Tra sonorità indie pop e parole sincere, Poeta presenta A Volte Non Penso (Prima di Parlare), un brano che parla di emozioni universali. L’artista padovano invita a rivisitare le cicatrici e le speranze della giovinezza, avvolgendole in una melodia che rimane nel cuore di chi la ascolta.

Un caro saluto a te, Poeta. Che valore ha il brano “A Volte Non Penso (Prima di Parlare)” all’interno della tua carriera musicale?

Questo brano per me rappresenta l’inizio di un sentiero verso nuovi orizzonti, lo descriverei come il momento di un viaggio in cui si preparano le valige e ci si emoziona nel prepararsi a raggiungere la meta. Questo è il terzo singolo pubblicato e propone un delicato viaggio nel passato, quasi cercando di risolvere una vicenda in sospeso, che ruota nella testa del protagonista fino a farlo cadere per le vertigini e mostra i suoi primi passi in un viaggio di riconciliazione con se stessi.

Che valore ha l’amore all’interno della tua vita?

Nella mia vita c’è molto spazio per l’amore, è un sentimento stabile e costante che arricchisce il mio spirito e mi medica nei giorni di difficoltà. Per quanto sia stato difficile trovare le parole giuste per descrivere questo sentimento, è stato intrigante il flusso di pensieri che ha portato al prodotto finale, un flusso che mi ha reso possibile l’esplorazione dettagliata di questo sentimento, punzecchiandone i punti più sensibili e le note più tensive.

C’è una fascia d’età a cui consiglieresti l’ascolto del brano?

Questo brano può essere ascoltato da chiunque, dal neonato per farlo divertire, al ragazzino per farlo riflettere o un adulto per farlo tornare ai vecchi tempi, questa canzone si presta a qualsiasi tipo di persona che abbia mai provato amore

Hai volutamente scelto un arrangiamento essenziale? Ti sei voluto concentrare sul testo?

Ho scelto un arrangiamento essenziale per dare un tono di ripetitività, come se il sentimento descritto sia stato provato più volte, o che sia quasi una sensazione ricorrente. La semplicità riporta anche a un’età infantile, formando qualcosa che farebbe un bambino con i pochi strumenti datigli a disposizione, senza forbici o scalpelli che possano modellare la scultura con più precisione. La poca complessità del brano dà anche spazio a una melodia orecchiabile e attraente, che cattura l’orecchio in un istante.


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