certo continuerò a impegnarmi!