Nel cuore di Barbania, ho avuto la fortuna di incontrare Carlo Rosa, un uomo il cui spirito creativo si riflette nella sua splendida dimora, un angolo di paradiso immerso nel verde. Qui, il tempo sembra essersi fermato, avvolto in un’atmosfera magica che invita alla contemplazione e alla bellezza. Un intenso profumo di rosa aleggiava nell’aria, un richiamo sensuale e delicato che ha catturato i miei sensi, conducendomi in un viaggio attraverso le storie e le passioni di Carlo. È proprio da questo profumo incantevole che è iniziato il suo racconto, un racconto che desidero condividere con tutti voi. Vorrei esprimere la mia sincera gratitudine a Carlo per la sua disponibilità e per avermi aperto le porte del suo mondo affascinante.

 Cosa ti ha ispirato a creare la tua linea cosmetica e quali valori vuoi trasmettere attraverso i tuoi prodotti?

Mia cara Tamara,

l’ispirazione l’ho trovata direttamente in casa! Nei bei cortili di Palazzo Rosa, le rose antiche sono sempre state coltivate non solo per la loro bellezza, ma anche perché sono parte integrante dello stemma di famiglia e del nostro cognome. 

Fu nel Seicento che il mio antenato, Luis de la Rose, sposò Geneviève du Puy, le cui virtù andavano ben oltre l’effimera bellezza. Geneviève, poco più che una bambina, fu attratta dal coloratissimo cinorrodo (il falso frutto della rosa) e, passandoselo tra le mani, trovò immediato sollievo. 

Da quel momento, ebbe la geniale intuizione di estrarne un olio “miracoloso” che, in breve tempo — tre mesi lunari — la guarì dalla dermatite, donandole una bellezza del volto mai sperimentata prima. La ricetta fu così tramandata di generazione in generazione fino all’Unità d’Italia. 

Con l’Unità d’Italia, a Palazzo Rosa giunsero le rose moderne, caratterizzate da petali colorati, boccioli ricchi e gonfi, e profumi paradisiaci che accarezzano tutti i sensi delle donne della nostra famiglia. Da quel momento, nelle stanze della cosmetica di Palazzo, è iniziato un continuo fervore di invenzioni: profumi, essenze e lozioni prendono vita, arricchendo la nostra tradizione.

Qual è la storia della rosa che ha ispirato il profumo nella tua dimora e come si collega alla tua attività?

La rosa damascena è un fiore incantevole, caratterizzato da 36 petali e da un profumo sublime e delicatissimo. Questa rosa è nota per le sue importanti virtù cosmetiche e neuro-cosmetiche.

Portata in Italia due secoli fa da Bernardino Drovetti, un antenato di mia madre, la rosa di Damasco ha una storia affascinante. Drovetti, che fondò anche il Museo Egizio di Torino, fu console e poi ambasciatore di Francia in Egitto, da dove riportò con sé migliaia di oggetti, tra cui la preziosa rosa di Damasco.

L’acqua della rosa damascena biologica possiede proprietà quasi miracolose. È nota per avere una delle vibrazioni più alte rintracciate in natura, pari a circa 320 MHz. Per questo motivo, il suo profumo è in grado di infondere serenità e ottimismo. Un semplice seme, che cade dal cinorrodo, si trasforma in pianta grazie all’interazione di freddo, sole, vento, acqua, terra e energie sottili. L’acqua di rosa è l’anima della pianta, che interagisce con l’uomo, racchiudendo i principi attivi del fiore.

Il nostro metodo di estrazione dei principi attivi è unico e sorprendente! Per produrre un solo litro di acqua di rosa damascena biologica, sono necessarie ben 4 tonnellate di petali. In pratica, per ottenere una sola goccia della nostra acqua di rose occorrono circa 30 boccioli, il che spiega perché questa materia prima sia così preziosa. Questo segreto di estrazione consente di preservare intatte tutte le proprietà cosmetologiche della rosa.

