Le storie per non riposare in pace tornano in dvd con Don’t r.i.p. volume 2

Dopo Don’t r.i.p. – 7 storie per non riposare in pace, compilation datata 2018 comprendente sette cortometraggi italiani di genere horror, Digitmovies, in collaborazione con Home Movies, rende disponibile su supporto dvd Don’t r.i.p. volume 2, dispensatrice di altrettanti short.

Ma la novità di questa seconda compilation consiste nel fatto che, risultato di un contest online a cura di Fabio e Luna Chimenti – gestori dello storico video club livornese Millebollevideo – con il supporto di Giacomo Ioannisci, titolare di Home Movies, le sette brevi produzioni indipendenti proposte non rientrano esclusivamente nell’ambito dell’orrore in fotogrammi.

Infatti, si spazia anche dal thriller classico a quello psicologico, passando per il noir, l’azione e la comicità, senza tralasciare l’aspetto umano e sociologico.

E si comincia con Like di Giulio Manicardi, che, inscenando il rapporto tra un individuo mascherato e il suo prigioniero, fornisce una denuncia rivolta ai social network e, in particolare, alle gogne mediatiche.

Per poi proseguire con Umbra Rosae di Dario Almerighi, ambientato quasi interamente in un confessionale e riguardante l’indecisione tra l’apertura alla vita e la scelta dell’isolamento, e Persona di Dan Blasterio, che sfocia nell’action dopo un avvio da semplice dramma.

Prima che si passi alla lotta alla corruzione e ad un sistema chiuso – tra mercato degli organi e mondo del lavoro – e prepotente verso chi ne fa parte espressa attraverso il crudo Sottopelle di Felice Antignani, che precede Il gatto di Schrödinger di Ila Scattina,

Un mix di thriller, commedia grottesca, tematiche sociali e azione, quest’ultimo, ispirato ad un esperimento di fisica quantistica consistente nel porre un gatto in una scatola contenente un marchingegno mortale e al quale segue il viaggio nella pazzia di ES di Daniele Zinelli, dichiaratamente influenzato dai film di David Lynch e dai primi lavori di Roman Polanski.

Per concludere con Claustrophobia di Francesco Longo, che, come il titolo suggerisce, mette in scena le paure più recondite dell’essere umano analizzando le emozioni provate da un soggetto claustrofobico, rivelandosi metafora della società soffocante in cui viviamo.

Nella sezione extra di Don’t r.i.p. volume 2, inoltre, sono presenti sia le introduzioni dei singoli registi ad ogni corto che quelle dei già citati Fabio e Luna Chimenti.


Francesco Lomuscio