Biondo e riccio, e soprattutto con una grande voce. Emanuele Lucas, è stato uno dei talenti della prima edizione di “the voice of Italy”, che di certo si è fatto notare di più. Grandi doti canore, una voce melodica con sfumature pop, dance, e anche rock è pronto per conquistare il suo pubblico e il mercato discografico con un progetto che uscirà prima dell’estate. Molti anni di studi e di palcoscenico alle spalle, vanta esperienze con i grandi della tv, insomma tutte le carte in regola per essere un’artista a tutto tondo.
Lo scorso anno in questo periodo per lo più, il grande pubblico si accorgeva di te a” the voice of Italy”: com’è cambiata la tua vita da allora?
La mia vita è cambiata profondamente, a livello artistico. Ma non per una questione di visibilità, sicuramente un aspetto importante nel nostro lavoro, ma proprio a livello personale. Mi ha fatto capire che tipo di artista sono e quale direzione voglio seguire. Dopo The voice ho trovato la forza di buttarmi e di scrivere della mia vita, delle mie esperienze, di trovare il mio stile, il mio sound (almeno per ora), anche grazie a delle persone e a dei professionisti che hanno creduto, che credono in me e che mi affiancano in questo percorso duro, difficile, ma nello stesso tempo “tremendamente” affascinante e stimolante.
Facevi parte del team Carrà, com’è stato lavorare con lei?
È stata una delle esperienze più belle della mia vita, che mi ha positivamente segnato. Sono molto affezionato a lei, ho seguito e continuo a seguire tutti i suoi consigli, non potete immaginare quanto sia stimolante lavorare con lei, quanto riesca a tirare fuori dagli artisti. Con lei devi solo ascoltare e fare, ti dà degli strumenti importante per affrontare un palco come The Voice, che non è per niente un palco semplice. Capisco che da casa può sembrare tutto più facile, “vabbè…che ci vuole a cantare una canzone”… c’è una preparazione inimmaginabile dietro, non solo legata all’esibizione in sè…
Il tuo esordio in tv è stato assieme ad un altro grande dello spettacolo :Pippo Baudo. Invece lavorare con lui com’è stato?
Altro grande “lavoratore dello spettacolo”… posso veramente dire che ho lavorato con due colonne portanti della TV e dello spettacolo Italiano, anche lì, con Pippo, ascoltavo, assorbivo e “portavo a casa”, restavo le ore dopo le prove, a capire, ad osservare, quello che diceva, che faceva, è stato lui personalmente a scegliermi ad un provino (che non sapevo neanche riguardasse lui e che ho fatto per caso), non posso che essere orgoglioso di quello che ho fatto. Mi capita di pensare e di riflettere, a queste esperienze, solo quando mi intervistano perché sono sempre dell’idea che ognuno di noi debba fare tesoro di quello che ha fatto ma continuare guardare avanti, (senza adagiarsi o vivere di rendita) e continuare fare, crescere, sperimentare ed evolversi… anche perché sono un tipo che si annoia facilmente ed ho sempre bisogno di nuovi stimoli.
Oltre a cantare, hai alle spalle anche anni di teatro, la recitazione è un hobby o potrebbe essere anche una futura professione?
Il Teatro ti aiuta tanto nella vita, ti aiuta ad affrontare il palco, ti aiuta nell’interpretazione dei pezzi cantati, ad affrontare il pubblico e tanto altro. Il teatro è il mio secondo amore anche se è molto collegato con la mia visione di spettacolo, non sono un cantante immobile, sono un cantante che ha bisogno di esprimersi in tutti i modi: cantando, recitando, ballando… Diciamo che in questo momento l’ho un po’messo da parte per dare spazio al mio progetto musicale, che mi ha particolarmente assorbito, ma non escludo di prender parte in futuro ad altri progetti Teatrali, o perché no, portare la mia musica in teatro sottoforma di spettacolo teatrale… sapessi quanto frulla la testa… non mi fermo un attimo… (ride)
Stai preparando il tuo album di debutto, puoi anticiparci qualcosa?
Allora, posso dirvi che sono molto emozionato, che il progetto è pronto, che il singolo di lancio dovrebbe uscire prima dell’estate, che sarà molto diverso rispetto a quello che vi aspettate, i pezzi sono quasi tutti scritti da me, gli arrangiamenti sono di Michele D’Elia (sentirete parlare tanto di questo grande musicista, polistrumentista, arrangiatore, DJ, salentino), è un progetto fatto da persone giovani professionisti, ha uno stile Pop-Rock-Dance, il disco si chiama “LA STANZA CHE NON C’È”. Mmhh ma per ora non posso aggiungere altro… posso solo dire che c’è tanto entusiasmo, tanta onestà in quello che facciamo, tanta gioia e spero che questo riesca ad arrivare al pubblico…
Roberto Aren
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