Nato tra Nord e Sud, cresciuto a Mirafiori, 600 €uro sfida l’immaginario del rap con sarcasmo e verità. “Pelle Scura” è il manifesto di chi vive ai margini senza vittimismo, ma con uno sguardo lucido e disincantato su sé stesso e la propria epoca.

600 €uro, è un piacere averti qui. In “Pelle Scura” metti a nudo il tuo animo? A chi è rivolto questo brano?

A chiunque abbia il piacere e la pazienza di ascoltarlo. La musica appartiene tanto a chi la fa quanto a chi la ascolta, secondo me, e non mi piace l’idea che possa essere divisiva, anche se a volte è normale che lo sia. Chiunque ci si ritrova o banalmente si diverte ad ascoltarla, è il destinatario di questa canzone.

È difficile affermarsi in un contesto quando ci si sente estranei da questo? Come si può far fronte al problema?

Mi piacerebbe molto scoprirlo! Non saprei, a parte gli scherzi, penso che la mia estraneità al contesto dipenda da altri fattori, non soltanto quello che può emergere dal brano. Sicuramente è una canzone che parla anche di alienazione e riconosco a me stesso che questa sensazione si è affievolita quando ho iniziato ad accettarmi e comprendermi io per primo.

Hai in mente qualche progetto per il futuro?

Certo, sto lavorando a diversi brani e collaborazioni con altri artisti. Ho un paio di beat su cui sto scrivendo e sicuramente uscirà qualcosa di nuovo durante questo 2025.

Com’è stato collaborare con Caneda?

Caneda è un artista che ho sempre seguito e ha saputo trasmettere quell’idea di alienazione che emerge all’interno del brano, anche attraverso la sua strofa. Apprezzo come abbia saputo adattarsi al beat e dare una sua chiave di lettura. Sono sicuramente soddisfatto del risultato finale.


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