LE RECENSIONI DI SARA VIVIAN: “CENERENTOLA 2015”

Nell’era in cui anche e soprattutto i cartoni animati passano “tra le grinfie” di reboot e remake, non poteva astenersi la favola di “Cenerentola” dall’essere trasposta da film d’animazione a film con attori in carne e ossa.

La regia di Kenneth Branagh non delude le aspettative degli spettatori, nemmeno quella fetta di pubblico che cerca nei remake o reboot che siano la massima fedeltà rispetto all’opera originale.

Branagh, anzi, regala l’infanzia delal dolce Ella, futura Cenerentola, motivando finalmente il perché la fanciulla sia così dolce e gentile con tutti, spiegazione che, in effetti, nel cartone animato Disney mancava e poco importava dato che le principesse o future tali devono essere buone e brave per archetipo (o forse stereotipo ormai ndr).

Più spazio anche alla storia personale del principe, che incontra Ella e, per non essere amato solo in quanto erede al trono, si finge con lei un semplice apprendista, in un gioco delle parti di impronta Shakespeariana (come poteva non essere trattandosi di un film diretto da Branagh? Ndr) destinato al lieto fine.

La storia, appunto, varia poco dall’originale se non poi per la decisione di far diventare uno dei cattivi il simpatico e maldestro Granduca, scelta che personalmente condivido avendo tratteggiato diversamente il re, che nel film ha un carattere gioviale, ma non certo caricaturale come nel cartone animato.

Passiamo ora al cast, che senza dubbio è di notevole importanza e a cui si deve anche merito del successo del film, ovviamente. Partiamo da un personaggio che nel classico Disney mancava: la madre di Cenerentola, interpretata da Hayley Atwell, nome che forse non a tutti ricorda molto, a meno che non siate fan Marvel e allora sapete che è già stata volto dell’agente Peggy Carter, protagonista dell’omonima serie televisiva e protagonista femminile in Capitan America e, piccola chicca, sarà presente anche nel cast di “Avengers Age of Ultron”. Bellissima, dolce ed eterea, anche qui esempio di grazia e di virtù per la giovane figlia.

Passiamo ora alla sua nemesi: la matrigna, interpretata da una stupenda, fantastica, gelida e perfida Cate Blanchette, che dimostra ancora una volta di essere all’altezza di ogni ruolo. E’ talmente credibile da non riuscire a non farsi odiare, ma così brava da non poter non affascinare lo spettatore.

Passiamo ora alla giovanissima Lily James, nei panni di Ella- Cenerentola: figlia d’arte, qui alle prese con il suo primo vero ruolo da protagonista. Inizialmente la parte fu offerta ad Emma Watson, ma la rifiutò, lasciando così il posto vacante. Azzeccata per la parte per la freschezza e semplicità del viso. Non una bellezza esagerata, anzi forse dai tratti del viso piuttosto singolari rispetto alla bellezza canonica Disney, ma perfetta a livello interpretativo per la parte.

Arriviamo, infine, a salutare il cast con la sempre più eccentrica Helena Bonahm Carter, di nuovo nei panni di un personaggio con poteri magici, ma questa volta votati al bene. Probabilmente anche il regista e i costumisti avranno pensato che fosse curioso rivederla con un bacchetta in mano e hanno fatto di tutto per allontanare il più possibile il ricordo di “Bellatrix Lestrange”: vestito pomposo bianco e argentato, capelli biondissimi e un po’ da pin up. Il resto lo aggiunge lei, con la sua incommensurabile bravura: svampita, lo sguardo perso e sognante e un po’ pasticciona: in sostanza la vera parte comica del film.

Infine non si possono citare tre persone che garantiscono il successo di questo film: Patrick Doyle alla direzione della colonna sonora (già noto per la colonna sonora di Harry Potter dal terzo film fino alla fine), Dante Ferretti che ha curato le favolose Scenografie e Sandy Powell, costumista tre volte premio Oscar che ha curato i meravigliosi abiti indossati dalla matrigna e da Ella, già invidiati da ogni sarta e donna moderna, in grado di far sognare e incantare come non accadeva forse dai tempi dei bellissimi abiti di Rossella O’Hara in “Via col vento”.

E così ci ritroviamo davanti a una strana faccenda: la fata non è vecchia ed è poco materna, la matrigna è cattiva, ma comprensibile, il re è allegro, ma saggio, il granduca è senza scrupoli, ma per quello che reputa essere il bene del regno e Cenerentola è buona e dolce, ma anche in grado di prendere in mano la sua vita, il principe è innamorato di Ella non solo per la sua bellezza, ma anche per il suo carattere. Tutte cose che non sono presenti nel cartone animato, ma che non tradiscono minimamente la favola con cui il pubblico è cresciuto, né il suo significato.

E questo, almeno dopo il film “Maleficent”, sappiamo non essere solo merito della famosa “Magia Disney”.

Sara Vivian