Intervista Occhi: Piove il nuovo singolo

Occhi è un personaggio paradossale, un progetto dal vestito musicale urban nato a Milano. E’ uscito oggi “Piove“, il suo nuovo singolo. Ecco la nostra intervista con lui.

Intervista Occhi

Ciao Occhi, innanzi tutto come mai la scelta di questo nome d’arte e della rappresentazione di questo personaggio?

Ciao! Occhi viene dal fatto che mi sembra che ultimamente la musica si ascolti sempre più con gli occhi che con le orecchie: occhi per i vestiti, occhi per il social media, occhi per il video musicale o il budget del video. Non penso sia sbagliato a prescindere, magari non dovrebbe essere troppo istituzionalizzato.

Come mai la scelta di non definirti in un unico genere?

Per non essere chiuso nelle regole di un sistema già invecchiato! La trap che per me dal 2013-2017 ha portato personalità interessanti e ha anche reso competitiva la scena italiana a livello europeo, non mi sembra abbia più spazio per le novità ma solo per mashup o cloni. Non sono un trapper e non voglio fingere. L’indie è un gran contenitore, ma oltre essere indipendente non sento di avere neanche quell’approccio. Penso comunque ci siano buoni esempi in entrambi i generi. Paradossalmente forse il genere più fusion è il pop, che usa qualsiasi elemento musicale possa creare attenzione. Potrei dire di fare Pop ispirato all’urban, dato che l’unica cosa a cui che rimango sempre legato sono le melodie cantabili presenti in tutte le canzoni.

Come nasce la tua passione per la musica e qual è il tuo percorso musicale?

Nasce dal fatto che tutti i miei amici del blocco giocavano a Magic e D&D. Io, gran giocatore di Othello su internet, dama giapponese, non mi trovavo e ho iniziato a suonare gli strumenti che mi trovavo davanti. Da lì sono finito ad avere folli avventure nelle discoteche di Pechino. Poi la pausa: quando venni ghostato dal mio gruppo di Othello caddi in una forte depressione, che mi ha portato a scrivere l’EP Trittico1 e da Piove in poi, musica di rinascita.

Descrivi il tuo ultimo singolo “Piove” in tre parole.

Caotico, rock, futurista.

“Piove” è una parodia trapper si legge nella presentazione. Come mai proprio i trapper?

Il brano usa una formula trap per raccontare una volontà di rinascita nell’ambiente notturno caotico dei bar milanesi: prende questa forma di espressione per darne un espressività schietta, tipica del quarto gin tonic. Parla di quando dopo lo stop dall’othello quasi nessuno è dalla tua parte e devi ricostrurti da solo, vivendo anche situazioni in cui ci si usa a vicenda. Lo spirito rock viene dalla musica di epoche diverse che ci passiamo proprio durante le serate.

Progetti futuri?

Il nuovo EP! Che avrà alcuni richiami a Trittico1 ma sarà un’esperienza completamente nuova. Grazie per l’intervista!

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