La Notte degli Oscar?

Una riflessione di Luigi Pastore (Regista, Produttore e Direttore del Italian Horror Fest)

Come mia personale tradizione, ormai da molti anni, scelgo di vedermi un film candidato all’Oscar la sera stessa in cui a Los Angeles si celebra uno degli eventi più importanti per chi fa cinema e per chi ama il cinema. Così, ieri sera, all’ultimo spettacolo ero in sala al Cineland di Ostia per vedere il film di Mel Gibson Hacksaw Ridge.

Con grande stupore mi sono accorto di essere l’unico spettatore in sala e non capivo il perché.

Poi ho realizzato che c’era la partita della Roma e, ancora una volta con amarezza, ho avuto l’ennesima conferma che in Italia il calcio batte il cinema (e non solo) sempre e comunque.

Va bene, non sono un appassionato di calcio e non mi esprimo su ciò di cui non ho competenze.

Poi, in fondo, mi sono goduto il film alla grande. E che film!

Ma sulla Notte degli Oscar si, sento il dovere di esprimere un mio personale pensiero sia come appassionato di cinema ma anche come produttore, regista e direttore artistico di un Festival.

Rientrato a casa, ho seguito la diretta e l’ho seguita fino all’imbarazzante epilogo, e  la mia prima considerazione è stata la seguente: non si può sbagliare alla Notte degli Oscar!

Partiamo da Warren Beatty e Faye Dunaway, anche loro in parte colpevoli. Dico in parte perché, essendo attori, gente di spettacolo, avrebbero potuto e dovuto accorgersi dell’equivoco e improvvisare con nonchalance, magari tirando fuori anche una gag divertente.

Ma mi domando anche dove fossero gli organizzatori in quel momento.

Che facevano dietro le quinte? Erano già tutti ubriachi?

Non si può far salire i “vincitori” e far correggere l’errore dallo stesso produttore del film.

Una macchina organizzativa così imponente non può permettersi figuracce così imbarazzanti.

Hanno mortificato il cinema a livello mondiale e ridicolizzato il premio più importante.

Per favore, siamo seri, non può finire sempre a tarallucci e vino; basta con questo buonismo esasperato. Hanno fatto una cazzata colossale e hanno dimostrato inettitudine a livello organizzativo.  E non si può far finta di niente, quando hai gli occhi del mondo addosso e milioni di dollari investiti su un evento di quella portata.

Devono cadere subito delle teste, è necessario! Purtroppo, però, rimarrà per sempre questa macchia indelebile nella storia di questo (ex) premio prestigioso.

Mi fa rabbia, perché chi ama davvero il cinema sa quale valore ha quel premio e quanto lavoro c’è dietro ogni film che approda alla serata finale. Tu, caro lettore, come ti saresti sentito nel salire sul palco, fare il tuo bel discorso e scoprire che era solo un errore? Il produttore è stato un gentleman nel suo modo di reagire. Il cinema è un mestiere durissimo, molto serio, e se permettiamo di passarci sopra, se non riusciamo più a dare il giusto valore ai momenti celebrativi, allora tanto vale perdersi nell’oblio del nichilismo.

Luigi Pastore