Le Zampe di Zoe: bello sentirsi a “Casa”

La semplicità è cosa sottile, dolcemente appoggiata, dentro i contorni morbidi di una voce corale di due anime sensibili alle piccole cose. E nel pop d’autore che si arricchisce di tutto questo c’è anche la maestria lirica di parlarci di cose grandi, importanti, dalle violenze alla saggezza, dal ritorno a casa al viaggio verso un luogo che non si sa bene definire altrimenti. Le Zampe di Zoe firmano un esordio con un collettivo di partigiani della cultura che sono “quelli di” Trasporti Eccezionali. Esce questo lavoro dal titolo “Casa” e la bellezza, passando dalle sue finestre, si annida fin dentro le pieghe di questa parola…

Noi iniziamo sempre parlando di bellezza: ascoltando questo Ep mi viene da pensare che per voi la bellezza sia da rintracciare dentro la meraviglia delle cose semplici e quotidiane. Però ve lo chiedo: cos’è per voi sola bellezza?
Hillman direbbe che la bellezza sia “anima mundi”, ovvero l’anima del mondo. Effettivamente, poco lontana è la definizione che potremmo dare noi di bellezza. Per noi Zampe la bellezza è dentro ogni nostro mondo, è dentro ogni canzone. Non che le nostre canzoni siano indiscutibilmente perfette, anzi, fortunatamente non lo sono, ma quello che intendiamo è che la bellezza è anche riuscire a codificare un’emozione in suono e incastonarlo in una dimensione creata su misura. È una scossa elettrica dalla bellezza indescrivibile. bellezza sì, per le cose semplici, in quanto questi piccoli universi parlano di momenti quotidiani, di noi, poveri e semplici cantastorie. Parliamo di libertà (che tanto abbiamo bisogno di vivere soprattutto oggi), di città piene e vuote, di viaggi, da soli e con i nostri compagni.
La bellezza è nel quotidiano che abbiamo momentaneamente (si spera) perso e la si può trovare persino in questi nuovi giorni, fatti di metà volto da interpretare e da giornate che finiscono alle 22.

Cercate un equilibrio dentro un sound decisamente pop senza avventurarvi troppo dentro estremismi di genere. Vi vedo molto attenti alle “mezze misure”… sbaglio?
Il genere è sempre stato per noi molto difficile da descrivere. Bon Iver, Pomme, Lumineers, Aurora, hanno sicuramente influenzato la nostra musica, ma è necessario sollevare una questione: spesso si scrive per necessità, nulla è controllato e nulla si decide.
Probabilmente il risultato finale è “pop, ma non troppo”. Lo accettiamo e vi ringraziamo per il commento perché è sicuramente un punto di vista nuovo, considerando il fatto che di solito ci definiscono “indie”. Forse quello che rende la nostra musica “pop” è proprio la struttura della canzone legata a questo genere musicale. Ci è parso naturale mescolare la nostra cara strumentazione acustica (in quanto molto legati al suono caldo del legno) a quella più elettronica. Siamo stati inoltre aiutati dal grande Antonello D’urso che ci ha seguiti passo per passo durante la composizione dei brani e durante le registrazioni al Morphing Studio di Bologna, cercando di rendere il suono il più coerente possibile con l’identità nostra e delle varie canzoni presentate nel nostro EP ‘Casa’.

E nella copertina sbocciano diverse chiavi di lettura: i bambini che siete sono cresciuti per i giocattoli oppure è tempo di tornare ad usarli?
Prendendo un caffè con Monanne (nome d’arte di Martina Platone) la casetta è apparsa nella sua mente come una illuminazione, parlando a ruota libera con noi. Per lei, che è stata la fotografa e grafica dell’album, poteva essere una via di mezzo perfetta tra noi due zampe “principali”, Edoardo ed Elisa.
Usiamo il termine “principali” perchè la band è formata anche dai nostri musicisti Jay Marchini e Martino Greco, rispettivamente basso e batteria.
Ritornando alla domanda: ‘Casa’ è una canzone scritta principalmente da Edoardo. La casa è un’immagine partorita da lui e metafora della persona, formata da mura: mattoni su mattoni posizionati da noi stessi e anche da quelle persone che hanno fatto parte della nostra vita (per lunghi o brevi periodi che siano stati) e che ci hanno resi quelli che siamo fino ad oggi.
Elisa invece è ogni giorno a stretto contatto con bambini per lavoro (e soprattutto per amore). È una designer e sta studiando la specializzazione in Toy Design. Il giocattolo è dentro di lei.
Se vogliamo proprio dare un’interpretazione alla copertina possiamo dire che la casa è il rapporto tra noi, in un qualche modo giocoso, in altro modo estremamente solido. Casa è famiglia, no?
Comunque sia, l’idea di scherzare sul set ci intrigava (si vede molto di più anche sul nostro profilo Instagram, dove sono state caricate anche altre foto del set): del resto, se lo si vuole, nella vita non si smetterà mai di giocare.

Un video? La rete in questo non ci ha risposto…
Un video legato al nostro nuovo album ‘Casa’ non è stato possibile realizzarlo ancora. La pandemia ci ha letteralmente fermati da quel punto di vista, in quanto realizzare un video sarebbe stato poco sicuro per tutti. In ogni caso, speriamo che si possano realizzare delle riprese al più presto, per rendervi ancor più partecipi del progetto. Intanto su YouTube potete trovare dei video realizzati da noi. Avete la possibilità di vedere nel video di ‘Cinema Lumière’ (nostro primo singolo uscito tre anni fa) Edoardo ricoperto da panna montata, uova e ketchup. Se non l’avete ancora visto vi consigliamo di andarvelo a vedere. Che ne sia valsa la pena a Edoardo di aver preso un’infezione all’occhio per quel video!

“Spesso Casa è un momento, non è fatta di cemento, ma è fatta di persone, di emancipazione.” Dunque per voi cos’è l’emancipazione?
L’emancipazione è portare avanti le proprie idee. La canzone parla di come é possibile capire sè stessi, col tempo e con le esperienze vissute, per poi accettare le altre persone, quelle giuste per noi, per quanto possano ancora rimanere. Accettare la propria forma, per accogliere il contorno degli altri.
L’emancipazione non è per forza “andare avanti con la propria idea”, fino alla fine dei nostri giorni, anzi! È proprio il non fermarsi di fronte a un’idea diversa, valutandola e, nel caso lo si voglia, farla propria. L’emancipazione, se possiamo sbilanciarci, è un grande gesto di umiltà nei nostri confronti e nei confronti di chi ha scelto di far parte delle nostre vite. È cercare di renderci il più possibile completi e sinceri con noi stessi per affrontare quello che ci aspetta.