In occasione del suo cinquantesimo anniversario, Rustblade Records ha provveduto a rendere disponibile su supporto blu-ray Le cinque giornate di Dario Argento in un’edizione speciale restaurata.

Distribuito nelle sale cinematografiche nel periodo natalizio del 1973, si tratta dell’unico lungometraggio appartenente alla filmografia del maestro del brivido a non rientrare né nell’ambito del thriller, né in quello dell’horror.

D’altra parte, la sua genesi è stata piuttosto travagliata, in quanto, essendo stato due anni prima Salvatore Argento – padre dell’allora autore de L’uccello dalle piume di cristallo, Il gatto a nove code e Quattro mosche di velluto grigio – produttore di Er più – Storia d’amore e di coltello di Sergio Corbucci, con protagonista il cantante Adriano Celentano, si pensò di mettere in piedi un’operazione simile che vide tra i candidati alla regia Nanni Loy e che doveva essere interpretata da Ugo Tognazzi.

Le successive vicissitudini, invece, hanno portato ancora una volta Celentano ad essere il nome principale del cast; in questo caso nei panni del ladruncolo Cainazzo, il quale, in cerca del suo capobanda Zampino durante la rivoluzione concretizzatasi a Milano dal 18 al 22 Marzo del 1848, stringe amicizia con il fornaio romano Romolo alias Enzo Cerusico, trovandosi poi entrambi, loro malgrado, a combattere il nemico austriaco.

Al servizio di due movimentatissime ore di visione che, impreziosite dalla splendida fotografia di Luigi Kuveiller, guardano senza alcun dubbio al cinema in costume di Luigi Magni, lasciando però tranquillamente emergere anche la lezione di Sergio Leone – per il quale Argento fu tra i soggettisti di C’era una volta il West – e più o meno vaghi rimandi a La grande guerra di Mario Monicelli.

Senza contare parentesi probabilmente influenzate dall’allora nascente filone della Commedia sexy – con una piuttosto svestita Marilù Tolo nel mucchio – e perfino una sequenza di stupro in un atipico insieme che, trasudante ironia nell’inanellare tragicomiche situazioni e personaggi grotteschi (si pensi solo al Garafino di Salvatore Baccaro), lascia riconoscere il marchio di colui che si sarebbe poi dedicato a Profondo rosso nelle immagini di violenza.

Perché non mancano impiccagioni, fucilazioni, pugnalate e, quindi, spargimenti di sangue ne Le cinque giornate, insolito film storico che, surreale e sarcastico, sfoggia un’impeccabile messa in scena anche nei ricchi momenti di scontri; mentre, come in qualsiasi opera argentiana, è impossibile non notare una notevole attenzione nei confronti della colonna sonora, qui a firma di Giorgio Gaslini e comprendente vari pezzi di musica classica.

Il trailer, trentacinque minuti di intervista ad Argento, diciassette a Luigi Cozzi – co-autore del soggetto – e il documentario di quest’ultimo La battaglia di Roma 1849 completano il tutto nella sezione extra del disco.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Plugin WordPress Cookie di Real Cookie Banner
Verificato da MonsterInsights