Abbiamo intervistato Laura Nocca, la modella e microinfluencer torinese dell’agenzia LaEffe che sta avendo molto successo tra shooting e followers sui social.
Laura da sempre ama essere a contatto con chi la segue e chi la conosce. Nel suo lavoro come infermiera, così come modella si distingue per essere e rimanere se stessa, senza aver bisogno di nascondersi o creare un “personaggio”.
Noi l’abbiamo intervistata.
Ciao Laura, presentati ai nostri lettori.
Ciao a tutti, mi chiamo Laura, vivo a Torino. Ho quarant’anni e di lavoro sono un’infermiera. Mi piace molto il CrossFit in quanto è un’attività sportiva che mi appaga sia dal punto di vista mentale che fisico. Da un po’ di tempo collaboro anche con un’azienda di cosmetica e faccio parte di un’agenzia di modelle, LaEffe Agency, e poso come fotomodella.
Come è nata la tua passione per la moda, la fotografia e per la comunicazione? Sui social sei molto attiva e racconti molto di te, anche al di fuori dell’ambito degli shooting.
Ho iniziato dall’azienda di cosmetica e curiosando sui social ho notato che una delle ragazze che aveva posato per noi aveva scattato con un fotografo, Alberto Barollo.
Ho deciso allora di contattarlo e di chiederle se era possibile organizzare uno shooting con alcune mie idee. E’ iniziata così la mia esperienza in questo campo e anche la mia amicizia con Alberto che mi è sempre stato vicino indirizzandomi e consigliandomi sulle scelte migliori da fare.
Da quel punto ho iniziato a fare molti shooting con lui per poi pian piano iniziare anche a scattare con altri fotografi.
In questo anno ho lavorato su me stessa, ho lavorato su mille parti di me, le ho riconosciute, comprese e da sfacciata quale sono le ho messe in piazza.
La Laura di oggi: cosa fai in particolare ora come modella?
Dopo alcuni shooting andati molto bene e altri purtroppo che invece si sono poi rivelati delle delusioni, sono riuscita ad arrivare ad oggi consapevole di sapere di avere quarant’anni e di essere me stessa. Sono la classica donna che puoi incontrare ad esempio al supermercato a fare la spesa, motivo per cui non mi sono creata un personaggio, ma sono rimasta me stessa sempre e con tutti.
Dicono che sono una microinfluencer, non tanto per i volumi di followers, ma per le interazioni che ho anche con altre modelle.
Resto molto in contatto con i miei followers e cerco sempre di rispondere e di rimanere in collegamento con tutti.
Da parte delle donne che mi seguono, mi aspetto di essere un esempio di libertà, o meglio della possibilità e della volontà di essere libere e di esprimere se stesse.
Ad esempio penso che uno shooting di nudo fatto bene e con professionisti non sia un tabù ma il proprio corpo può essere “utilizzato” per esprimere emozioni e arte.
Hai parlato di essere libere di esprimere se stesse: quali difficoltà hai trovato in questo percorso e come sei riuscita ad affrontarle e superarle?
La difficoltà principale è stata far comprendere che la Laura di prima è la stessa della Laura di oggi, ma anzi più forte, libera e serena. Spesso si è creato un fraintendimento da parte di chi era abituato a vedermi solo sul lavoro o in famiglia ecc.
Ho scelto di essere me stessa sia fotograficamente parlando che proprio nella vita. Le persone spesso vedono solo una parte della nostra vita, ad esempio solo il romanticismo, la sensualità, oppure la tristezza, ma ognuno di noi nella propria vita vive tutti questi momenti in attimi differenti ed è per questo che ho deciso di condividere le mie giornate, la mia vita e le mie attività anche sui social, integrando questi contenuti con gli shooting che faccio ogni volta.
Se dovessi dare un consiglio a chi vuole prendere esempio da te, o fare un percorso simile al tuo, cosa le diresti?
