INTERVISTA AD “AURORA KOSTOVA” ATTRICE

Amiche e amici di mondospettacolo, durante una serata al Fantafestival di Roma, ho assistito alla proiezione di un film del regista Domiziano Cristofaro, quando ad un certo punto ho notato che seduta alla mia destra c’era una splendida ragazza, ho subito pensato: questa sarà sicuramente un attrice! Infatti non mi sbagliavo, era proprio un’attrice. Oggi sono qui per presentarvela e per farmi raccontare la sua vita. E nata in una bellissima città Bulgara sulle rive del Mar Nero, il suo nome è Aurora Kostova.

Ciao Aurora, grazie per avermi concesso questa intervista. Come stai?

Ciao Alex, grazie a te, è un piacere. Sto benissimo, e sono a Roma, appena uscita dal teatro dove ho iniziato le prove per un nuovo spettacolo.

Quando e come nasce la tua passione per la recitazione?

Quando avevo 14 anni ho visto uno spettacolo al teatro stabile di Varna, la città bulgara dove sono nata e cresciuta, lo spettacolo si intitolava “Marat Sade” di Peter Weiss e penso che da lì qualcosa si è smosso dentro di me e ho pensato che nel mio futuro avrei fatto l’attrice.

Dove ti sei formata artisticamente?

Ho iniziato con un corso di teatro mentre frequentavo il liceo, poi mi sono laureata all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica a Sofia. Successivamente ho deciso di continuare il mio percorso in Italia, prima a Verona dove ho fatto un anno di corso intensivo di dizione presso CIM, poi due anni di Actor’s Work con Danny Lemmo a Roma e ora sto per finire la laurea magistrale al DAMS sempre Teatro.

Come è stata la tua prima volta sul set?

Era in una serie televisiva bulgara che si chiamava “Turno inaspettato” ed ero molto emozionata ed entusiasta, ero al secondo anno dell’Accademia, certo sapevo qualcosa di come funzionava il lavoro sul set, ma mi ricordo che sono rimasta impressionata dalle tempistiche con cui si girava, mi sembrava un processo molto lento e cronologicamente caotico.

Quali delle tue esperienze recitative ricordi con più piacere?

Ho dei ricordi positivi di quasi tutto quello che ho fatto, diciamo che ci sono le sensazioni più forti che poi col tempo rimangono, ti segnano in una maniera positiva, quando per esempio, qualche sera al teatro si crea particolarmente la famosa magia fra tempo ,spazio, persone, o lavorando sul set o provando anche solo al tavolino. Penso che non c’è soddisfazione più grande del sentirti al posto giusto,nel momento giusto,facendo la cosa giusta.

Nel 2010 hai recitato nel film per la tv diretto da Jerry Cala “Pipi Room”, raccontami un po’?

Era la mia prima volta sul set in Italia, avevo il ruolo di una ragazza russa lesbica, dovevo lavorare sull’accento, avere un forte accento dell’Est. Ho conosciuto dei ragazzi giovani che provenivano da diverse scuole e Accademie, con alcuni siamo ancora in contatto. E’ stata un’esperienza divertente.

Sei la protagonista del film “Doll Syndrome” di Domiziano Cristopharo, come è nata la tua partecipazione al film e come è stato interpretare il ruolo che ti è stato affidato?

Ho incontrato Domiziano per caso, tramite conoscenti, mi hanno detto che cercava la protagonista per il suo nuovo film, ci siamo incontrati, ne abbiamo parlato e poi abbiamo iniziato a lavorare. E’ stato un incontro molto naturale, come del resto anche il lavoro e quelli successivi, credo che la naturalezza nella comunicazione umana è alla base di tutto. Domiziano è una persona umile ed estremamente sensibile e poi è un’artista particolare, i cui lavori possono piacere o meno.Tocca gli argomenti scomodi attraverso la sua estetica, è un regista in continua ricerca, da tenere d’occhio secondo me. E’ difficile parlare di Doll Syndrome, va vissuto, racconta un problema grave personale che potrebbe essere visto come un problema della società intera. Il lavoro è stato molto impegnativo, a volte anche doloroso,dovevamo toglierci tutte le maschere e protezioni attoriali. Ho conosciuto e lavorato con gente bellissima e professionalmente preparata: Tiziano Cella,Yuri Antonosante e il quarto protagonista, la musica che ti rimane incisa nell’anima, quella de il Cristo Fluorescente e dei Jarman.

