Lola+Jeremy: come ti rapisco Michel Gondry

Lola (Charlotte Gabris) e Jeremy (Syrus Shahidi) sono due fidanzati che condividono l’amore per i fumetti, il cinema e quant’altro riguardi la creatività, provando reciprocamente un forte sentimento che, giorno dopo giorno, gonfia la loro storia passionale e vissuta.

Una storia che lui documenta girando un videodiario atto a contenere tutti i migliori momenti trascorsi insieme, fin dal primo oncontro con Lola; la quale, sbirciando nelle riprese, trova delle dichiarazioni che sarebbe stato meglio non ascoltasse, decidendo, di conseguenza, di lasciare Jeremy.

E, con lui che, rimasto solo, s’impegna a riconquistarla filmando finti rapimenti ad alcuni personaggi famosi, tra cui Michel Gondry, idolo cinematografico della ragazza, Lola+Jeremy testimonia la maniera in cui la moda d’inizio terzo millennio dei fumetti e dei cinecomic abbia finito per influenzare anche universi cinematografici estranei al mondo dei supereroi.

Qui, infatti, sotto la regia della esordiente July Hygrek, è facile intuire dal plot che siamo nell’ambito della commedia sentimentale francese destinata a tingersi di cultura fumettistica, nel chiaro tentativo di miscelare icone da supereroi con un vissuto giovanile, non privo di cruda realtà (si pensi al padre di Jeremy che è in fin di vita in ospedale).

La macchina da presa si sofferma sui due protagonisti e sui loro amici nerd, enfatizzando il particolare contesto oscillante tra la noia quotidiana e il desiderio di voler sempre giocare, ovviamente con smartphone perennemente alla mano.

Con il batterista Manu Katché, il rapper Youssoupha e il già citato cineasta premio Oscar Gondry coinvolti per interpretare se stessi, Lola+Jeremey trasmette quasi l’impressione di assistere ad un incontro tra il cinema di François Truffaut e la filosofia da fumetto di Kevin Smith.

Ma, sebbene lo stesso Gondry rientri tra i punti di riferimento della Hygrek, siamo più dalle parti di un Giovani, carini e disoccupati reloaded… ricco di cuore, ma privo di freschezza nel proporre questo suo mondo giovanile.

 

 

Mirko Lomuscio