La magia dell’Arte di Jerry Lee

Franco Piratoni (in arte Jerry Lee), artista con la A maiuscola, espone opere di fattezza unica, di reale finezza non solo stilistica, bensì strutturale. L’ispirazione, nel suo caso, è sostenuta da capacità infinite, capaci di generare con i suoi magici strumenti, risultati unici al mondo. Jerry è un pittore che consente di capire finalmente e per davvero cosa possa essere il colore. Nei suoi quadri esprime, attraverso le sfumature cromatiche, il passare del tempo, l’evolversi del giorno, il mutare della luce, ma anche il districarsi dei pensieri e l’involuzione delle aspettative che costituiscono parte della vita. Sono opere, le sue, che raccontano delle storie profondissime, come possono farlo i grandi film Hollywoodiani, la buona lirica o certa poesia sublime. Il Maestro J.Lee tocca le corde più profonde e i temi più veri delle nostre vite con le sue matite e i pennelli. Il suo colore guizza in alto, spalanca porte di luce… muta sempre, ma quasi non ci si rende conto di tutto ciò. Questa pesa la leggerezza e dà corpo all’incommensurabile.

Che si tratti di disegni, come quelli ispirati agli attori più noti o ai personaggi nazional popolari italiani, o di pitture, come le nature morte o i suoi paesaggi, tutto è sospeso nella perfezione del rigore segnico e dell’incanto del vuoto. Come il verso in poesia, la sua pittura vuole proprio distillare il messaggio per intensificarlo, abituare l’occhio ad amare lo spazio in quanto tale, inorgogliendoci della possibilità del silenzio e della pausa. Come filtro e come imbuto, Jerry, prima purifica tutto e poi fa sgorgare ben mirata una figura unica, potente, monocromatica, sulla sua tela, che sa dialogare con un istinto visivo dell’uomo, con la storia passata e il nostro presente.  Interagisce con l’inatteso, rende evidente lo scontato e fa eccellere l’ordinario. È il risultato dell’esercizio e della pratica attorno alla superficie delle cose. Parliamo di un’artista colto che porta un peso narrativo e romantico in molti suoi lavori, facendo di un semplice gesto, magari ripetuto e ossessivo, l’immagine sapiente di una storia profonda e trasversale.

Basti ammirare il ritratto di Angiolina Jolie o Gina Lollobrigida, Virna Lisi, Luisa Ranieri, eccetera.

Soni esempi di come Lee sappia creare delle situazioni d’opera, dove il contesto entra nel quadro e il quadro nel contesto. La semplicità, la monocromia, non sono un limite o un difetto: al contrario esaltano l’ispirazione e il suo risultato, consegnandoci opere che graffiano l’anima e lasciano un segno positivo e duraturo.

Ilaria Solazzo, giornalista pubblicista e blogger.