Non vorrei sbagliarmi, era il 2008, era luglio e faceva il solito caldo torinese con la solita afa che mi stava squinternando l’apparato respiratorio. Ero sudato ed appiccicaticcio e, tipo un geko semi-stordito dalla calura, me ne stavo mezzo scaraventato su una poltrona a ridosso di un pinguino elettrico ormai stremato che, più di buttar fuori aria fredda, lamentava la sua disidratazione. Le uniche forze rimastemi le usai per “zapping –are” col telecomando. Le pile del telecomando erano quasi scariche, ma lungi da me l’idea di trascinarmi fino alla credenza per prenderne delle nuove, neanche l’Aci sarebbe stata in grado di trascinarmi via da quello stato di ozio prossimo al coma.
Faticavo a cambiare i canali e dovetti premere per ben tre volte il tasto 6 per riuscire a mettere Italia Uno e forse è stato proprio quell’involuto 666 infernale ad aprirmi la porta dell’Inimmaginabile e farmi godere della visione più angelico-diabolica a cui mai assistetti: una Creatura biondissima, Bellissima, Abbronzatissima, Altissima, (Purissima e Levissima no, la tua acqua è un’altra …) insomma … tutto un “issima” che fino a quel momento credevo impossibile potesse esistere.
La burrasca di ormoni che si scaraventò sulla mia già labile psiche, bistrattarono ulteriormente i miei sensi ma ebbero il beneficio di scrollarmi dal torpore estivo facendomi riprendere conoscenza di me stesso – e mi promisi che prima o poi avrei dovuto intervistare Colei che mi illuminò informandomi che le Tenebre possono portare alla Luce se a condurci ci sono Esseri come Lei!
Ora Cristina Chiabotto è qui, meno luccicante, più umana ed accessibile, ma desuetamente splendida. I maleducati sosterrebbero che trattasi di una “figona spaziale”, ma io, rappresentando ancora quella vecchia categoria di giornalisti “a modo”, mi limito a dire che è di una bellezza ai confini del terrestre!
Cristina, gli scienziati mi scusino gli strafalcioni da ignoranza biologica, ma geneticamente, unendo DNA campani e piemontesi escono sempre questi capolavori di magnificenza estetica?
Innanzitutto grazie! I complimenti fanno sempre piacere! E poi che dire … Mah, il mix nel mio caso, fra elementi completamente contrastanti, credo che abbia funzionato bene. Ma a parte l’aspetto, è interessante come prerogative tipiche delle due “razze” così diverse, si siano perfettamente fuse in quello che è il mio carattere finale, a volte caloroso, a volte riservato.
Non tutte le bipedi donne hanno la fortuna di avere il tuo aspetto ed anche la tua altezza: 1.84 mt, anzi scriviamolo in lettere, che fa ancora più effetto: un metro ed ottantaquattro! Non hai mai pensato di pagare questo debito morale con la Natura?
Non so, fare qualcosa per il WWF … Raccogliere i mozziconi lasciati dai bagnanti sulla spiaggia di Albisola … Fare la volontaria della raccolta differenziata e smistare la spazzatura nei condomìni più indisciplinati di Borgaro …
Assolutamente scelgo la terza! Il mio cuore è ancora attaccato a Borgaro, ma credo che il mio impegno sarebbe ridotto ai minimi termini, i miei dirimpettai sono sempre stati educatissimi!
La prima volta che televisivamente ti conobbi, cioè nel momento che arrivasti prima al concorso di Miss Italia 2004, ritenetti che saresti rimasta, nonostante le prima citate tracce beneventane, la classica bellissima un po’ troppo piemontesissima, la biondina semi-celtica dalla postura fiera e rigidamente plastica. Ma non fu così!! (mi guardava già male). Vedendoti crescere artisticamente ed anche molto velocemente, e non solo alludendo al filmato dell’introduzione, mi accorsi della tua capacità di donna dello spettacolo permeabile ai cambiamenti, sei stata in grado più volte di cambiare radicalmente veste a seconda di ciò che le esigenze lavorative ti obbligavano ad indossare, per farla breve, sei brava! Un talento innato o umile studio?
Parlare di talento innato sarebbe presuntuoso, comunque credo che queste doti che mi riconosci fossero già dentro me e l’ho scoperto col passare degli anni ed ignorando assolutamente che mi appartenessero. Nei miei pensieri di pischellina c’era tutt’altro, volevo fare la criminologa!
E’ incredibile anche quanto sia cambiata la tua dizione. Ti hanno messo dei tiranti alla bocca per chiudere in così poco tempo quello che noi tipi “turineis”, mi metto in mezzo, tendiamo a margheritafumericamente aprire un po’ troppo?
Diciamo che l’ho migliorata sul campo, cercando di apprendere delle malizie dai colleghi più esperti. Sicuramente ogni tanto mi scappa ancora qualche accento o qualche cadenza tipici dei piemontesi, ma non lo vedo un dramma, bisogna salvaguardare le proprie origini, mica vergognarsene!
Come ti avevo anticipato, questa è un‘intervista scema e come più volte ho ribadito anche agli illustri colleghi e colleghe che ti hanno preceduta, non mi interessa assolutamente informare i nostri lettori su cosa stai facendo, sei famosa e ci si arriva in un baleno a questo tipo di informazioni. Piuttosto, mi piacerebbe scavare nei covi più celati della tua anima e della tua carriera.
