Lua Scalisi è una pensatrice fuori dagli schemi, una filosofa anarchica che sfida le convenzioni e fonde concetti apparentemente distanti come filosofia ed erotismo. Il suo percorso di studio e riflessione è un viaggio che attraversa la verità, la libertà e la resistenza contro le imposizioni del pensiero unico. In questa intervista, ci racconta la sua visione del mondo, il legame tra conoscenza e sensualità e il suo rapporto con il desiderio e l’identità.


Intervista a Lua Scalisi

Lua, quando è nata la tua passione per la filosofia? C’è stato un momento specifico che ti ha spinta a intraprendere questo percorso di studio e riflessione?

La mia passione per la filosofia nasce dal desiderio di andare oltre le apparenze, oltre la doxa, cercando di squarciare il velo di Maya, come direbbe Schopenhauer. Questa scintilla va costantemente alimentata dalla nostra intenzionalità e forza di volontà. Il velo, come quello di Iside, di natura metafisica e illusoria, separa gli esseri individuali dalla conoscenza autentica, impedendo loro di ottenere la liberazione spirituale (moksha) e lasciandoli imprigionati nel ciclo delle morti e rinascite (saṁsāra). Similmente alla metafora della caverna di Platone, l’uomo è prigioniero delle illusioni finché non si libera e contempla l’essenza della realtà.

Mi ricordo di aver visto il film Matrix, un film filosofico per eccellenza. La sua rappresentazione della realtà ingannevole riflette perfettamente il pensiero di Schopenhauer: la vita perpetua se stessa e inganna gli esseri viventi, mentre la via di liberazione passa attraverso la conoscenza e la consapevolezza. Come diceva Socrate: “Conosci te stesso”.

Ti definisci una “filosofa anarchica”. Cosa significa per te questo concetto? Quali pensatori o correnti filosofiche hanno influenzato maggiormente il tuo modo di pensare?

Mi definisco anarchica perché ho sempre amato la libertà di pensiero. Detesto il potere, e la teoria anarchica punta a una società di uomini e donne liberi ed eguali nei diritti. Purtroppo, è un’utopia, poiché gli istinti più primitivi e subdoli dell’uomo hanno sempre portato alla dittatura, alla tirannia e al totalitarismo.

Hobbes descrive l’uomo come un animale mosso da pulsioni egoistiche e dall’istinto di autoconservazione, mentre Rousseau lo vede come un “buon selvaggio”, corrotto dalla società. Queste due visioni opposte mi affascinano, così come il pensiero di Orwell, che in 1984 ci ha mostrato i pericoli della manipolazione e del controllo sociale.

Filosofia ed erotismo sembrano due mondi distanti, ma tu riesci a fonderli in modo armonico. Qual è, secondo te, il legame tra il pensiero filosofico e la sensualità?

La filosofia è tensione erotica verso la vita. Il metodo filosofico e quello erotico sono simili: entrambi seguono una dialettica ascendente che porta l’essere umano in estasi, al di fuori di sé. Platone, nel Simposio, analizza l’amore come ricerca della metà perduta, un desiderio inestinguibile di completamento.

Il nudo, nell’arte come nella filosofia, rappresenta il corpo e l’anima. Chi non ha bellezza dentro di sé non può riconoscere la bellezza altrove. Il pensiero del corpo, come diceva De Chirico, è una forza concettuale che trasforma i rapporti con gli osservatori.

Come vivi il tuo rapporto con il desiderio, la sperimentazione e la libertà d’espressione? Ti piace giocare con le diverse dimensioni dell’identità e della percezione di sé?

Il desiderio è rivoluzionario, come direbbe Platone. Esso cerca ciò che non si vede, e nella sua essenza risiede una sfida alla realtà imposta. La libertà d’espressione e la sperimentazione sono parte del mio percorso, un modo per esplorare e ridefinire continuamente la mia identità.

Nel tuo percorso, senti di dover combattere stereotipi legati alla figura della donna pensatrice e sensuale? Ti è mai capitato di ricevere critiche per la tua scelta di unire filosofia ed erotismo?

Viviamo in una società che ancora fatica ad accettare una donna che unisce pensiero critico e sensualità. Chi sfida le convenzioni viene spesso etichettato come folle o messo a tacere. Ma la filosofia ci insegna a mettere in dubbio ogni cosa, a sfidare il pensiero dominante, e questo è ciò che continuerò a fare.

Quali temi filosofici ti affascinano di più e come riesci a portarli nella tua espressione artistica e personale?

Mi affascinano i temi della libertà, della verità e dell’illusione. L’arte e la filosofia sono strumenti per esplorare queste dimensioni e creare nuove connessioni tra il pensiero e l’esperienza estetica.

Se dovessi immaginare un dialogo tra Platone e un contemporaneo su OnlyFans, come pensi che si svilupperebbe la conversazione?

Platone vedrebbe OnlyFans come un’agorà moderna, un luogo in cui il desiderio e l’illusione si incontrano. Probabilmente metterebbe in guardia dai pericoli dell’immagine come simulacro della realtà, ma al tempo stesso ne riconoscerebbe la forza espressiva e il potenziale filosofico.

Cosa significa per te la libertà, sia intellettuale che fisica?

La libertà è la capacità di pensare senza catene, di esprimere se stessi senza paura. Essere liberi significa non essere prigionieri delle illusioni imposte dalla società, ma cercare costantemente la verità.

C’è un messaggio o un concetto filosofico che vorresti trasmettere a chi ti segue?

Non smettete mai di interrogarvi sulla realtà, di mettere in dubbio le certezze imposte. La verità è rivoluzionaria, e solo chi la insegue con coraggio può davvero dirsi libero.

https://www.instagram.com/lua_filosofa


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