Le nostre rose vengono raccolte al mattino presto nei mesi di maggio e giugno. L’umidità dell’aria, la nuvolosità e le precipitazioni della stagione contribuiscono ad ottenere fiori con alte percentuali di principi cosmetologici. I fiori vengono staccati appena sotto il calice e lavorati immediatamente per evitare fermentazioni.

Siamo orgogliosi di portare avanti questa tradizione e di offrire prodotti di altissima qualità derivati dalla rosa damascena.

 In che modo la tua passione per la cultura influisce sul tuo lavoro come imprenditore?

La bellezza è intrinsecamente legata alla cultura, poiché è proprio la cultura a esaltare la bellezza. Del resto, sia una persona che una rosa possono essere “colte” (perdonate il gioco di parole). La bellezza ha il potere di salvare il mondo, a patto che il mondo si impegni a preservarla. Pertanto, la bellezza fisica deve unirsi alla bellezza della cultura per contribuire a un cambiamento positivo.

Sono grato al destino che mi ha dato l’opportunità di essere Presidente dell’Accademia della Cattedrale di San Giovanni, permettendomi di diffondere e condividere cultura non solo a Torino, ma anche oltre. È un onore poter contribuire a un dialogo culturale che valorizzi e celebri la bellezza in tutte le sue forme.

Qual è il tuo ruolo specifico come presidente presso la cattedrale di San Giovanni e quali progetti hai in mente per il futuro?

Il mio ruolo di Presidente presso l’Accademia della Cattedrale di San Giovanni è quello di proseguire l’opera di irradiamento culturale iniziata quasi un decennio fa dal parroco del Duomo di Torino, Don Carlo Franco, purtroppo scomparso prematuramente. Il nostro compito è, quindi, quello di diffondere cultura a 360 gradi, con un focus particolare, ma non esclusivo, sulla musica.

Nell’anno appena trascorso, abbiamo organizzato eventi di grande rilevanza, tra cui il concerto dell’Orchestra del Mozarteum di Salisburgo in Duomo e l’acclamato evento “Buon Compleanno Beethoven”, che si è tenuto sia al Conservatorio di Torino che al Victoria Hall di Ginevra. Quest’ultimo è stato un grande successo grazie alla nostra orchestra, “I Virtuosi dell’Accademia di San Giovanni”, magistralmente diretta dal Maestro Antonmario Semolini, il nostro faro culturale più vivace e contagioso.

Nel 2025 continueremo la nostra missione di sensibilizzazione culturale attraverso l’organizzazione di eventi e concerti. Stiamo anche lavorando per creare una nostra casa editrice, dedicata principalmente allo Spirituale nell’Arte. È un momento entusiasmante per l’Accademia, e sono fiducioso che insieme possiamo contribuire a un futuro ricco di cultura e bellezza.

Quali sono state le sfide più grandi che hai affrontato nel tuo percorso imprenditoriale e come le hai superate?

Ogni giorno, il mercato impone nuove sfide, sia a livello di regolamentazioni, variazioni di prezzi e condizioni, sia a livello politico e internazionale. Nel settore della cosmesi, è fondamentale tenere conto anche dei trend e delle mode: seguirli o avere il coraggio di crearne delle alternative. 

Di conseguenza, ogni giorno, l’imprenditore deve reinventarsi, sviluppando nuove soluzioni per rimanere competitivo sul mercato. La bellezza dell’imprenditore risiede proprio in questo: nella capacità di creare soluzioni e alternative quotidianamente, grazie all’insostituibile supporto dei propri collaboratori.

 Che consigli daresti a qualcuno che vuole intraprendere una carriera simile alla tua nel settore cosmetico?

L’obiettivo è dare vita alle antiche ricette di bellezza delle nonne, mantenendo però un’attenzione sulle ultime novità della moda e dei trend. Si tratta di valorizzare la tradizione cosmetologica naturale italiana, integrandola con le ultime tecnologie. Questi due aspetti possono sembrare degli ossimori, ma se si osserva attentamente, ciò che li unisce è la sostenibilità.

