Un brano nato da un incidente, ma pieno di leggerezza. Tra grunge, ironia e giochi verbali, Isygold costruisce un mondo sonoro unico. In questa intervista condivide la genesi di “Non è la Rai” e la sua idea di musica come spazio per vivere il momento senza cercare un senso.

Bentrovato, Isygold. Se dovessi descrivere “Non è la Rai” con tre parole, quali sarebbero ?

Gioco, filastrocca, scherzo.

Vorresti trasmettere un messaggio ai tuoi ascoltatori?

Con questo brano in particolare no; solamente il piacere di suonare e cantare insieme.

Quali sonorità ti hanno ispirato per la stesura del brano ?

Weezer, Nirvana e Beach Boys.

Come hai scelto il titolo?

Sono le prime parole che mi sono venute in mente per il ritornello.


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