Ciao Pedrito, presentati ai nostri lettori.
Salve, sono Pietro Nigri, in arte Pedrito Él Barón. Vi risparmio la mia intera biografia, che tanto… Si troverà in giro per la rete.
Perché il titolo “Tears from the Afterlife”? Cosa si nasconde dietro la canzone?
La storia del titolo, e intrinseca agli eventi narrati nella storia del suo album. “Heart, Witch and Dragon” è un album che narra le vicende che accadono a due sorelle fate, succederanno un po’ di cose, e “Tears” e una conseguenza di tali eventi.
Hanno un filo conduttore i brani che hai pubblicato negli anni?
In realtà no, ogni mia pubblicazione, solitamente, è sempre stata fine a se stessa … Fino ad ora, perché ora c’è un progetto album, che dovrebbe essere in stores il 21 di ottobre, anche se tutti gli E.P. ed album già pubblici, hanno ognuno una propria Storytelling.
Un sound che trasuda originalità e personalità, ma anche con molti riferimenti ai grandi del passato, quando la musica rappresentava ancora l’apice dell’espressione umana evolvendo e condizionando l’intera società. Quali i tuoi riferimenti artistici che hanno aiutato la tua ispirazione nella tua musica?
Vuoi la verità, credo di non essermi ispirato volutamente a nessun artista. Sono sempre stato condizionato dalla mia prolifica fantasia, anche se alcuni suoni potrebbero ricordare altri artisti, non è una scelta, ma una condizione involontaria. Se parliamo di sound, credo che i gruppi dei 90′ in generale abbiano comunque dato la loro influenza.
Quali sono i tuoi obiettivi da voler raggiungere? Cosa ti aspetti da questo tuo nuovo percorso artistico e discografico?
Non si deve mai pretendere, bisogna solo mirare a… Comunque, il mio obbiettivo sarebbe autosostenermi con la mia musica, riuscire ad avere le giuste attrezzature non elemosinare basi, avere un produttivo sempre all’attivo… Insomma, diventare un cantante a D.O.C., e data l’attuale condizione, cosa potrei fare con un vero e proprio studio fisico? Se solo con un cellulare, sono arrivato a rispondere ad un’intervista con voi.
Artisticamente parlando, rifaresti tutto oppure hai dei rimpianti?
Sì, rifarei tutto, ma da molto prima.
L’ultima parola a te! Lasciaci un messaggio!
Voi siete dei folli a dare l’ultima parola a me. Io non sono un tipo molto sintetico, diciamo che da scrittore, da un pensiero ci potrei scrivere un libro. Togliendo questo dettaglio, il messaggio, secondo me, più adeguato è solo uno: “Non è mai troppo tardi”. Io in quattro anni, ho fatto quello ho fatto, e tutt’ora sta aumentando di proporzioni.
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