LE INTERVISTE DI LIVIO CEPOLLINA: VANNI DE LUCA

Più che gli exploit sporadici di un (forse) talento artistico, ad incentivare la mia curiosità è la costanza progettista di alcune anime, quel loro desiderio irrefrenabile di costruire sempre. Poi, a soddisfarmi appieno, è il fatto che diano sfogo a quella loro ansia portando a termine i loro piani, non abbandonandoli a loro stessi come architetture irrisolte di castelli in aria. L’entusiasmo sprizza incontenibile dal suo sguardo e siccome di moria espressiva siamo già invasi, cerchiamo di saper qualcosetta di più su chi, di quello sguardo, ne è il titolare: Vanni De Luca!

Ciao Vanni! Copio ed incollo dalla tua pagina su Facebook “Sempre oggi, non ho ancora capito bene in quale istante, ho percepito che quel sogno sta diventando realtà ed essa è molto più vicina e presente di quanto io possa immaginare”. A cosa alludi …?

Sullo scegliere cosa “copiare/incollare” sei stato proprio un cane da tartufo! Quel commento per me è qualcosa di estremamente intimo, che ai più può apparire come l’effimero entusiasmo di un giovine fanciullo, ma che sicuramente inorgoglisce chi la mia vita da artista l’ha palpata sin dal principio.

Sono cresciuto nel pavese, in un paesello che fra grandi, bambini, anziani, cavalli e paperette (anche immigrate illegalmente), sfiora a malapena i 700 abitanti.

Come spesso accade in queste realtà, i ragazzi crescono per strada e in assenza di intrattenimenti preconfezionati si ritrovano chi con una chitarra, chi con tela e pennello e chi con… un mazzo di carte!

Ipotizziamo che fra questi poi uno decida di farne un percorso di vita e si trasferisca a Torino per dire la sua…

Tu, oltre che interessarti di prestidigitazione e mentalismo,  lavori presso una famosissima azienda immobiliare di cui non possiamo dirne il nome. Per portare a termine dei contratti ti sei già avvalso delle tue indiscusse capacità “psico- mentali”? Hai abusato di quelle comode potenzialità? Finché il cliente resta vigile ed in grado di intendere e di volere, credo non ci sia nulla di male

Beh, io per essere sicuro li ho sempre tramortiti, non si sa mai!
Scherzi a parte, tocchi un tasto parecchio importante. Io amo il mio lavoro. E’ una forma di magìa a sé. Quando una persona si apre e ti racconta i trascorsi della sua vita e ripone in te ogni speranza di trovare il nido dove proteggere la propria famiglia, devi davvero essere pronto a tirar fuori il coniglio dal cilindro!

In merito alle capacità, non potrei mai farne un uso diverso da quello che la nobile arte magica suggerisce.

Mi piacerebbe unire l’universo immobiliare e quello dell’illusionismo in un connubio sfizioso. Un domani, a un cliente appena entrato in ufficio in cerca di casa mi piacerebbe rispondere: “La ringrazio per avermi descritto nel dettaglio l’appartamento dei suoi sogni. La vede quella busta appesa al soffitto sin da prima che lei entrasse in ufficio? C’è uno e un solo mazzo di chiavi all’interno…”

Io stesso, avendo un’attività commerciale,  ho anche a che fare in qualche modo con il business e, posso giurartelo, quando lo desidero veramente, posso cambiare radicalmente le sorti  a cui l’incasso, se non avessi “agito”, sarebbe stato predestinato.  La motivazione, quando vera – razionale e coi piedi per terra,  fa miracoli, spacca i destini disorientando la negatività sempre in agguato. Tutto questo lo trovo meraviglioso, condividi?

Praticando un’attività dove gli incassi sono fortemente influenzati dai fattori da te elencati, non posso fare altro che darti ragione.

La lezione l’ho appresa a caro prezzo, permettendomi di tanto in tanto dei momenti di disimpegno mentale, per poi dare la colpa al mondo fuori.

