Introduzione
Letizia Pelleri, fotomodella italiana specializzata in un’estetica glamour che richiama il fascino intramontabile di Playboy e le muse sensuali di Tinto Brass, si racconta in un’intervista esclusiva per Mondospettacolo. Con uno stile che bilancia eleganza e carica erotica, Letizia ha conquistato il mondo della fotografia glamour grazie alla sua naturalezza e alla capacità di trasformare ogni scatto in un’opera d’arte. In questa chiacchierata, ci svela il suo percorso, le sue ispirazioni e il modo in cui vive il suo ruolo di icona della sensualità moderna, senza mai perdere di vista l’autenticità e la raffinatezza.

Intervista

Letizia, raccontaci come hai iniziato la tua carriera come fotomodella. C’è stato un momento o un’esperienza che ti ha fatto capire che il mondo del glamour era la tua strada?
Tutto è iniziato per gioco e curiosità. Ero appena uscita dalla seconda gravidanza, ero molto incredula, ma alla fine mi sono ricreduta.

Quali sono state le tue ispirazioni iniziali? Ci sono modelle, attrici o icone dello stile glamour che hanno influenzato il tuo percorso?
La mia ispirazione è quella di far arrivare la mia persona a chi mi scatta. Non ho una icona particolare, è nato tutto molto naturalmente.

Il tuo stile richiama molto l’estetica sensuale e provocatoria delle attrici di Tinto Brass. Ti riconosci in questa similitudine? Come vivi questa associazione?
Maggiormente, vengo definita con una carica particolarmente erotica e femminile. Non mi sono mai riconosciuta come provocatoria, anzi, tuttora non mi sento così “tanto”. Però, se passa questo, vuol dire che attraverso i miei occhi, il mio corpo morbido e le sue linee passa qualcosa di magnetico. La vivo molto serenamente, con un naturale approccio.

Le tue foto trasmettono una forte carica erotica, ma con un’eleganza che ricorda le copertine di Playboy. Come trovi il giusto equilibrio tra sensualità e raffinatezza nei tuoi scatti?
Il giusto equilibrio lo si trova proprio nel non risultare volgare, essere se stessi, senza “recitare”. Cerco sempre di non raggiungere la volgarità, non mi piace in primis. È sempre molto meglio tenere un profilo alto, ma mai volgare.

Qual è il tuo approccio sul set? Come ti prepari per trasmettere emozioni così intense attraverso l’obiettivo?
L’approccio sul set varia molto da chi ho davanti, in questo caso il fotografo o videomaker. Preferisco sempre sentirmi prima con loro, in modo da instaurare un approccio alla fiducia, un dialogo professionale limpido e dettagliato, per organizzare al meglio il set. In realtà, non adotto chissà quale preparazione: sul set, maggiormente, c’è la musica, si chiacchiera e si ride tra uno scatto e l’altro. Si instaura un rapporto di amicizia e condivisione reciproca.

C’è un genere fotografico (glamour, nudo artistico, lingerie, ecc.) in cui ti senti più a tuo agio? Perché?
In realtà, mi piacciono tutti i generi. Mi piace molto il genere lingerie, ma anche il nudo artistico. Trovo il nudo artistico molto espressivo, libero da tabù; il corpo si trasforma in vera arte in certi casi.

Hai mai pensato di esplorare il mondo del cinema, magari proprio nello stile di Tinto Brass, che ha sempre valorizzato figure femminili carismatiche e sensuali?
Non ho mai pensato al cinema stile Tinto Brass.

Quali sono stati i fotografi o i progetti che ti hanno permesso di esprimere al meglio la tua personalità e il tuo stile?
Ringrazio tutti i fotografi con cui ho collaborato, devo dire che ho sempre trovato gente seria e professionale, eccetto per due personaggi da tralasciare. Ma devo dire anche che il progetto di Marco Le Donne, “Così come sei”, mi ha valorizzato molto, oppure “Intimacy2” di Andrea Grosso è stato molto coinvolgente. Mi hanno aiutato molto a riscoprire il mio corpo e ad accettare alcuni lati che odiavo. Anche con Luca Gandin mi sono trovata molto bene, con scatti particolari e belli.