Un giorno, in un programma di ricette su La7, ti ho visto preparare assieme a Benedetta Parodi un famoso piatto, la torta salata l’ ”Erbazzone”. Ecco … a proposito di “erbazzoni”, è vero che la Parodi si droghi ed è per questo che continui a ritenersi una brava chef? O sono gli spettatori che si fidano di lei a drogarsi?
Ho avuto modo di conoscere Benedetta, è veramente in gamba ed ha il dono di di valorizzare al massimo i piatti semplici, rendendoli più accattivanti di quelle noiose chicche da gourmet; ed essendo io la prima ad essere una persona semplice non potevo che averne una buona impressione.
Nello stesso programma hai dichiarato la tua fobia verso il formaggio e tutti i derivati del latte. Per quello ti sei sottoposta ad un’operazione di mastoplastica? Per aumentarti … ops … le centrali del latte? Insomma, un modo di combattere una paura affrontandola? (ogni tanto faccio delle domande così imbecilli che temo per quelle che potranno essere le risposte)
Ahahh ahah … no qui il latte non c’entra nulla. È solo un fatto di proporzioni, come hai scritto, sono alta un metro ed ottantaquattro e sembravo una tavola da surf … come dire … una pialla.
(ndr se tutte le pialle fossero come lei vorrei rinascere falegname)
E’ vero che Alessandro Del Piero è voluto andarsene via dall’Italia da quando gli è morto l’uccellino della pubblicità?
E’ una leggenda metropolitana che l’uccellino della pubblicità sia morto! Una diceria, delle illazioni di qualche tuo collega! Non solo l’uccellino della pubblicità è vivo e vegeto ma, come Arturo Brachetti, si è trasformato in canguro per seguire Alex in Australia.
E’ vero che l’Accademia della Crusca ti abbia invitata a Firenze, vorrebbe introdurre nel vocabolario della lingua italiana, il neologismo “plinplinare” come verbo sinonimo di urinare?
L’Accademia della Crusca non mi ha chiamata ma credo che ormai dire “fare plin plin” sia veramente entrato nel gergo comune, fa fine e non impegna, magari un giorno mi riconosceranno una laurea ad honorem in urologia.
Durante il programma “Ballando con le stelle”, normalmente ci si innamora dei proprio compagni di ballo. Tu no, è vero – ti innamorasti durante la trasmissione, ma non del tuo ballerino, ma dell’attore napoletano Fabio Fulco a cui dovresti essere ancora legata. Ricordiamo tutti che ballavi assieme a Raimondo Todaro, dimmi la verità, gli puzzavano i piedi negli spogliatoi? E qui ritorna la fobia per il formaggio …
Sì sì, sono ancora assieme a Fabio e ritornano a “Ballando”, in quei giorni avevo il cervello così concentrato nelle prove dei passi che avevo perso l’uso di tutti gli altri sensi, non sentivo olezzi di nessuna sorta, ma comunque i piedi di Raimondo saranno stai profumatissimi!
Cosa vorresti che ti chiedesse un giornalista intelligente e fai che chiedertelo e …. risponditelo
Non ci crederai, ma forse questa è l’intervista più intelligente a cui mi hanno sottoposta, simpatica e originale, un po’ fuori dalle righe. Ora mi piacerebbe che mi chiedessi “come stai?” e ti risponderei “stravolta, ma benissimo!”
Ultimissima domanda, c’è un piccolo cruccio che piacerebbe confidare ad un grande ebete come me? Un minuscolo tormento che ti irrita? Qualcosa che vorresti fare ma non ti fanno fare? Mandare un vfc a quello lì piuttosto che a quell’altra?
Un desiderio (a parte conoscere meglio il giornalista, quel grande bonazzo che hai di fronte, sarebbe scontato …) , una modesta rivalsa, un rancorino? Dicci e poi ritieniti libera!
Ma niente di tutto questo! Non voglio spacciarmi per quello che non sono, non mi ritengo né una santona né una divulgatrice dell’amore, ma vorrei che tutte le persone, come anche i miei colleghi, imparassero a lasciarsi tutti i dissapori ed i disagi inevitabili dell’esistenza alle spalle ed incominciassero ad amare la vita e ad abbracciarla per quella che è, quindi una cosa … meravigliosa.
(ndr quando ha pronunciato “meravigliosa” le sono venuti degli occhioni da cerbiattona entusiasta che mi hanno ri- destabilizzato completamente disintegrandomi la poca lucidità di cui a fatica mi riero appena appropriato, ma ormai ho fatto 30 e faccio 31 mantenendo una condotta esemplare)
Lanciamo i “+” in aria e tiriamo le somme …
Cristina Chiabotto è una che c’è, riesce a destreggiarsi abilmente e con disinvoltura sui tortuosi sentieri del mondo dello spettacolo. Piena di tatto, è riuscita a mettersi da parte nei momenti in cui rischiava di esporsi troppo ed esporsi nel momento in cui avrebbe potuto agevolmente raggirare l’ostacolo chiudendosi ma non rischiando. In quello che fa è capace ed oltre alla sua immediata e sbalorditiva avvenenza, in lei emerge una bell’anima tipica delle donne interessanti ed intelligenti.
Che dire … viva la Chiabotto!
Livio Cepollina
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