Dopo aver aggiornato in versione live action gran parte dei propri classici animati ispirati a note favole, la Disney propone in carne e ossa un suo prodotto originale e divenuto nel tempo un classico per il pubblico dei bambini: Lilo & Stitch di Dean DeBlois e Chris Sanders, datato 2002 e narrante di un’amicizia al di là del pensabile tra una creatura dello spazio e una piccola abitante delle Hawaii.
Diretto dal Dean Fleischer Camp autore di Marcel the shell, il remake live action in questione ha quindi per protagonista la Lilo interpretata da Maia Kealoha, bambina orfana che vive insieme alla sorella Nani alias Sydney Agudong nella propria casa di famiglia, entrambi alle prese con gli assistenti sociali che le vorrebbero vedere sistemate in ben altra situazione, l’una lontana dall’altra.

Un giorno Lilo fa però la conoscenza con una strana creatura proveniente dal profondo dello spazio. Denominato Stitch, l’alieno si fa notare a causa del gran baccano che si porta dietro attirando l’attenzione della CIA, sotto la guida dell’agente Cobra Bubbles di Courtney B. Vance, e dei suoi inseguitori Jumba e Pleakley, ovvero Zach Galiflanakis e Billy Magnussen, intenzionati a riportarlo sul suo pianeta perché ritenuto un mostro altamente pericoloso.
Ormai, però, Lilo ha trovato in Stitch quella presenza affettiva di cui aveva bisogno, legando da subito con la creatura e portandola con sé ovunque, mentre combinano guai a non finire e complicano di conseguenza la situazione di Nina. Quest’ultima che in tutti i modi cerca di tenere con lei l’amata sorellina, tentando di dimostrare alla signora Kekoa incarnata da Tia Carrere, assistente sociale, di essere all’altezza della situazione.

E diciamo subito che in questo Lilo & Stitch l’ironia, i ritmi e le caratteristiche del cartoon originale rivivono difficilmente, confermando che ciò che l’animazione regala difficilmente può essere riproposto nella stessa maniera in live action.
Bisogna però notare che il film di Fleischer Camp dimostra di avere un proprio carattere, proponendosi al pubblico dei più piccoli oggi come fece oltre quarant’anni fa E.T. – L’extraterrestre di Steven Spielberg, aggiornando quella formula di amicizia al di là dei confini spaziali attraverso una visione riempita dei più caratteristici elementi del caso.

Tornando invece al confronto col cartoon di partenza, rimangono per i fan duri e puri i vari sguardi e rimandi a quel prototipo, dallo Stitch in CGI tale e quale al suo iconico predecessore alla partecipazione della Carrere e di Jason Scott Lee, i quali doppiarono nella versione originale due personaggi nel film di DeBlois e Sanders.
In ogni caso, confrontato con altre recenti produzioni live action Disney, Lilo & Stitch ne esce egregiamente, tra umorismo e buoni sentimenti gestiti in modo bilanciato.
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