Dopo aver diretto nel 2019 The killing of Kenneth Chamberlain, David Midell torna alla regia con L’esorcismo di Emma Schmidt – The ritual.

Emma Schmidt , interpretata da Abigail Cowen, è una giovane che versa in condizioni di salute anomale e che viene quindi tradotta in un piccolo convento di suore a Earling, cittadina in Iowa.

La medicina ha abbandonato ogni tentativo di cura sulla ragazza, che, dopo aver perduto sua madre alcuni mesi prima, ha cominciato a manifestare comportamenti sempre più strani e inspiegabili che hanno minato la sua salute fisica e mentale. Padre Joseph Steiger, incarnato da Dan Stevens, e parroco del convento, è incaricato di occuparsi della giovane, che la Chiesa ha deciso di sottoporre al solenne sacramento dell’esorcismo. Steiger apprende però con sollievo che non sarà lui in prima persona ad officiare il rito, bensì un anziano sacerdote appartenente all’ordine dei cappuccini, Theophilus Riesinger, vero esperto di esorcismi, portato in scena da Al Pacino. Questi forma una squadra: padre Steiger deve documentare ciò che accade, mentre le suore devono occuparsi di Emma, cercando anche di tenerla a bada. Sebbene inizialmente la giovane si mostri docile e ben disposta a sottoporsi all’esorcismo, ben presto il suo atteggiamento cambia, come anche i suoi connotati che iniziano a trasfigurarsi. Col passare dei giorni il rituale si fa sempre più estenuante, ed Emma, per ordine di Theophilus Riesinger, viene spostata nei sotterranei, ove la sua possessione si fa sempre più evidente e molto pericolosa.

L’esorcismo di Emma Schmidt – The ritual tratta la possessione più documentata della storia, essendo tra i casi ufficialmente riconosciuti dalla Chiesa Cattolica e a cui si sono ispirati tantissimi film, primo fra tutti L’esorcista, il capolavoro di William Friedkin. Il lungometraggio di David Midell avrebbe anche un incipit interessante, poiché mette bene in risalto come numerose parrocchie e conventi si fossero rifiutati di ospitare la giovane, facendo emergere il senso di responsabilità di padre Steiger, il quale accetta di intraprendere una delle pratiche più estreme del cattolicesimo. Peccato, però, che la sceneggiatura sia molto scarna e che la prova attoriale di Stevens risulti poco incisiva. Le scenografie minimali conferiscono credibilità per entrare nel vivo della vicenda; le stesse, però, non sembrano restituire una percezione sufficientemente coerente con l’epoca in cui si svolgono i fatti, poiché sembrano molto più recenti.

Il ritmo viene interrotto sovente da dialoghi prolissi tra padre Steiger e l’anziano esorcista Theophilus Riesinger, che usa raccontare parabole e aneddoti la cui fruizione appare molto esile, se non inutile ai fini degli accadimenti. Il film ricorre poi a momenti horror poco inquietanti e non eccelle nemmeno dal punto di vista psicologico, non riuscendo ad insinuare dubbi nello spettatore per quanto riguarda le proprie convinzioni e le forme che il male può assumere. Al Pacino fa il suo, ma l’impressione che il diavolo si celi tra le mura del convento è molto flebile, mentre le riprese appaiono frenetiche e il montaggio a tratti fastidioso. Insomma, sebbene avesse buone premesse, L’esorcismo di Emma Schmidt – The ritual si rivela l’ennesimo poco interessante lungometraggio a tema possessioni demoniache.


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