Intervista a Vassiliy Shishkin- con la sua mostra Prospetto mondo

Dopo aver visto questa bellissima mostra, sono rimasta colpita dall’artista così versatile. Entrando nella sala dove le sue opere erano esposte, siamo stati catturati dalle note del pianoforte, lui era li, seduto, assorto nella sua musica ed era una foto tra le sue foto. Il celebre artista russo Vassiliy Shishkin arriva per la prima volta in Italia con una mostra fotografica intitolata Prospetto mondo. La visione dell’esistenza in una prospettiva di umanità, luoghi e natura, che Shishkin ha tratto dai suoi molti viaggi in parti poco conosciute del mondo.

Genova –

Vassily Shiskin è celeberrimo in Russia, il suo paese natale. Motivo della sua notorietà è aver trasformato la grafica pubblicitaria in una forma d’arte. Suoi sono i loghi di grandi società e corporate, simboli di prodotti culto o di iniziative culturali di grande richiamo. Ma Shishkin è un artista a tutto tondo, un osservatore empatico della realtà e un assiduo visitatore del mondo. La sua visuale e la sua ispirazione non si esprimono solo nella sua attività professionale, ma anche in un’attività espressiva che ha trovato nella fotografia il suo strumento poetico ideale.

Con Prospetto mondo, la mostra fotografica che è stata inaugurata dallo stesso artista il 3 febbraio presso la Galleria d’Arte Satura, e che per due settimane è visitabile, Shishkin porta in Italia per la prima volta più di venti suoi scatti realizzati nelle sue peregrinazioni in paesi noti e meno noti, alcuni aperti ai circuiti turistici e ed altri chiusi al curioso occhio esterno, come la Corea del Nord. Le immagini, selezionate e commentate dallo stesso artista, vogliono trasmettere la sua prospettiva del mondo, fatta di volti e luoghi, dal miracolo della forza dell’essere umano e dalla sublime bellezza della natura nel loro contemperarsi e cooperare in un equilibrio mai pienamente afferrabile, ma solo intuibile.

L’incanto del percorso poetico catturato e ideato da Shishkin, che oltre ad essere grafico e fotografo è anche poeta e prezioso musicista compositore, giunge in Italia grazie alla collaborazione tra la Galleria d’Arte Satura di Genova e l’artista pietroburghese Alessia Lisenko, ormai genovese di adozione, che hanno in programma anche di realizzare una retrospettiva pittorica di autori italiani moderni proprio nella città che ospita l’imperdibile Museo dell’Hermitage.

Dove sei nato?

Sono nato a Leningrado (San Pietroburgo), una città con un destino brillante e tragico. È stata costruita dai migliori architetti in Europa. Era la capitale dell’Impero russo. Durante la seconda guerra mondiale, Leningrado è sopravvissuta a un tragico assedio di 900 giorni, che ha preso la vite di oltre 1 milione di cittadini.

I tuoi genitori che lavoro svolgevano?

Ora i miei genitori sono in pensione. Hanno un’origine umile, mia madre è nata in un villaggio nella parte centrale della Russia. Mio padre è nato in un piccolo centro. Durante l’era sovietica si trasferirono a studiare a Leningrado, dove sono rimasti. Tutti i miei interessi, la musica, il design, la fotografia, sono radicati nell’infanzia. I miei genitori non si sono mai avvicinati all’arte, ma li ringrazio per quello che mi hanno trasmesso.

Quanto c’è del bambino di ieri nell’uomo di oggi?

Abbiamo vissuto molto modestamente, come la maggior parte delle famiglie sovietiche. Ma nella nostra famiglia c’era sempre un’atmosfera d’amore. E questo amore continua a nutrirmi.

Cosa vuoi trasmettere attraverso la fotografia?

Con le mie foto voglio dire che persone di paesi diversi sono simili, che non hanno motivo di inimicizie e conflitti. E invece di dividere e litigare per sciocchezze, dovremmo unire le forze per risolvere compiti più importanti: ecologia, problemi del clima, guerra contro il cancro e le malattie, povertà

Quando crei le tue opere come percepisci te stesso?

