Aggiudicatosi il premio Oscar come miglior film internazionale, approda in blu-ray per Eagle pictures – inserito in slipcase cartonato – Io sono ancora qui, diretto dal cineasta carioca Walter Salles, autore de I diari della motocicletta e Central do Brasil.
Un lungometraggio tratto dal libro Sono ancora qui, scritto nel 2015 da Marcelo Rubens Paiva per raccontare ai lettori la scottante faccenda riguardante suo padre, politico che nel Brasile degli anni Settanta venne deportato e arrestato dalla milizia militare dell’epoca, comandata dalla dittatura che imperava.
Un lungometraggio che, a partire, dunque, dall’inizio di quel decennio, pone al proprio centro la figura di moglie e madre di Eunice Facciolla Paiva, interpretata da Fernanda Torres e che si rende testimone, appunto, del drastico cambiamento che la sua vita subì quando la dittatura brasiliana del posto prese il marito Rubens alias Selton Mello, ingegnere ex deputato del PTB, e lo portò via senza fargli mai fare ritorno a casa.

In cerca di verità, Eunice chiede più volte allo Stato cosa sia accaduto e se mai suo marito tornerà dalla propria famiglia; ma le risposte non arrivano e, anche con il passare dei decenni, la donna tenta di trovare una forza che possa spingerla ad andare avanti, così anche i suoi amati figli, tra i quali Marcelo, ovvero Antonio Saboia, da anni costretto a vivere su una sedia a rotelle ma divenuto nel frattempo un famoso scrittore.
Ricorrendo ad uno sguardo sincero, Io sono ancora qui porta sullo schermo questa vicenda con fare veramente sentito, privilegiando lo sguardo forte e mai affranto della protagonista Eunice, incarnata da una magistrale Torres giustamente meritatasi una nomination agli Oscar e un Golden Globe per la miglior interpretazione drammatica.
E, nel suo scorrere inesorabile, di stagione in stagione, di anno in anno, di decennio in decennio, è il tempo a rivelarsi l’unica minaccia per la povera Eunice, rischiando di seppellire ogni verità legata alla sparizione dell’amato marito Rubens ma rafforzando, al contempo, la forza di volontà di lei, che, anche verso la terza età (quando assume i connotati di Fernanda Montenegro, vera madre della Torres), non dimentica ciò che le è successo e cosa si nasconda dietro al tutto.
Quindi con Io sono ancora qui Salles porta alle grandi masse una realtà in parte dimenticata ma che, in quel di Brasile, pulsa ancora tra le pagine tragiche della dittatura dei primi anni Settanta. Un grido di desiderio di verità, accompagnato dal trailer nella sezione extra.
Lascia un commento