Così ho guardato chi intorno a me ce la faceva: aveva costantemente chiaro e definito il proprio obiettivo, lavorando incessantemente per raggiungerlo.

Il comune denominatore di queste persone, che io trovo meraviglioso, è l’applicazione monastica dei principi dell’operatività, nell’incrollabile fede che prima o poi, tutto ciò che si desidera diverrà realtà.

È una capacità che si trova in pochi, e guarda caso proprio in quelli che cambiano il mondo…

Visto, il sito, il contesto,  la domanda è d’obbligo: secondo te, cos’è la mente creativa?

Se immaginiamo i grandi pensatori del passato troveremmo facilmente una risposta.

La differenza che ci separa da quelle menti brillanti è l’assenza di bisogni sociali in grado di essere soddisfatti solo grazie all’ingegno. Guardiamoci attorno: le nostre doti creative sono brutalmente atrofizzate dall’immediata reperibilità di strumenti e nozioni cui il XXI° secolo ci ha abituati.

Personalmente ho riscoperto questa meravigliosa parte dell’essere adottando sempre più un atteggiamento da “nativo analogico”. Ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia dove le cose se non c’erano le si costruivano e se non esistevano le si inventavano.

Per me quindi la Mente Creativa riesce a concepire nuove idee e a soddisfare i bisogni altrui ricorrendo ai pochi strumenti cui è già in possesso, in una meravigliosa partita a “contrainte”.

Sul tema ho trovato illuminante un argomento introdotto da Mariano Tomatis durante una sua conferenza: il concetto di Creatività Combinatoria, dove il processo di incubazione e nascita di una nuova idea è stato descritto usando la metafora di una slot machine, che vede sulla prima colonna un gioco di prestigio, sulla seconda il materiale da utilizzare (palline, carte, ecc.) e sulla terza il modo di portare a termine un effetto magico. 

Tirando la leva, le combinazioni possibili sono pressoché infinite. Molte di queste danno un risultato scarso; alcune offrono dei premi accettabili; si contano sulla punta delle dita le combinazioni realmente vincenti.

Chi di “mente” vive ha un modo tutto suo di sentirsi gratificato. Forse, involontariamente più esigente, non è molto attratto dal consenso comodo di una esibizione scontata. Necessità di più, prova orgoglio quando è riuscito ad entrare in empatia con menti altrui. A te cosa gratifica?

In stile Marzulliano 2.0 sei riuscito a farmi una domanda e a farmi dare la risposta senza nemmeno aprire bocca!

Le cose che mi gratificano hanno inciso in maniera determinante sulla scelta e la qualità della forma artistica che ho deciso di sposare.

Il Mentalismo più che una branca dell’illusionismo, lo inquadro come un vero e proprio percorso di vita. 

E’ stata l’unica risposta che ho trovato al mio bisogno fisiologico di amare gli altri e di farli sentire importanti.

Non vivo per gli applausi, quelli durano giusto il tempo per fare un involontario cambio d’aria in teatro.

La mia gratificazione a lungo termine risiede nel godere di un virtuale dono dell’ubiquità; ora sono quella carta nel portafoglio, ora il mio nome è fra le parole di un discorso fra amici, ora sono quella chiave che in pochi istanti ha aperto per sempre la porta dell’immaginazione di una persona.

Recentemente, assieme a Stefano Cavanna, altro Artista con la A maiuscola, ti ho visto all’opera per strada. I lettori non fraintendano, mi riferisco a delle performance  di natura illusionistica. Il vostro progetto si chiama La Grande Bellezza …

Questo progetto è un sogno che ho sempre desiderato realizzare sin dai miei primi passi compiuti nel mondo magico.

Volevo essere quel fulmine a ciel sereno che inaspettatamente ti smuove le rughe d’espressione sino a uno spontaneo sorriso, quella carica di energia positiva che stai cercando disperatamente di trovare da quando sei uscito di casa la mattina.