 Quali innovazioni hai introdotto nella tua linea cosmetica e come pensi che queste si distinguano nel mercato?

Innanzitutto, ogni creazione di Palazzo Rosa contiene acqua di rosa damascena biologica, che conferisce straordinarie virtù cosmetologiche a ciascun prodotto. Tuttavia, il mercato è molto esigente e, recentemente, abbiamo sviluppato formulazioni con filtri per proteggere la pelle dai raggi del computer, dai batteri e da tutte le aggressioni della vita moderna.

Dedichiamo molta attenzione allo studio dei probiotici e, attraverso la nostra linea Probiotika, promuoviamo un completo rinnovamento cellulare, agendo sulle cellule della pelle: quella che definiamo la cosmesi del DNA! Inoltre, stiamo sviluppando sieri formulati con sostanze che replicano gli elementi naturali della pelle, utilizzando proteine come collagene ed elastina, oltre a polimeri naturali come l’acido ialuronico.

 Come affronti le tematiche della sostenibilità nella tua produzione cosmetica?

In ogni singolo dettaglio, ci impegniamo a fare scelte consapevoli. Non utilizziamo plastica, ma vetro; non applichiamo etichette, ma optiamo per serigrafie. Scegliamo esclusivamente prodotti naturali che la natura ci offre generosamente. Utilizziamo solo carte italiane e realizziamo le scatole a mano, senza inquinare. Crediamo fermamente che, mentre creiamo bellezza, dobbiamo anche preservare la bellezza del creato.

 Qual è stato il feedback più significativo che hai ricevuto dai tuoi clienti riguardo alla tua linea cosmetica?

Oh, tantissime emozioni! Ogni ordine che riceviamo è per noi un momento speciale. Non posso descrivere l’emozione che abbiamo provato quando abbiamo spedito un pacchetto per la Regina Camilla; controllammo tutto cento volte per assicurarci che fosse perfetto. Abbiamo avuto il privilegio di inviare prodotti anche a principesse saudite, attrici e donne che hanno cambiato il mondo con la loro politica o imprenditorialità. 

Tuttavia, le emozioni più belle sono arrivate da persone comuni. Ricordo una lettera di un marito che mi ha ringraziato perché, grazie ai miei cosmetici, sua moglie è riuscita a superare un terribile esaurimento nervoso. Il profumo dei miei prodotti l’ha aiutata a ritrovare il piacere di prendersi cura di sé, e piano piano ha ricominciato a vivere. È in queste storie che troviamo il vero significato del nostro lavoro.

Quali sono i tuoi obiettivi personali e professionali per il futuro?

Il nostro obiettivo è portare la bellezza in ogni angolo del mondo, e siamo convinti di poterlo fare diffondendo la cultura italiana a livello globale. Sia come azienda che come Accademia, ci impegniamo a condividere il nostro patrimonio culturale e la nostra passione per la bellezza con il mondo intero.

Concludiamo questa intervista ringraziando di cuore Carlo per aver condiviso con noi la sua passione per la bellezza e la cultura. È stato un vero piacere scoprire come il suo impegno stia facendo la differenza nel settore. 

Non vediamo l’ora di vedere come continuerà a portare la bellezza in ogni angolo del mondo. Grazie ancora per il tuo tempo e le tue preziose intuizioni!

Tamara Brazzi


Una risposta a “L’Essenza della Bellezza: Un Viaggio Ispiratore con Carlo Rosa”

  1. Avatar Paola Marchiaro
    Paola Marchiaro

    Carlo Rosa è una persona speciale, l’ho conosciuto più di trenta anni fa e ritrovato in quest’ultimo periodo per una comune passione per la musica. È personaggio mai banale, animo nobile, sensibile e creativo. Esprime “bellezza” con il suo lavoro ed in ogni sua attività mette passione ed ingegno creando arte con “quel qualcosa in più” miscelando il passato,il presente e il futuro con un’armonia rara

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