Se si pensa a un film prodotto da James Wan, artefice delle saghe Saw e The conjuring, di certo le aspettative sono molto alte, sia dalla parte del pubblico che della critica.
Questo, per esempio, è anche il caso del lungometraggio La Llorona – Le lacrime del male, opera prima di Michael Chaves, il quale mette in scena un horror soprannaturale dalle atmosfere a tratti interessanti.
Eppure, l’insieme pecca eccessivamente, purtroppo, di mancanza di originalità, oltre che di uno script realizzato in maniera evidentemente frettolosa, in cui non poche sono le forzature al proprio interno.
Un insieme che, di fatto, si presenta quasi come una sorta di collage di quanto realizzato in passato.
La storia raccontata è quella di Anna (Linda Cardellini), un’assistente sociale rimasta vedova da poco, la quale viene minacciata, insieme ai suoi figli, da un’inquietante figura soprannaturale che sta a ricordare una donna che piange. Tale misterioso personaggio altri non è che la Llorona, ossia una donna che in passato, per punire il marito in seguito a un tradimento, ha ucciso entrambi i propri figli annegandoli. Dopo molti anni dalla sua morte, dunque, la donna è solita tornare nel mondo dei viventi, al fine di impossessarsi di altri bambini.
Nulla di nuovo, vero? Certamente. Già la storia della Llorona in sé, di fatto, sta a ricordare per filo e per segno il mito di Medea (almeno fino all’uccisione dei figli). Poi, come se tutto ciò non bastasse, una serie di espedienti visti e rivisti fanno da padroni di casa in questo esordio dietro la macchina da presa di Chaves, che fin dai primi minuti di visione lascia tranquillamente avvertire un occhio ancora inesperto e piuttosto maldestro.
Infine, se aggiungiamo anche parecchi elementi di sceneggiatura che risultano piuttosto forzati e poco convincenti, ecco che di buono resta davvero poco ne La Llorona – Le lacrime del male.
Marina Pavido
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.