Ciao Franco, presentati ai nostri lettori.
Ciao a tutti, sono Franco, vivo a Montefalcione in provincia di Avellino, classe ’82, con la passione per la musica. Nel 2021 è stato pubblicato il mio primo singolo “Prossima”, nel 2022 il mio primo Album “i segni nel tempo” e questa primavera il mio nuovo singolo “Dentro e Fuori”.
Perché il titolo “Dentro e fuori”? Cosa si nasconde dietro la canzone?
Dentro e fuori parla del passaggio che tutti attraversano dall’adolescenza alla maturità. Troppo spesso velocemente. Nel brano c’è un adolescente che bussa alla porta al di là della quale troverà la maturità, ma ad aprire la stessa porta ci sarà un uomo che invita il ragazzo a non affrettare il passaggio… entrambi vivono il proprio “adesso” con rimpianto, entrambi “credono di vivere, ed invece non era così” (frase del ritornello), l’uno guardando avanti e l’altro volgendo lo sguardo al passato. La cosa particolare del brano è che è stato appunto ripreso a distanza di tempo e si struttura in due momenti: il primo momento, quello dell’adolescenza, è quello di quando ho scritto la canzone. Il secondo momento quando l’ho ripresa. Non ricordavo la seconda parte e l’ho riscritta interpretando realmente l’uomo maturo che, a distanza di 20 anni, si ritrova a rispondere a sé stesso attraverso le note della stessa canzone.
Un sound che trasuda originalità e personalità, ma anche con molti riferimenti ai grandi del passato, quando la musica rappresentava ancora l’apice dell’espressione umana evolvendo e condizionando l’intera società. Quali i tuoi riferimenti artistici che hanno aiutato la tua ispirazione nella tua musica?
Ti ringrazio per aver considerato il sound originale e di personalità, perché sono due qualità che ricerco e che appunto ho trovato nei grandi del passato, in primis Lucio Battisti che con le sue canzoni, sia per testo che per musica, mi porta sempre con la mente in luoghi sconosciuti. In generale i cantautori italiani mi hanno molto influenzato, De André, De Gregori fino ad arrivare agli più attuali Luca Carboni, Daniele Silvestri, Ligabue e Vasco Rossi. Sono molto ispirato dal rock degli Afterhours, dei Negrita e dei Velvet e amo artisti eleganti e coinvolgenti coma Elisa e Tiromancino.
Quali sono i tuoi obiettivi da voler raggiungere? Cosa ti aspetti da questo tuo nuovo percorso artistico e discografico?
Non mi aspetto nulla di particolare, mi aspetto che un pubblico ristretto possa apprezzare e condividere le mie canzoni, che faccia proprie. Mi auguro che la mia musica possa arrivare alla gente, che ascoltino le mie canzoni e che possano emozionarsi rivedendosi in esse.
Artisticamente parlando, rifaresti tutto oppure hai dei rimpianti?
Sono quello che sono e sono il risultato delle mie azioni, con i tempi e nei modi che ho deciso io. Quindi non rifarei nulla di diverso anche se in molti mi rimproverano di non aver iniziato prima il percorso intrapreso.
C’è differenza tra ciò che ascolti e ciò che in realtà componi e canti?
No, prima di tutto perché ascolto tanto le mie canzoni, quelle in bozza, quelle prodotte e quelle in uscita. Qualche genere musicale evito di ascoltarlo, ma bene o male rimango nel range del cantautorato e del rock.
Tanta musica sulle spalle, palchi e sudore in onore alla dea musica. Con la tua esperienza e la concezione raggiunta della musica, cosa consiglieresti a dei giovanissimi per intraprendere un percorso artistico e discografico?
Di seguire la propria vena artistica, di fare le cose che amano perché solo così potranno dare qualcosa alla musica.
Chi vorresti ringraziare per chiudere questa intervista?
Vorrei ringraziare mia moglie Emanuela Pericolo che oltre ad essere voce femminile nei miei brani, ha creduto nel progetto fin dall’inizio. È lei che mi ha fatto conoscere Remo Radica che produce, arrangia e suona i miei pezzi. La cosa che mi colpisce di Remo è che capisce quello che voglio meglio di chiunque altro, oltre a ricordarmi gli accordi nei live. Ringrazio gli amici con i quali sono cresciuto suonando nei garage, nei locali avellinesi e che hanno collaborato al primo album e ai vari singoli come Alfredo Esposito, Nicola Pagliuca e Mattia Della Porta. Giacomo Cataldo per la produzione dei video e per avermi spinto a percorrere questo percorso. Infine mia figlia Anna Luce che è la voce introduttiva del brano e perché quanto canta a squarciagola le mie canzoni mi regala la forza per continuare tutto questo.
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