L’inizio è sempre la parte più difficile. Il mio consiglio è di farsi assistere sempre da un professionista, in modo da partire da un nido sicuro, il mio ad esempio è stato quello di Alberto Barollo. Inoltre consiglio sempre di assecondare i vostri tempi, senza ascoltare troppo le interferenze esterne, cercando di fare uno step alla volta. Ad esempio io prima di arrivare al nudo ho lavorato step by step ed ho iniziato quando io me lo sentivo ed ero pronta. Occorre fidarsi, ma al tempo stesso avere le idee chiare e avere testa, perché ricordo sempre che il nostro lavoro e la nostra immagine va sul web.
Come in tutti gli ambienti ci sono dei pro e dei contro, ma occorre sempre seguire le proprie idee e intenzioni.
Come fai a gestire lavoro, famiglia, hobby e progetti?
Cerco sempre di organizzare la settimana in base al tempo che ho a disposizione e quindi in base a quello fisso gli shooting e cerco di gestire il tutto con molta praticità. Alla mattina ho già con me tutto ciò che serve per quella giornata: ad esempio se dopo al lavoro ho uno shooting o vado in palestra mi porto dietro già tutto il necessario per essere pronta e avere tutto organizzato. Serve anche tanto problem solving. I social è vero li uso molto, ma li uso per gestire il mio profilo. Tutti praticamente utilizzano i social molte ore ogni giorno, ad esempio, anche solo per guardare i feed degli altri, io cerco di utilizzare il tempo in cui sono sui social per gestire bene il mio profilo, rispondere ai direct e rimanere in contatto con chi interagisce con me. Io amo la comunicazione e perciò il fatto di essere molto attiva sui social e di interagire molto per me è un vero piacere.
Credo che i followers non debbano essere numeri ma occorre instaurare con loro una vera interazione, perché dietro ad ogni followers c’è una persona che dedica comunque un po’ del suo tempo a me e che quindi merita che io dedichi il mio tempo anche a rimanere in contatto.
Hai detto che vuoi rimanere te stessa e non hai creato un personaggio: quale è il tuo pensiero su chi invece per crearsi un seguito e spesso un lavoro si è creato un personaggio sui social?
Questo è un argomento delicato. Non credo che posso dare un giudizio in quanto come ho detto sostengo che ognuno deve essere libero di vivere e muoversi come si sente. Però crearsi un personaggio deve essere voluto e ben gestito perché si rischia di cadere in una situazione di malessere senza più dividere la verità dalla finzione. Io ho preferito non scegliere un personaggio, ma preferisco dar voce a mille parti di me e sentirmi artisticamente libera.
La Laura del futuro: quali sono i tuoi progetti per il futuro?
La collaborazione con LaEffe è un grande traguardo, ma è anche un nuovo punto di partenza. Vorrei poter essere un esempio per chi inizia ora ed è molto più giovane di me.
Il tuo sogno nel cassetto?
La mia testa è un flipper: ho sempre mille idee! Il mio sogno è quello di poter diventare una mifroinfluencer e collaborare con negozi, brand e marchi, ma rimanendo me stessa con i miei quarant’anni anche per poter far capire che ad esempio una lingerie particolare può essere indossata da qualunque donna e non solo dalle top model.
Ho messo in ordine alfabetico alcuni termini, vorrei che tu li riordinassi in base all’importanza che tu dai ad essi: Amore, Famiglia, Lavoro, Salute, Sesso, Soldi.
Al primo posto direi Salute perché senza quella non può funzionare tutto il resto; al secondo posto metterei il Lavoro perché si collega alla salute, il lavoro è ciò che nobilita l’uomo. Mio papà mi diceva sempre di essere autonoma in modo da essere libera di scegliere; al terzo posto metterei il Sesso perché è molto importante pur essendo ancora un tabù e spesso viene sottovalutato; l’Amore che dire, è il motore in tutto: l’amore in relazione, l’amore per il proprio lavoro, i propri progetti ecc; anche la Famiglia è molto importante e si collega all’amore. I Soldi li metto per ultimi in quanto devono essere al nostro servizio e non noi al loro.
Grazie Laura per il tempo che hai dedicato a questa intervista e in bocca al lupo per tutto!
Grazie a te Ivan e grazie a tutti per avermi letta. Vi invito a seguirmi ed a restare in contatto su Instagram dove mi trovate come @lauralorelayn_mallow
Ivan Quattrocchio



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