Io viaggio sola

Uguaglianza 00 - intro

Guadalupe Acosta, studentessa del Paraguay, per aver pubblicato questo post è sotto violento attacco in questi giorni. Ecco il contenuto del post tradotto dallo spagnolo:

Ieri mi hanno uccisa.

Mi sono rifiutata di essere toccata e mi hanno spaccato la testa con un palo. Mi hanno accoltellato e lasciato che morissi dissanguata.

Come se fossi un rifiuto mi hanno infilato in un sacco nero e gettata nella spiaggia, dove mi hanno incontrato qualche ora più tardi.

Me peggio della morte, è stata l’umiliazione che è arrivata in seguito.

Nel momento in cui hanno trovato il mio corpo inerme nessuno si è chiesto subito dove stava il bastardo che ha messo fine ai miei sogni, alle mie speranza, alla mia vita.

No, hanno preferito iniziare facendomi domande inutili. A me. Ve lo immaginate? Una ragazza morta, che non può parlare ne difendersi.

Che cosa indossavi?

Perché eri in giro da sola?

Com’è che una ragazza viaggia da sola, senza compagnia?

Ti sei ficcata in un quartiere pericoloso, cosa ti aspettavi?

Hanno messo in discussione l’educazione dei miei genitori, che mi hanno lasciato ali per volare, essere indipendente, come qualsiasi essere umano. Hanno detto loro che sicuramente eravamo drogate e ce la siamo cercate, che sicuramente qualcosa abbiamo dovuto fare per provocarli, che sicuramente ci stavano osservando.

E solo da morta ho capito che no, per il mondo intero io non sono uguale a un uomo. Che morire è stata colpa mia e così sarà sempre. Che se i titoli del giornale avessero annunciato che erano morti due giovani ragazzi viaggiatori, la gente si sarebbe profusa in messaggi di cordoglio e nel falso e ipocrita discorso dalla doppia morale secondo cui agli assassini dovrebbero spettare pene più dure.

Però siccome si tratta di una donna, si minimizza. Il fatto diventa in qualche modo meno grave perché chiaro, me la sono cercata. Facendo quello che desideravo ho trovato quello che meritavo per non essere una sottomessa, una che se ne sta a casa, una che investe i suoi risparmi in un sogno. Per questo e per molto ancora, mi hanno condannato.

E me ne dispiaccio, perché io non ci sono più. Ma tu sì, ci sei. E sei una donna. E devi sopportare che ti ripetano il solito discorso del “fatti rispettare”, il discorso per cui sei tu che hai la colpa quando ti gridano per strada che ti vogliono toccare i genitali solo perché stai indossando un paio di short e ci sono 40º, quello per cui se viaggi da sola sei una pazza, e se ti succede qualcosa, se calpestano i tuoi diritti, sicuramente sei tu che te la sei cercata.

Ti chiedo a nome mio e a nome di tutte le donne a cui è stata chiusa la bocca, che sono state messe a tacere, a cui hanno distrutto la vita e i sogni, a te, chiedo di alzare la voce. Lottiamo, io a fianco a te come spirito, e ti prometto che un giorno saremo tantissime, che non ci saranno sacchi neri a sufficienza per metterci tutte a tacere.

Guadalupe Acosta

Guadalupe Acosta, per aver scritto questo post è sotto violento attacco sui social network da parte di gente vigliacca e meschina che difende gli assassini, umilia le donne, le relega ad oggetti, proprietà di cui disporre da parte di maschi subumani che vivono di prepotenza e violenza e di femmine che osano difendere un sistema marcio che classifica l’esercizio della libertà come “prostituzione”.

E’ inaccettabile.

Invito chiunque stia leggendo questo articolo, se davvero tiene all’uguaglianza, a postare l’hashtag #Viajosola per solidarietà alla denuncia di Guadalupe Acosta e per ricordare Josè Marìa Coni e Marina Menegazzo, due turiste argentine appena ventenni assassinate a fine febbraio mentre visitavano insieme l’Ecuador, le ennesime vittime della discriminazione, della tolleranza verso l’intolleranza, dell’ingiustizia, del criminalizzare le vittime e vittimizzare i criminali.

Solidarietà a Guadalupe Acosta su FB:

https://www.facebook.com/guadalupe.acosta.58?hc_location=ufi

Ogni volta che l’ennesima donna viene assassinata, si sente quasi solo propaganda politica, personaggi che per sfruttare l’onda emotiva di una tragedia vogliono colpevolizzare tutti gli uomini o pretendere qualunque diritto per le donne.

La civiltà si basa sull’uguaglianza vera, sul rispetto. E’ dovere di qualunque persona civile esigere l’uguaglianza. Chi si ferma a donne contro uomini e uomini contro donne, è solo un’altra persona meschina dallo scarso intelletto che alimenta odio e violenza. Ci vuole educazione, che parte da uno stato realmente laico in cui il rispetto per ogni persona deve essere il suo fondamento.

Possiamo fare la differenza INSIEME.

Uguaglianza 02 - contro il governo

L’unione fa la forza. Esercitiamola insieme. E per favore, informiamo più gente possibile che ogni anno si celebra l’8 marzo come “La Giornata internazionale della donna” (comunemente definita Festa della donna) per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui sono state oggetto e sono ancora, in tutte le parti del mondo.

Ogni giorno leggiamo, con rabbia e grave senso di impotenza, a lavoratrici discriminate, maltrattate e molestate sul lavoro. E’ inaccettabile. E’ intollerabile l’ignoranza ed il degrado culturale che ci circonda. Non accettatelo MAI. Non abbiate paura di lottare per ciò che è giusto, non abbiate paura di difendere chi ne ha bisogno. Se continuiamo a ragionare con logiche egoiste, daremo ragione ai branchi di subumani che stanno distruggendo la nostra civiltà.

Uguaglianza 01 - contro

Combattete la discriminazione, combattete la piaga del bullismo.

Siamo nel 2016, siamo stati su Marte. Non possiamo e non dobbiamo accettare che violenza, ignoranza, prevaricazione, discriminazione dominino le nostre vite.

Non fermiamoci a commenti sdegnati ogni volta che leggiamo l’ennesima notizia di cronaca nera.

AGIAMO.