L’esordio discografico dei Parco Natura Morta

Parco Natura Morta 3

Parco Natura Morta è l’EP d’esordio dell’omonima band veronese in uscita per Murato, fra indie rock di fine millennio, pop d’autore e ariose code strumentali.

Cinque canzoni eterogenee che ben descrivono l’anima e le cinque teste dietro il progetto, una manciata di piccole storie che compongono un ventaglio di emozioni ben descritto dalla varietà di stili e sonorità che vengono toccate, alla ricerca di una profondità cristallina, ma lontana da ogni dramma. Il surreale nome nasce come semplice gioco di parole con cui una passante ironizza su un celebre parco naturale veneto, ma durante la composizione e la registrazione di queste tracce il Parco Natura Morta diventa sempre più vividamente un luogo dell’anima. Uno spazio di cui è difficile identificare le coordinate, ma in cui è sempre possibile ritrovarsi, riflettere, essere pienamente e sinceramente sé stessi.

Parco Natura Morta 1

In una lettura aperta la band invita gli ascoltatori a entrare nel parco e a fare propri questi brani che, nati da necessità personali, vogliono abbracciare una visione collettiva. Come ogni grande storia d’amore musicale anche questa nasce in una saletta prove nei sotterranei di un capannone. Da quei sotterranei ne esce una malinconica marching band che porta per la città le proprie canzoni tristi con il sorriso sulle labbra, un approccio scanzonato alla musica, un gioco serissimo con cui conoscere sé stessi ed esplorare il mondo intorno, indagandolo. Il primo nucleo della band nasce in trio con Michele Donatoni (piano elettrico e voce), Federico Donatoni (basso e voce) e Davide Recchia (batteria) a cui si aggiungeranno successivamente il trombone di Riccardo Merlini e la chitarra di Lorenzo Marangoni per completare un sound personale e riconoscibile ma sempre mutevole, mai uguale a sé stesso.