Intervista al regista di Fallen: i demoni affascinano sempre

Ironia della sorte Dario Argento (80 anni)è  al cinema con un nuovo  film mentre  un nuovo giovanissimo regista fa balenare la sua arte all’orizzonte  ma  è giovanissimo; il suo nome è Nicolò Fumero.

Fallen è un horror Italiano totalmente girato nelle campagne di Carmagnola.(zona del regista).

Il protagonista (Andrea Zirio) è un reverendo  che si è ritirato a vivere in una casa in campagna con la figlioletta. Dal bosco intorno arriveranno delle agghiaccianti presenze, delle  creature demoniache.

La fotografia è avvincente  così come la grinta e la bravura degli attori   oltre ad Andrea Zirio,  Daniel McVicar, e Fabio  Tarditi e la brava Ortensia Fioravanti.

 

Sei giovanissimo (26 e l’ha diretto a 24 )e  hai  già diretto un film impegnativo, cosa comporta questo?

Forse l’essere giovane comporta l’avere una visione leggermente diversa  dai vari canali horror.Riportare qualcosa di non visto molto al cinema come Lovecraft o Hodsgon di cui ho amato  molto “la casa sull’abisso. ”

La trama di questa storia avvincente quanti cervelli ha attivato?

Beh è stato scritto a sei mani, il sottoscritto  con Simone Chiattone e Francesco Lucci,  con delle piccole modifiche del distributore e Adrama la casa di produzione.

Il regista  oltre che un creativo è un coordinatore di diversi livelli visivi e tecnici di una storia. Cosa pensi sia importante?

Parlare inglese è importante per saper coordinare, il film coinvolge Daniel Mc Vicar o Ortensia Fioravanti di madre lingua inglese. Non dimentichiamo che il film è girato  interamente in inglese.

La macchina produttiva di un film in inglese è molto stressante?

Si è stato stressante.Dalla sceneggiatura ci sono stati solo  due mesi per partire. Poi  con la prima esperienza da corto a lungometraggio, si cambia paradigma. Devo dire che è stato bello e stressante.Avevamo un budget limitato ma è stato ben fatto con molte soluzioni creative.

 Sei un mago degli effetti speciali, il tuo apporto agli effetti speciali al film ” lupobianco ” è stato premiato a Venezia .Che formazione ti porti dietro?

Il mio backround consiste in una laurea in informatica. Ma fin da piccolo sono stato un grande appassionato di effetti visivi.  Collaborare a Lupo bianco è stata una bella esperienza riconosciuta anche a Venezia.Vorrei continuare sugli effetti speciali,  tutto   parte da quando ero  bambino.

Il tuo film esce in compresenza quasi con occhiali neri di Dario Argento, cosa ne pensi di questo grande cineasta?

Credo che abbia dato uno sprint e un respiro più internazionale. Ha girato tanto e nel tempo è diventato una fonte di ispirazione per molti. Il futuro tiene conto del passato. Sono più legato a Fulci e Bava, ma l’idea del mio horror è più internazionale come lettura. Mi piace molto sia Neil Marshall sia  Robert Heggers.

 

Insomma una casa sperduta nel bosco inquieta sempre secondo te ?

A me personalmente si. Non sai cosa ci sia oltre i limiti del bosco. Dal bosco non si sa cosa esce. Il passato poi ritorna.

Quando dirigi sei più preoccupato del cast tecnico o del cast artistico?

Per il  mio backround son sempre più preoccupato della parte tecnica. Sono consapevole che la storia debba essere seguita sulla carta, ma lascio  libero l’attore anche di trovare soluzioni creative.

Chi non abbiamo ricordato di questo horror che pare essere già di culto?Progetti a breve?

Beh direi grazie ad  Adrama la casa di produzione ma anche Fabio Ronco e Mauro Chiattone gli investitori. Poi per il futuro vorremmo     realizzare un fan footage sullo stampo di Lovecraft..Vorrei  realizzarlo per il mercato estero. Poi abbiamo due scritti molto belli.