INTERVISTA A PIERO SAN GIORGIO AUTORE DEL LIBRO “SOPRAVVIVERE AL COLLASSO ECONOMICO”

Ciao Piero ti ringrazio per avermi concesso questa intervista, come stai innanzitutto?

Benissimo! Ho appena passato il Week-end del primo maggio nella mia fattoria a seminare l’orto per quest’estate. Sono un po’ stanco “la terra e bassa, come si dice” ma è il lavoro minimo se si vuole cercare un po’ di autonomia.

Il tuo libro “Sopravvivere al Collasso Economico” verrà presentato il prossimo venerdì 8 maggio a Roma presso la sede di Casapound Italia. Come e perché nasce l’idea di scrivere questo libro?

L’idea di scrivere questo libro nasce nel 2002-2005. In quel periodo ero ancora un dirigente nel settore marketing, specializzato sui mercati emergenti ed è stato in quella occasione, che ho scoperto le menzogne sulle guerre in Iraq e in Afghanistan, essendo appassionato di storia, mi sono ristudiato tutti i miei libri cercando il vero motivo delle cose. Nello stesso tempo, viaggiando per il mondo per lavoro ho preso consapevolezza dello stato reale del nostro pianeta: inquinamento, distruzione dell’ambiente, guerre etniche, migrazioni massicce di popolazioni, che in quegli anni erano ancora in fase iniziale e di cui ancora oggi non ci rendiamo conto della portata reale, rarefazione delle risorse energetiche e minerali. Infine, avendo perso parecchi soldi in borsa, con la crisi del 2000-2001, ho scoperto il funzionamento della finanza internazionale. Ho venduto tutto e ho comprato oro. E’ così ho cercato di capire il perché l’oro vale sempre di più. La risposta a tutte queste domande mi ha fatto capire che il mondo sta andando in una direzione estremamente pericolosa: crollo economico, crollo sociale, guerre civili. Ho pensato quindi di  prepararmi al peggio. L’ho fatto inizialmente per me, per la mia famiglia e i miei amici. Poi via via ho incominciato a diffondere sempre di più il mio pensiero, fino al giorno in cui sono stato contattato da un editore francese che mi ha proposto di scrivere un libro sull’argomento. L’ho scritto e credimi, non mi aspettavo tutto questo successo,oltre 100000 copie vendute in Francia, e poi il libro è stato tradotto in Inglese, in Russo, in Arabo, e oggi anche in Italiano, perché l’Italia è la terra dei miei antenati.

 

Nel tuo libro descrivi alcune soluzioni per sopravvivere a quello che potrebbe sicuramente essere un cambiamento epocale nei rapporti tra gli uomini conseguenti alla fine di un certo tipo di economia. Vuoi anticiparci qualcosa?

Sotto certi aspetti ci stiamo avvicinando alla fine di un mondo. Di un mondo basato sullo sfruttamento delle energie derivanti dal petrolio, la fine del mondo della crescita infinita, perché alcune risorse stanno finendo. La fine di un mondo di indebitamento, di schiavitù sempre meno virtuale, la fine di un mondo di dipendenza da sistemi complessi di approvvigionamento per il cibo, l’acqua, l’elettricità. La fine di un mondo dove siamo proprietà dello stato, delle multinazionali, delle banche. La fine anche dello stato sociale. Non credo che si ritorni indietro,come nell’ 800 per esempio e nemmeno nel medio-evo, ma credo che accadrà qualcosa di unico e di nuovo. Temo però che la transizione, che il passaggio da questo vecchio modello di mondo a quello nuovo sarà terribile e doloroso, ci saranno guerre, e ancora migrazioni e forse  il collasso totale delle infrastrutture.

Non sarò ne il primo ne l’ultimo a parlarne, ma spero di riuscire con il mio libro e le mie conferenze a spiegarvi a come farcela, a come sopravvivere. A rendervi autonomi per cercare e produrre il cibo, l’acqua, l’energia, a sapervi difendere da soli, cercando e costruendo legami sociali forti e veri tra la gente, per essere capaci di rendersi indipendenti dallo stato, dalle banche, dalle infrastrutture…

 

Ultimamente si parla tanto di Nuovo Ordine Mondiale, ma secondo te che cosa è realmente il N.W.O.?