La persona che crea è in un certo senso come Dio. Se ci ha creati a sua immagine e somiglianza, allora ci ha dato due possibilità che ci distinguono dal mondo animale:l’Amore e la Creatività. Al momento della creazione dell’universo, Dio era solo, come un’artista al momento della creazione è solo. Ma quando l’opera viene alla luce, anche lo spettatore appare con lui e la solitudine va via. Per questo, in ogni arte, lo spettatore, l’ascoltatore è più importante. Lui salva l’artista della solitudine.

Qual’è il luogo dove ti senti veramente a casa?

In qualsiasi momento, non dipende dove sto, mi sento a mio agio, in armonia con me stesso e con il mondo esterno. I confini dei paesi sono relativi, il tempo passerà e le persone li considereranno inutili. Ora la nostra casa è il pianeta Terra. Ma col tempo, la nostra casa può diventare l’intera Galassia e poi l’Universo.

Trovandoti a Genova città molto suggestiva, hai trovato l’ispirazione per nuovi scatti?

Genova è una città meravigliosa, dove tutto è a misura. Antichità e modernità, uomo e monumenti, tradizioni e innovazione sono in armonia perfetta. Per me,senza dubbio, questa città è diventata una fonte di ispirazione e gioia.

Se si, ti piacerebbe realizzare una mostra?

La mostra delle mie foto, che ora è a Genova nella galleria Satura, per me è un grande onore. Presenta le migliori fotografie fatte durante 5 anni di viaggi. Con le poche foto che sono riuscito a fare a Genova in tre giorni, sarà difficile competere con quelle precedenti. Per un risultato migliore, ho bisogno di tempo. Ma spero che tornerò a Genova e passerò più tempo per scattare le foto che possa essere fiero di mostrare al sofisticato spettatore genovese.

Un ricordo bello e uno brutto che ha accompagnato i tuoi viaggi.

Una volta, viaggiando in Uzbekistan, ero nella Piazza Registan, nel centro di Samarcanda. Era in inverno, nevicava, quasi non c’erano turisti. In questo complesso unico, la piazza è circondata da tre moschee, una visione straordinaria con le loro cupole turchesi. All’improvviso un uomo mi si è avvicinato e mi ha proposto di salire fino in cima al minareto, da dove si vede tutta la città. Dopo un po ‘, giàstavo salendo una scala segreta fino al tetto di Samarcanda. In cima, ho visto una bellezza spettacolare. La città era come sul palmo della mano. Per questi momenti, vale la pena viaggiare. 

E l’altro?

Un altro caso mi è successo in Norvegia. Abbiamo viaggiato con amici in una compagnia, con un minibus, vivendo nelle tende. A una delle fermate un piccolo gruppo è andatoa esplorare un fiordo. Presto hanno visto qualcosa di interessante e ho sentito l’impulso a unirmi con la macchina fotografica. Sono balzato fuori con le pantofole di gomma e sono corso verso i ragazzi giù sulle pietre bagnate. Giù rimbombava una cascata. Ad ogni passo, tutto diventava più umido. Una foto, un’altra, e improvvisamente, …sono scivolato, sto volando sempre più in basso, incapace di fermare il movimento. Il colpo, lo scricchiolio, la pelle strappata, miracolosamente sono riuscito ad aggrapparmi a una pietra. Per fortunala macchina fotografica è stataforte e ha resisto al colpo. Oh, essere un fotografo e non è un lavoro facile!

Come vorresti salutare i lettori di Mondospettacolo?

Cari lettori di Mondospettacolo! Amate e create, rivelate coraggiosamente nel vostro amore e nella creatività la vostra essenza divina. Generandoil nuovo, non solo scoprite il miracolo della creazione, prima di tutto scoprite voi stessi. Donate generosamente al mondo il bello, e il mondo vi risponderà allo stesso modo.

Grazie.

Volevo ringraziare anche Mario Napoli Art Director, per aver dato a Genova dal 1994  un luogo dove si respira arte, con Satura, Genova cambia volto.

Corinna Ivaldi