LA NOSTRA SARA VIVIAN E’ ANDATA A VEDERE 50 SFUMATURE DI GRIGIO: ECCO LA SUA RECENSIONE

Ok, va bene, calma.

Ho appena finito di vedere il film “50 sfumature di Grigio” e giuro che mi sento sgomenta.

Ho sempre cercato di essere piuttosto imparziale nelle recensioni che scrivo, perché non mi piace troppo influenzare il parere del pubblico, ma questa volta non ci riesco. Non voglio fare la radical chic in controtendenza ad ogni costo, ma è davvero impossibile per me non criticare questo film e, di riflesso, probabilmente, il libro.

La prima cosa che salta all’occhio è la trama del film: per la prima ora intera par di rivedere “Twilight”.

Si si avete capito bene, Twilight. C’è tutto. Lei, Anastasia Steele: imbranata, vergine, inspiegabilmente goffa, inspiegabilmente impacciata e inspiegabilmente attraente per lui. E poi c’è lui, appunto: Christian Grey. Mr Grey è bello, tenebroso, straordinariamente ricco a 27 anni; certo è ricco di famiglia, ma pare che il segreto del suo successo sia…un segreto vero e proprio, perché nell’arco del film, nonostante l’incontro tra i due protagonisti avvenga grazie a un’intervista che l’innocente Anastasia fa al super Grey per scoprire  tale mistero, non ci è dato sapere come faccia un ragazzo così giovane ad essere a capo di un’azienda milionaria tutta sua ( e noi che in Italia che a 40 anni viviamo ancora con mamma e papà! ndr) .

Anastasia non ha praticamente famiglia, la madre vive in un altro Stato caldo, accanto al marito di turno, un golfista professionista (del resto il baseball era ormai un marchio Cullen) e lavora in un negozio di ferramenta mentre porta a termine gli studi. C’è persino l’amico di un’altra etnia da sempre innamorato della “Bella”, ah no scusate, di Anastasia! Credo che si chiami Jose e non Jacob solo per non violare spudoratamente il copyright, forse la vera sfida del libro/film.

Stupita dal fatto che una storia possa essere così uguale ad un’altra già esistente, cerco informazioni su internet e scopro la sorprendente notizia: il romanzo “Cinquanta sfumature di Grigio” scritto da E.L.  James nasce come fanfiction (per chi non sapesse cosa sia una fanfiction: http://it.wikipedia.org/wiki/Fanfiction ) proprio della saga di Twilight.

Questa informazione, che in realtà ha scaturito in me una serie di domande Marzulliane – che, per vostra fortuna, non vi porrò qui – ha perlomeno giustificato la mia sensazione di deja vu avuta per più di un’ora di visione del film.

Arriviamo alla seconda parte, quella che, in teoria avrebbe suscitato tanto scalpore: finalmente Anastasia e Christian passano alla “seconda base” e dai baci appassionati si ritrovano soli a casa di Mr Grey.

Abbandonando improvvisamente ogni romanticismo anelato per un’ora, scopriamo, grazie all’ormai parodiata (e con ragione ndr) frase che nemmeno Snoop Dogg userebbe nelle sue canzoni, che Mr Grey “non fa l’amore, scopa forte”, cosa che poi si traduce meramente in ama il BDSM ed è un dominatore sessuale.

Sinceramente, nell’era di “Nymphomaniac” di Lars Von Trier, rimango sconcertata dal fatto che queste pratiche sessuali possano fare ancora scalpore, ma posso capire che parlarne in un film “blockbuster” e non in un film d’autore possa smuovere la curiosità di molte più persone, tuttavia – e qui devo dare una bella delusione ai furbacchioni che vanno nelle sale sperando di vedere qualcosa di piccante – “Cinquanta sfumature di Grigio” di erotico ha ben poco.

Di più, le “cinquanta sfumature di perversione” e le manie del signor Grey trovano una truce giustificazione nella sua triste infanzia:  Christian, infatti, è in realtà figlio di una prostituta drogata che poco si curava del figlio e venne adottato in seguito alla morte della madre dalla famiglia Grey (mi chiedo se la scrittrice abbia preso ispirazione anche dal manga “Le situazioni di Lui&Lei” per ispirarsi a questo ndr).

Lontani anni luce dalle scene davvero hot stile “9 settimane e mezzo”, il film della regista  Sam Taylor Johnson non arriva dove probabilmente dovrebbe: Dakota Johnson (Anastasia) pare avere un orgasmo ad ogni gesto del signor Grey, dal soffiarle nell’orecchio a legarla e bendarla, rendendo i suoi gemiti ridicoli dopo la seconda volta. Nonostante Dakota sia la figlia del celebre Don Johnson e della forse ancor più celebre Melanie Griffith, pare che la giovane non abbia ereditato il talento recitativo dei genitori, sembrando per gran parte del tempo una caricatura di Kristen Stewart. E d’accordo che abbiamo detto che i personaggi sono ispirati a quelli della Meyer, ma ricopiare la gestualità della Stewart nei panni di Bella non è minimamente apprezzabile.

Ancora meno convinto del proprio ruolo pare essere Jamie Dornan, l’affascinante Mr Grey, che non pare essere nemmeno in grado di sculacciare la sua partner, figuriamoci dominarla. Perlomeno evita le espressioni sofferenti stile Robert Pattinson nei panni di Edward, ma in fondo lui non desidera mangiare Anastasia, solo “seviziarla” un po’-

Non c’è il coinvolgimento fisico, non c’è la passionalità e non c’è nemmeno la trasgressione tanto annunciata e agognata, anzi pare che la Johnson abbia paura a osare troppo e interrompa la scena proprio quando potrebbe mostrare di più.

Il film più che eccitante è a tratti noioso, specie nella seconda parte, che dovrebbe essere più “piccante” e alla fine viene da chiedersi se non sia più interessante la parte “scopiazzata”, dove almeno si può apprezzare l’idea di come sarebbe potuto essere Edward Cullen se, invece di essere un vampiro, fosse stato un semplice ragazzo ricco.

Ho anche detto che il mondo BDSM si è lamentato perché pare abbiano sbagliato i modi di legare polsi e braccia? No? L’ho fatto ora, il quadro è completo.

E se non mi credete, beh, il film è ancora nelle sale, fatemi poi sapere se siete d’accordo con me.

Scrivetemi su : https://www.facebook.com/SaraVivianAshira

 Sara Vivian