Oggi Rai Movie propone una vera e propria maratona per omaggiare, in occasione della ricorrenza del centenario della nascita, Francesco Rosi, uno dei registi più significativi del dopoguerra in Italia. Allievo di Visconti – fu aiuto regista ne La terra trema -, Rosi più di ogni altro ha perseguito un ideale di verità attraverso un cinema di inchiesta o di ricostruzione degli eventi che maggiormente incisero sulla storia del nostro paese. “Cercare con un film la verità non significa voler scoprire gli autori di un crimine, ciò spetta ai giudici e poliziotti, i quali lo fanno a volte a prezzo della vita e a loro va il nostro pensiero riconoscente. Cercare con un film la verità significa collegare origini e cause degli avvenimenti narrati con gli effetti che ne sono conseguenza” (Francesco Rosi). Particolarmente prolifica fu la sua collaborazione con Gian Maria Volontè con il quale realizzò tre film: Il caso Mattei (1972), Lucky Luciano (1973) e Cristo si è fermato a Eboli (1979). Ha vinto una Palma d’Oro al Festival di Cannes nel 1972 per Il caso Mattei, un Leone d’Oro a Venezia nel 1963 per Le mani sulla città, undici David di Donatello per il miglior regista e un Leone d’Oro alla carriera nel 2012.
I film in programmazione, tutti trasmessi da Rai Movie, sono: alle 7,10 I magliari (1959), alle 9,15 C’era una volta (1967), alle 11,20 Salvatore Giuliano (1962), alle 13,30 Le mani sulla città (1963). Alle 15,20 Il caso Mattei (1972), alle 17,15 Cadaveri eccellenti (1976), alle 19,35 La sfida (1958). Alle 21,10 il documentario Citizen Rosi (2019) e, infine, alle 23,35 Lucky Luciano (1973).
I magliari è un film del 1959 diretto da Francesco Rosi. Il film è stato girato interamente in Germania, tra Hannover e Amburgo. La produzione visitò i luoghi frequentati da veri magliari e si avvalse della loro collaborazione, da cui gli attori presero spunti. Il film è stato restaurato nel 2009 dalla Cineteca di Bologna e dal Museo Nazionale del Cinema di Torino. Il restauro è stato effettuato dal laboratorio L’Immagine Ritrovata della Cineteca di Bologna, a partire dai negativi originali depositati dalla casa di produzione Titanus presso la Cineteca stessa. La versione restaurata è stata presentata in anteprima il 10 Settembre 2009 alla 66ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Sceneggiato da Suso Cecchi D’Amico, Francesco Rosi e Giuseppe Patroni Griffi, con la fotografia Gianni Di Venanzo (Nastro d’Argento nel 1960), il montaggio di Mario Serandrei e le musiche di Piero Piccioni, I magliari è interpretato da Alberto Sordi, Belinda Lee, Renato Salvatori, Aldo Giuffré, Nino Vingelli, Aldo Bufi Landi.
C’era una volta è un film del 1967 diretto da Francesco Rosi. Si tratta di una favola napoletana che trae spunto da varie novelle del Pentamerone Giovan Battista Basile, noto anche come Lo cunto de li cunti. Il film fu fortemente voluto dal produttore Carlo Ponti, che ingaggiò Omar Sharif, ancora sulla cresta dell’onda per Il dottor Živago. Numerose le ambientazioni per le riprese del film, girato in parte nelle terre della masseria Pellicciari in agro di Gravina in Puglia. Tra queste, sono da ricordare le scene di Giuseppe da Copertino girate nel Tavoliere delle Puglie. Altre riprese sono state girate a Matera. Con Omar Sharif, Sophia Loren, George Wilson, Dolores Del Rio.
Salvatore Giuliano è un film del 1962 diretto da Francesco Rosi. Il film è un’inchiesta sui fatti che hanno condotto alla morte del bandito siciliano Salvatore Giuliano, rinvenuto a Castelvetrano la mattina del 5 luglio 1950. Presentato in concorso al Festival di Berlino 1962, vinse l’Orso d’argento per il miglior regista nonché tre Nastri d’argento. Le riprese del film si svolsero negli stessi luoghi dove erano avvenuti i fatti raccontati (Montelepre, Castelvetrano, Portella della Ginestra) e durante la lavorazione vennero impiegati soprattutto attori non professionisti presi tra la gente del luogo; tra gli altri, il bandito Giuliano venne interpretato dal tranviere palermitano Pietro Cammarata, che nel film compare sempre di spalle o in lontananza. Con Frank Wolff, Salvo Randone, Federico Zardi, Pietro Cammarata.