Hai fatto anche tanto Teatro, preferisci il Palcoscenico del Teatro o il set cinematografico?

Preferisco lavorare, crescere, dare, ricevere, fare..sul palco e sul set, quando ci sono entrambi mi sento meglio.

C’è un personaggio in particolare che ti piacerebbe interpretare e perché?

Vorrei interpretare un personaggio d’epoca, mi piacerebbe fare le cose più possibili lontane da me. Alla fine vivere le vite degli altri è una delle cose più attraenti per chi fa questo mestiere.

Il tuo regista preferito?

Di quelli con cui ho lavorato colui con il quale mi ci sono trovata particolarmente bene su  tutti piani sia umano che lavorativo è sicuramente Domiziano Cristopharo. Mi piacerebbe lavorare con Lars von Trier e dopo aver visto ieri Interstellar con Cristopher Nolan­ (sorride. ) Stimo anche i registi che con pochi mezzi riescono a dire tutto e credono tanto nel cinema indipendente.

Sei nata in Bulgaria, ma sei da diversi anni nel nostro paese, quanto sono differenti queste due nazioni anche sotto il profilo artistico.

In fondo Bulgaria e Italia hanno qualcosa in comune,la voglia di far festa sempre..(ride). Diciamo che la differenza fondamentale è nel mercato e le sue dimensioni. Mi piacerebbe lavorare sia in Bulgaria che in Italia, anzi, viaggiare per il mondo lavorando sarebbe un sogno.

Cosa riesce a farti emozionare?

Dipende in che stato d’animo mi trovo, a volte anche un po’ di vento che passa fra le foglia di qualche albero, lo sguardo di un animale e si.. la musica..

Pensi anche tu che stiamo vivendo un epoca un po’ particolare in cui stanno cambiando i rapporti tra le persone?

Penso che il cambiamento sia un processo naturale e in ogni epoca ci sono e ci saranno sempre i pro e i contro. Io personalmente cerco di sdramatizzare un po’ questa lamentela per quanto riguarda i valori che cambiano, la gente superficiale ecc…Le cose cambiano e se vuoi far parte del cambiamento inizia da te.

Quali sono le tue passioni?

Vedere posti nuovi, facce, alberi diversi, sentire voci e odori sconosciuti, mi piace viaggiare, una passione molto comune legata alla curiosità e alla voglia di vivere. Imparare cose nuove, confrontarmi con personaggi nuovi, studiare i personaggi per poi interpretarli attraverso i miei occhi.

Un tuo pregio e un tuo difetto

Sono tranquilla e ispiro relax, a volte però sono un po’ ansiosa e impaziente.

Che cos’è sacro per te?

La sincerità, sopratutto con se stessi.

La tua più grande paura?

Il dolore che può provare qualcuno che amo, ho paura della sofferenza in generale.

C’è qualcosa di te che cambieresti?

Vorrei essere più sicura di me.

Cosa è per te la felicità?

Sentirmi al posto giusto, nel momento giusto, facendo la cosa giusta. Con la persona giusta.

Il tuo sogno?

Essere felice.

Ultimo film visto?

Interstellar

Ultimo libro letto?

Donne di Bukowski

Il tuo piatto preferito?

Pesce crudo e vino bianco.

Progetti futuri?

Sto lavorando con una compagnia su un testo di Ira Levin “Veronica’s Room”, bellissimo e molto interessante attorialmente, debutteremo al teatro ad aprile/maggio. Inoltre sto preparando un bel personaggio comico per una web series che sta per partire presto, e poi c’è anche un progetto prova su Bukowski.

Saluta tutti i tuoi fans

Un Sorriso a tutti.

A.C.