Come scegli i progetti a cui partecipare? C’è un tema o un’atmosfera che cerchi di portare in ogni tuo lavoro?
I progetti li scelgo in base a cosa può lasciarmi quel progetto, cosa il fotografo può trasmettere anche tramite le sue richieste. Cerco di capire se è una persona fidata oppure una persona a cui prestare attenzione.

Tinto Brass e il cinema erotico: Tinto Brass è noto per aver creato un immaginario erotico molto particolare, celebrando la bellezza femminile con uno sguardo unico. Quali aspetti del suo lavoro ti affascinano o ti rappresentano di più?
Tinto Brass è stato ed è tuttora un’icona del cinema erotico. Mi ha sempre affascinato come celebra la bellezza femminile.

Se potessi interpretare un ruolo in un film di Tinto Brass, che tipo di personaggio ti piacerebbe essere?
Non ho mai pensato a nessuna interpretazione per questo genere di film. Non saprei, forse sarei la classica ragazza della porta accanto.

Playboy ha rappresentato per decenni un’icona del glamour e della sensualità. Cosa significa per te questo stile, e come lo interpreti nel tuo lavoro?
Se Playboy mi proponesse una collaborazione, perché no! È sempre un’esperienza lavorativa. Non so perché, ma immagino il set molto divertente.

Quali sono le qualità che, secondo te, rendono una fotomodella capace di incarnare l’essenza di Playboy o di un’estetica simile?
Il fatto di essere “burrosa” ma con le curve al posto giusto, penso faccia tanto. Al giorno d’oggi, e parlo anche per me stessa, si tende molto ad apparire tramite un corpo perfetto, quando in realtà penso sia molto più importante accettarsi.

Qual è il messaggio che vuoi trasmettere attraverso le tue foto? C’è un aspetto di te stessa che cerchi di comunicare al pubblico?
Il messaggio che voglio far passare, in primis, è l’impegno che ci metto io e il fotografo. Ma la sensualità e l’erotismo di una donna, se espressi bene senza forzature, non hanno prezzo.

Come gestisci il giudizio o le critiche che possono arrivare in un settore così esposto come quello del glamour?
Le critiche e i giudizi ci saranno sempre, a prescindere che tu faccia un bel lavoro. Le accolgo, ascolto e valuto. Mi piace molto il dialogo e cerco sempre di mettermi nei panni dell’altra persona che critica, ovviamente tenendo un limite fermo.

Un consiglio per le giovani modelle che vogliono intraprendere una carriera nel glamour con il tuo stesso stile?
Il mio consiglio è quello di valutare sempre tutto, senza farsi sminuire. Direi loro di essere loro stesse e di non accettare progetti se non pienamente convinte, ma soprattutto di valutare molto bene chi le contatta.

C’è un aneddoto divertente o curioso accaduto durante un set fotografico che vorresti condividere con i lettori di Mondospettacolo?
[Non fornito da Letizia, ma si potrebbe ipotizzare un aneddoto generico o lasciare la domanda aperta per un’eventuale integrazione.]

Qual è la location dei tuoi sogni per un servizio fotografico glamour?
Mi piacerebbe molto scattare alla Fontana di Trevi a Roma, la trovo particolarmente romantica e suggestiva.

Se potessi scegliere una colonna sonora per accompagnare uno dei tuoi shooting, quale brano o artista sceglieresti per enfatizzare la tua carica erotica?
La canzone che metterei è quella di Taylor Swift, “Shake It Off”. È molto movimentata, ma è l’unica tra tante che mi carica a mille!


Nota finale
L’intervista a Letizia Pelleri ci ha permesso di scoprire una donna autentica, che vive il glamour con naturalezza e consapevolezza, senza mai perdere di vista l’importanza dell’eleganza e dell’autenticità. Con il suo fascino magnetico e il suo approccio professionale, Letizia continua a incantare il pubblico e a ispirare chi sogna di seguire le sue orme nel mondo della fotografia glamour.


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