Lo spietato: Riccardo Scamarcio gangster nella Milano da bere

Riccardo Scamarcio è il protagonista del noir poliziesco Lo spietato, scritto e diretto da Renato De Maria. Il lungometraggio, che trae ispirazione dal romanzo Manager Calibro 9 di Pietro Colaprico e Luca Fazzi, arriva sul grande schermo come evento speciale, per poi passare su Netflix.

Milano, anni Ottanta. Santo Russo, calabrese cresciuto nell’hinterland milanese, dopo i primi furti e il carcere minorile diventa la mente e il braccio armato di una potente gang criminale. I suoi loschi affari si concentrano sui sequestri di persona, i traffici di droga, il riciclaggio di denaro sporco. Nella sua corsa sfrenata verso la ricchezza e il riconoscimento sociale, Santo è diviso tra due donne: la moglie, remissiva e devota, e l’amante, colta ed elegante.

Lo spietato racconta un quarto di secolo della malavita italiana attraverso lo sguardo disincantato e ambizioso di Santo Russo, un gangster nostrano che mira solo al guadagno facile e che non mostra alcuna morale.

Il regista De Maria, noto per le serie tv Distretto di polizia e Squadra antimafia, dimostra una conoscenza approfondita del soggetto quale completamento naturale del suo documentario Italian gangsters, dedicato alla criminalità nostrana degli ultimi trent’anni.

Se il film rievoca i polizieschi noir di un tempo, la sceneggiatura presenta qualche pressappochismo e lacuna. Così, ad una prima parte dettagliata sulle origini di Santo Russo, segue una seconda in cui si si avvicendano situazioni diverse e frammentarie. Lo stesso abuso della voce over che spiega le intenzioni e le azioni del protagonista stride più volte con l’action.

In occasione della presentazione del film alla stampa, De Maria ha così dichiarato: “È una storia che mi interessava molto perché vi s’intrecciano tre caratteristiche che mi sembravano un’occasione imperdibile per esprimere la mia voglia di cinema. La prima è la crime story con il classico andamento di ascesa e discesa di un gangster completamente fuori dagli schemi. La seconda è l’ambientazione nella Milano da bere degli anni Ottanta. Un’epoca e un luogo che mi appartengono per ragioni autobiografiche e generazionali. E, infine, il tono comedy del racconto, di un personaggio che non riesce a prendere sul serio nessuno, tantomeno sé stesso”.

Protagonista assoluto della pellicola è Riccardo Scamarcio, che ben interpreta il gangster affascinato dalla ricchezza e senza scrupoli. Figurano nel cast anche una brava Sara Serraiocco, Alessio Praticò, Alessandro Tedeschi e Marie-Ange Casta.

Lo spietato è un film con molte ambizioni, come il suo protagonista, che però riesce solo in parte, scivolando frettolosamente in un finale nebuloso.

 

 

Anastasia Mazzia