Le fidèle: l’amore impossibile di Roskam

Un amore impossibile, utopico e adrenalinico che corre nelle piste da corsa è il protagonista del nuovo film di Michaël R. Roskam, Le fidèle.

Con protagonisti Adèle Exarchopoulos e Matthias Schoenaerts, il lungometraggio è stato presentato fuori concorso allasettantaquattresima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Bruxelles, fine anni Novanta. Gino”Gigi”Venoirbeek (Matthias Schoenaerts) è un malvivente con un passato turbolento e affiliato di una famosa banda di criminali che vanta molti colpi a mano armata di successo. Affascinato dalle corse d’auto, Gigi un giorno si reca al circuito di Zolder, dove incontra Bénédicte”Bibi”De Coninck (Adèle Exarchopoulos), la figlia di un ricco imprenditore belga. Tra i due è subito colpo di fulmine e la relazione si rivela turbolenta e passionale, vedendoli costretti a dover superare molte e difficili prove.

Dopo Bullhead – La vincente ascesa di Jacky e Chi è senza colpa, il regista Michaël R. Roskam ritorna a raccontare una storia di malavita e criminalità.

La vera protagonista dell’operazione è l’adrenalina, a cui i protagonisti anelano e per la quale sono disposti anche a sacrificare la loro libertà.

Le fidèle, però, non è una commedia romantica, bensì un mix di noir e gangster movie, il tutto portato all’eccesso.

Ad evidenti problemi di scrittura si associa un ritmo altalenante e situazioni contraddittorie ed incerte che lasciano spesso un retrogusto dubbioso.

Nonostante la tangibile alchimia dei due bravi protagonisti,  il film non riesce a creare l’atmosfera o la caratterizzazione giusta per i suoi personaggi. Infatti, lo script risulta eccessivamente disarticolato: una prima parte si concentra sull’amore adrenalinico e passionale dei due interpreti; una seconda s’incentra invece sul melodramma criminale, in cui situazioni diverse si accavallano e si confondono, svuotando gli stessi protagonisti delle loro peculiarità.

In conclusione, Le fidèle è un film dai confini confusi e caotici, un mix di generi accennati e solo abbozzati.

 

 

Anastasia Mazzia