L’inedito Blood fest gioca con le regole dell’horror in dvd

In collaborazione con Minerva pictures, CG Entertainment (www.cgentertainment.it) lancia su supporto dvd italiano – con il trailer nella sezione extra – l’inedito cinematografico Blood fest, che, diretto nel 2018 da Ower Egerton, sfrutta, curiosamente, un plot analogo a quello del contemporaneo Hell fest di Gregory Plotkin.

Infatti, come in quest’ultimo caso avevamo un gruppetto di giovani alle prese con un sanguinario serial killer mascherato durante lo svolgimento di un festival itinerante dell’orrore, nel film di Egerton il plot di base è praticamente lo stesso, ma caratterizzato da risvolti differenti.

Perché qui ad attuare un vero e proprio massacro non è un misterioso individuo, bensì diverse categorie di mostruosità appartenenti all’universo della paura in fotogrammi, come avvenuto, in un certo senso, nell’ottimo Quella casa nel bosco di Drew Goddard.

Quindi, con non indifferenti dosi di splatter tirate in ballo, si sguazza in mezzo a sexy vampire e tizi dalla maschera di maiale e con motosega alla mano che sembrano usciti dal poco conosciuto Motel hell di Kevin Connor; man mano che un attore di film dell’orrore si aggiunge ai protagonisti nella lotta per la sopravvivenza e che, a cominciare dall’omaggio televisivo a L’isola degli zombies con Bela Lugosi posto già nel prologo, appare evidente l’intenzione di concretizzare un’operazione citazionista mirata a giocare con le regole del genere, senza mai prendersi troppo sul serio.

Non a caso, mentre si parla di Freddy Krueger, Venerdì 13, L’alba dei morti viventi, La casa e, addirittura, del Blood feast che inaugurò nel 1963 la celluloide gore, è non poco presente l’ironia nel ricordare che non bisogna mai separarsi dai compagni, che è necessario evitare di spogliarsi, che non si deve mai recitare nulla in latino, né rimanere soli con una bambola.

E, se non è assente neppure un chiaro riferimento ai sadici enigmi della saga Saw, tra uno squartatore denominato “arborista” e morti viventi pronti anche a scontrarsi con una combriccola di clown assassini risulta sempre più evidente il tentativo di fornire una variante della morale di fondo di Scream, considerando che l’obiettivo dell’operazione è attaccare coloro che considerano l’horror un genere pericoloso per la salute mentale.

Un genere i cui fan non possono fare altro che rimanere divertiti dinanzi alla visione di Blood fest, fornito di ultime due sorprese poste durante e dopo i titoli di coda.

 

  

 

Francesco Lomuscio