A chi le suona Campanella: Gli Esordi

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Nella foto: Pierfrancesco Campanella ad inizio carriera

Cari lettori, d’accordo col direttore Alessandro Cunsolo, abbiamo deciso che in questa rubrica ripercorrerò la mia carriera, attraverso ricordi, sia divertenti che amari, ma che sono comunque uno spaccato “reale” dell’ambiente artistico. Parallelamente mi aggancerò anche alle novità e agli argomenti attuali, spaziando a 360 gradi, magari con qualche “chicca” esclusiva.

Cominciamo con… I MIEI INIZI

Ho sempre avuto il pallino del mondo dello spettacolo, sin da bambino, in particolare del cinema. Un tempo però, per chi ne era al di fuori, l’approccio non era affatto facile e si procedeva per tentativi, spesso maldestri.  Oggi, grazie a Internet, ai reality, ai talent e alla moltiplicazione dell’offerta multimediale, le occasioni per venire in contatto con gli addetti ai lavori che “contano” sono più a portata di mano. Ai miei tempi non era così e ci si doveva “arrangiare”. Uno dei sistemi più diffusi dell’epoca era rispondere alle inserzioni sui giornali, nelle quali sedicenti press-agent cercavano nuovi volti da lanciare. Nel 100% dei casi erano raggiri e invece di offrirti lavoro, ti spillavano soldi con la scusa del book (fatto da improvvisati fotografi “cani”) o della tassa d’iscrizione alla sedicente agenzia. Queste truffe, seppure con metodi più “moderni”, ci sono ancora. Attenzione: quando vi chiedono denaro per poter lavorare, vuol dire che non è gente seria ed è opportuno darsela a gambe levate. Io da ragazzo ne ho fatti tanti di questi “giri della speranza”, prendendo un mucchio di fregature:  il bello è che ogni volta ci ritrovavamo sempre le stesse persone, tutte ingenuamente smaniose di notorietà e successo, sballottate da uno “specchietto per le allodole” all’altro. Ricordo di una fantomatica produzione, nella quale era coinvolta una intera famiglia, che obbligava gli sprovveduti aspiranti attori ad acquistare, a costo piuttosto “salato”, un libro dal quale sarebbe stato tratto l’ipotetico film. Dopo due anni, mi ritrovai con lo stesso annuncio, la stessa famiglia e il medesimo volume da comprare, a prezzo ancora più alto (probabilmente a causa dell’inflazione!). Chiesi spiegazioni e mi fu risposto: “Qui non c’è niente da capire, c’è solo da pagare!” Compresi definitivamente che non era quella la strada giusta.

Pierfrancesco Campanella