La sfida consisteva nel farlo in un luogo pubblico, senza richiamare forzosamente l’attenzione delle persone.

Così, come tanti altri artisti prima di me, ho puntato immediatamente ai semafori, ripetendo lo spettacolo tra un rosso e l’altro!

Ho preparato un numero magico della durata di 40” netti, nei quali vedo dentro quelle lamiere di metallo nascere sorrisi e impagabili sguardi di stupore.

Felice del risultato, ho chiesto a Stefano di proseguire assieme ed ha subito accettato.

Così, ci piace immaginarci come un’aperiodica iniezione di felicità pronta a cambiare – seppur per poco – la giornata dei nostri “spettatori”. L’obiettivo è quello di creare in futuro un vero e proprio movimento di artisti a tutto campo che colorino le strade di Torino in puro stile Flash Mob.

Anche il nome di questo nostro sogno ha un che di magico: lo abbiamo adottato da una scena tagliata del film “La Grande Bellezza” di Sorrentino, suggeritaci da Mariano Tomatis. Ai lettori il piacere di scovarla!

Una cosa di cui sono gelosissimo (ammetto i miei difetti): Mariano Tomatis ti ha ringraziato in un suo libro . Sicuramente l’avrai meritato. Perché?

Questa è una domanda alla quale nemmeno io ho trovato una risposta che mi soddisfacesse. L’amicizia con Mariano è nata elucubrando di fronte a un caffè. Nella più totale informalità della situazione non ho potuto fare a meno che restare sbalestrato dalla sua vastissima cultura, il suo profondo amore per la magia e l’incessante lavoro di ricerca che sostiene ogni suo più minuto progetto.

Quel giorno sapevo di aver incontrato un solido e costante punto di riferimento con cui condividere, mettere in discussione e reinventare il modo di fare magia.

Dentro quel suo “Grazie” stampato sono riposti tre anni di sorrisi compiaciuti, visioni complementari e probabilmente tutti i miei sogni e le mie ambizioni future, che da buon Mentalista Mariano ha (pre)visto prima ancora di me, gustandone in anticipo il gradevole risultato.

E la cosa, caro Livio, mi rende immensamente felice.

Per finire, adesso – ma dico proprio adesso – che ti frulla in testa?

Proprio quello che ho da fare dopo l’intervista! Devo cercare degli effetti magici da contestualizzare nei diversi Canti della Divina Commedia per un progetto in collaborazione con due cari amici, nonché ottimi attori: Saulo Lucci ed Enrico Pastore.

Chi volesse saperne di più su Vanni De Luca, che può fare?

Da Mentalista molto presto sarò io a saperne di più su di voi, che lo vogliate o no!

Potete seguire i miei spostamenti, le collaborazioni artistiche e gli spettacoli sulla pagina Facebook:

https://www.facebook.com/vanni.deluca.3

Se il più grande sogno della vostra vita è sempre stato quello di leggere una rivista aperiodica (certo…), ho una predizione per voi:

http://praestigiator.tumblr.com/

Nel caso gradiate un assaggio del mio modo di parlare attraverso la magia, ho un antipasto sul mio canale YouTube che vi aspetta!
http://www.youtube.com/user/VanniDeLuca

Conclusione:

stiamo vivendo, anche artisticamente, uno dei periodi più torpidi che siano mai esistiti. L’esasperazione del nulla invade prepotentemente le stanze reali e virtuali, spesso malgrado nostro –  pronte ad accoglierla.

Se ci troviamo davanti a chi si applica quotidianamente per creare nuove forme di intrattenimento, in questo caso specifico mentale, facciamolo accomodare, concediamogli il giusto spazio e, ognuno con i propri mezzi, agiamo affinché questa forza innovatrice riesca ad esprimersi al meglio. Ne abbiamo e, forse – anzi sicuramente, ne ha bisogno anch’essa. Anche io, nel mio piccolo, una piccola porticina l’ho aperta.

Livio Cepollina