Le mani sulla città è un film drammatico italiano del 1963 diretto da Francesco Rosi. Film di impegno civile, è una spietata denuncia della corruzione e della speculazione edilizia dell’Italia degli anni Sessanta. Significativa è la didascalia del film che recita: «I personaggi e i fatti qui narrati sono immaginari, è autentica invece la realtà sociale e ambientale che li produce». Prodotto da Lionello Santi, con il soggetto di Francesco Rosi e Raffaele La Capria, la sceneggiatura di Enzo Forcella, Raffaele La Capria, Enzo Provenzale e Francesco Rosi, la fotografia di Gianni Di Venanzo, il montaggio di Mario Serandrei, le scenografie di Angelo Canevari e le musiche di Piero Piccioni, Le mani sulla città è interpretato da Rod Steiger, Salvo Randone, Guido Alberti, Angelo D’Alessandro, Dany París.
Il caso Mattei è un film del 1972, diretto da Francesco Rosi e dedicato alla figura di Enrico Mattei, presidente dell’ENI, morto in un attentato aereo il 27 Ottobre 1962. Ha vinto il Grand Prix per il miglior film al 25º Festival di Cannes ex aequo con La classe operaia va in paradiso di Elio Petri. Nello stesso festival Gian Maria Volonté, protagonista di entrambi i film, ebbe una menzione speciale. Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare. Nonostante ciò, il film non è mai stato distribuito in DVD. Con Gian Maria Volonté, Luigi Squarzina, Peter Baldin, Franco Graziosi. Il soggetto, tratto dal libro L’assassinio di Enrico Mattei di Fulvio Bellini e Alessandro Previdi, è di Tonino Guerra, la sceneggiatura di Tito Di Stefano, Tonino Guerra, Nerio Minuzzo e Francesco Rosi, la fotografia è di Pasqualino De Santis, il montaggio di Ruggero Mastroianni, le musiche di Piero Piccioni. Prodotto da Franco Cristaldi. Con Gian Maria Volonté, Luigi Squarzina, Peter Baldin, Franco Graziosi.
Cadaveri eccellenti è un film del 1976 diretto da Francesco Rosi, tratto dal romanzo Il contesto di Leonardo Sciascia (1971), presentato fuori concorso al 29º Festival di Cannes. Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare. Il film tratta con molta efficacia e coraggio diversi temi che riflettono la situazione italiana degli anni settanta, i cosiddetti anni di piombo: il potere delle forze occulte e il loro rapporto con lo stato italiano, le tentazioni golpistiche, le rivolte giovanili, la voluta inerzia del PCI. Esso scatenò pure alla sua uscita molte polemiche, soprattutto per la battuta pronunciata nel finale da Florestano Vancini «La verità non è sempre rivoluzionaria», che viene usata da Rosi per denotare l’omertà dell’opposizione di fronte alla corruzione imperante e molto spesso impunita. Con Lino Ventura, Tino Carraro, Marcel Bozzuffi, Max Von Sydow.
La sfida è un film del 1958, primo lungometraggio diretto da Francesco Rosi. Con Rosanna Schiaffino, José Suarez, Nino Vingelli, Decimo Cristiani, José Jaspe.
Lucky Luciano è un film del 1973 diretto da Francesco Rosi. Il film è incentrato sulla figura di Salvatore Lucania, detto Lucky Luciano, boss della criminalità italo-americana di New York condannato a 50 anni di prigione ma graziato alla fine della Seconda guerra mondiale. Il 3 gennaio 1946, Thomas E. Dewey, diventato governatore dello Stato di New York, graziò Luciano per i servigi resi alla Marina, a condizione che lasciasse gli Stati Uniti per stabilirsi in Italia. Con Gian Maria Volonté, Vincent Gardenia, Silverio Blasi, Rod Steiger, Jacques Monod.
Luca Biscontini
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