Intervista a Pino Acquafredda, Presidente del Premio nazionale Alberoandronico

Ancora pochi giorni per partecipare alla dodicesima edizione del Premio Alberoandronico. Tutti lo possono fare con fotografie, poesie, racconti, pittura, cortometraggi, libri. Insomma un Festival delle arti aperto a concorrenti di ogni età. Quest’anno il Premio Alberoandronico si è arricchito di una nuova sezione, quella della pittura. Ne parliamo con il Presidente Pino Acquafredda.

Come vi è venuta questa idea?

All’inizio il nostro concorso era dedicato solo alla poesia e alla narrativa, Nel corso del tempo abbiamo introdotto altre forme d’arte. Dai testi per una canzone, alle fotografie, ai cortometraggi. Da tempo ci chiedevano di aprire alla pittura, cosa che abbiamo fatto con piacere dall’edizione in corso.


Hai citato prima la sezione cortometraggi, forse la più impegnativa. Che tipo di materiale ricevete?

E’ una sezione particolare, ma che ci sta dando soddisfazioni e questo fin dalla prima volta che l’abbiamo inserita. Il materiale che riceviamo ovviamente è molto vario. Per realizzare un cortometraggio ci vogliono delle risorse, dei mezzi, dei macchinari, non bastano una penna e un foglio di carta. E’ arrivato un po’ di tutto: dal corto girato con un cellulare fino a opere di professionisti. Anche in questo caso abbiamo una giuria di alto livello che valuta attentamente le opere, spesso evidenziando vere e proprio chicche. Mi fa piacere ricordare il corto scoperto da Alberoandronico nella passata edizione, realizzato da una scolaresca di Anzio sotto la guida delle loro insegnanti e di Valerio Cicco intitolato L’appello. Lo ritengo emozionante e lascio la valutazione ai lettori di Mondospettacolo.com che lo possono vedere attraverso il nuovo sito www.alberoandronico.net. Posso intanto sottolineare che questo corto è stato anche proiettato poco tempo fa in Via D’Amelio a Palermo, in occasione della ricorrenza della strage in cui persero la vita Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta. Lo scoprire talenti ed essere una vetrina di prestigio per molti concorrenti costituisce una grande soddisfazione per Alberoandronico, che ha conquistato uno spazio importante nel mondo della cultura, partendo dai Quartieri di Monte Mario e Balduina.


Da Presidente, a quale sezione ti senti maggiormente legato?

Un po’ a tutte, da quelle di partenza a quelle aggiunte in corso d’opera. Devo dire che quando abbiamo iniziato pensavamo ad una risposta solo dal territorio, invece, sin dall’inizio, il bando si è diffuso in tutta Italia. Insomma, da subito Alberoandronico ha assunto una vocazione più ampia di quella strettamente locale, pur rimanendo ovviamente radicati nel territorio con altre attività culturali, sociali e sportive. Da subito abbiamo sentito la necessità di dotarci di arbitri importanti: sempre scorrendo il nuovo sito il lettore si accorgerà che i lavori partecipanti ad Alberoandronico sono valutati da una Giuria che non ha pari in analoghe manifestazioni. Desidero sottolineare che si tratta di persone che operano con noi sulla base del volontariato. Mi fa piacere anche rimarcare che, oltre che da tutte le province italiane, i nostri concorrenti provengono da molti paesi europei come anche da nazioni lontane quali l’Australia, l’Uruguay, il Brasile, il Sudan e tante altre. Al carattere internazionale va aggiunto quello intergenerazionale: concorrenti ragazzini accanto al giovanissimo, nato il 6 Giugno 1913, Giuseppe Aldo Rossi, tra l’altro cittadino di Monte Mario, che negli anni Settanta è stato autore e sceneggiatore della serie tv sul Tenente Sheridan con Ubaldo Lay. Un personaggio di assoluto valore nel panorama culturale italiano, che partecipa ad Alberoandronico scrivendo bellissime liriche in romanesco.


Quali sono i prossimi obiettivi di Alberoandronico?

Scoprire e far conoscere talenti, promuovere la lingua e la cultura italiana nel mondo e valorizzare il nostro territorio, quello del Municipio XIV Roma Capitale ove abbiamo la sede (a Monte Mario in Via Teresa Gnoli) e dove vive il Pioppo (alla Balduina in Via Livio Andronico), da cui il nome dell’Associazione.


Fino a quando è possibile partecipare al Premio Alberoandronico?

Bisogna affrettarsi, il conto alla rovescia termina il 30 Settembre. Ancora pochi giorni, quindi, per elaborare, scattare, scrivere, dipingere o anche semplicemente tirare fuori dal cassetto magari una poesia scritta tanti anni fa o un racconto breve, o il testo di una canzone. Il regolamento è su www.alberoandronico.net . E’ facile partecipare potendo inviare le opere per posta elettronica. Insomma, basta un click e magari ci si vede agli inizi del prossimo anno alla premiazione che fino ad ora si è sempre svolta in uno degli spazi più belli del mondo: la Sala della Protomoteca in Campidoglio.

 

Susanna Marinelli