Bè, il NWO non è un segreto, tanto è vero che gli stessi politici ne parlano e i loro atti ne dimostrano la volontà: creazione di entità sovranazionali io direi anche imperiali, per gestire con sempre più burocrazia e meno democrazia le libertà individuali, le masse dei popoli  senza chiederci il parere. Fa parte di una tendenza chiara sin dall’inizio degli anni 90. In fondo, chi ha potere, (gli stati o i loro proprietari), ne vuole sempre di più. Era così durante l’Impero Romano, e nei vari imperi che hanno provato a dominare il mondo nella storia. Ora, le tecnologie e le energie rendono questo vecchio sogno di Alessandro Magno possibile. Solo che i popoli, sempre  più spremuti e messi in schiavitù dal debito non lo vogliono, almeno quelli non lobotomizzati dalla televisione e dal consumismo! Soprattutto, le energie vengono a mancare. Questa superstruttura imperiale avrà bisogno di trasporti, infrastrutture che funzionano. Ora, senza petrolio, senza minerali, senza terre da coltivare, senza acqua dolce crollerà tutto. I classici ce lo hanno insegnato, i sogni Prometheani finiscono sempre male. Ma nessuno legge più i classici…

 

Il tuo libro ha ottenuto un grandissimo successo negli Stati Uniti e all’estero in generale e in Italia come sta andando?

Molto bene. Direi anche che in Italia “stranamente” i media non hanno rifiutato in blocco (come è accaduto in Francia) di parlare del libro. Forse perché da voi  “purtroppo”  la crisi è più presente, più pesante. Quello che conta per me, non è la quantità di copie vendute, ma che il libro possa aiutare la gente a prendere consapevolezza di quello che sta accadendo, e di agire di conseguenza. Non é troppo tardi per gli individui, per delle comunità, forse per delle nazioni come l’Italia. Ma siamo agli sgoccioli. Bisogna agire adesso.

Perché hai scelto di presentare il tuo libro dagli amici di Casapound?

Casapound mi ha invitato e sono contento di tornare a Roma nella loro sede. Li ho incontrati nel 2012, quando studiavo per il mio secondo libro, che tratta di sopravvivenza urbana (non é ancora tradotto in italiano), e il loro caso e la loro organizzazione mi interessava. C’è molto in quello che fanno che é simile a quello che spiego nei miei libri, ho anche incontrato organizzazioni autonome di estrema sinistra (così sono contenti tutti!) in Danimarca. Bisogna trovare le soluzioni con iniziative nuove, attraverso una dinamica giovane. Io non faccio politica, ma quello che fa Casapound é davvero ammirevole e può funzionare, perché il caos sta arrivando.

Ho dunque approfittato del loro invito, e mi rallegro di poter incontrare tanta gente per discutere di soluzioni concrete e pragmatiche. La conferenza sarà aperta al pubblico. Venite in tanti!

 

Credi che l’esperienza di questa fallimentare Unione europea sia destinata a concludersi da qui a breve? O ci dobbiamo aspettare ancora un po’ di anni di crisi?

Da Svizzero e legato alla nostra democrazia diretta e fervente amante della libertà individuale, non posso che sperare che questa cosa burocratica che é l’Unione delle Repubbliche e Reami Socialisti Sovietici  d’Europa scompaia al più presto,  e che i popoli europei possano essere liberi, indipendenti e che la Storia dell’Europa possa riprendere, senza sottomissioni, senza colonizzazioni dal terzo mondo, e senza guerre.

Però attenti alla bestia ferita. E attenti al suo padrone statunitense che, è ormai al fallimento,e che a causa dello sfacelo economico e sociale può cercare, con  una fuga in avanti, di durare il più a lungo possibile. A costo per noi tutti di una crisi economica ancora lunga, di uno sfruttamento sempre più avanzato. La guerra “inclusa quella nucleare”, non è più da escludere.

 

Che consiglio daresti nell’immediato ai nostri lettori che ti stanno  leggendo?

Di leggere il mio libro. Ma soprattutto imparare a riflettere per loro stessi su questi soggetti. E poi agire. Prendere consapevolezza é bene, ma senza azione non serve a nulla. Non é una questione di denaro, non bisogna scoraggiarsi di fronte alla quantità di lavoro che abbiamo da fare. Si può fare. Possiamo farcela. Però bisogna muoversi. Muoviamoci. Avanti!

 

Piero l’intervista finisce qui, prima di chiudere indica ai nostri lettori dove potranno trovare il tuo libro!

Grazie Alex, il libro si trova ovunque dai grandi distributori on-line alle librerie, ma se vogliamo fare lavorare i “piccoli”, ordiniamolo nelle librerie di quartiere, di rione.

A.C.