J.C. Chandor dirige Kraven – Il cacciatore, lungometraggio mirato a raccontare la genesi del villain facente parte del Sony’s Spider-man universe.

Sergei Kravinoff, interpretato da Aaron Taylor-Johnson, viene rinchiuso in un carcere di massima sicurezza in Russia e si scontra con un boss della malavita all’interno del penitenziario.

Sergei è in missione sotto copertura e il suo vero scopo è quello di diventare il miglior “cacciatore” al mondo. Un antieroe che è un uomo non nato malvagio e il cui principale intento è proteggere suo fratello Dimitri alias Fred Hechinger, sicuramente più fragile. La sua formazione familiare è stata molto dura a causa di un padre tiranno che è anche un boss della mafia russa, ovvero Nikolai Kravinoff, il quale ha il volto di Russell Crowe. Per raccontare le origini del protagonista in Kraven – il cacciatore la storia si avvale di un flashback in cui i due fratelli, anni addietro, frequentavano un esclusivo collegio inglese, quando furono senza preavviso prelevati dal proprio padre.

La madre dei due ragazzi era morta togliendosi la vita e, così, Nikolai decise di impartire loro una “lezione” portandoli in Africa per dare la caccia ad uno dei più grandi leoni esistenti. Durante la spedizione accadde una disgrazia a Sergei, che venne ferito gravemente dal feroce predatore. La sua vita era appesa a un filo, ma provvidenziale è stato l’incontro con Calypso, ovvero Ariana DeBose, una ragazza del luogo la cui nonna era una potente guaritrice che le aveva donato un elisir in grado di risanare qualsiasi ferita. Sergei, una volta tornato in vita, scopre di essere dotato di forze e abilità sovrumane. Ritornando al presente, invece, la trama del film diventa farraginosa, con uccisioni e complotti che si alternano in modo confuso e violento attraverso sequenze d’azione in cui la computer grafica è protagonista, evidenziando a sua volta pecche molto evidenti.

Il cast del film presenta poi un Russell Crowe un po’ sottotono, e anche le prove degli altri attori faticano ad emergere, penalizzate tutte da dialoghi banali e prolissi e immortalate da una fotografia alquanto anonima. Kraven – il cacciatore si rivela dunque un’occasione mancata, poiché la genesi del protagonista è poco interessante, facendo sembrare il prodotto un film d’azione qualunque e avulso dall’universo di Spider-man, la cui assenza è determinante. Anche il cattivo Rhino, dai connotati di Alessandro Nivola, è tratteggiato in maniera superficiale e risulta molto debole la sua resa sullo schermo.


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