L’ultima cosa rivoluzionaria: “La FICA”

Da simbolo di emancipazione ad emblema del male: sembra essere questa la triste parabola dell’organo sessuale femminile: «Sono passati anni da quando le femministe scendevano in strada congiungendo pollice e indice delle due mani per richiamare anche visivamente l’organo “proibito” divenuto strumento di sovversione del mondo patriarcale e bigotto. Ora la vulva, da soluzione, è divenuta il problema. È il marchio della differenza, il segno del male, il confine impermeabile all’ideologia». Così Adriano Scianca, direttore del Primato Nazionale, ha riassunto la deriva presa dal politicamente corretto, che dopo aver portato sugli scudi il femminismo e le sue varie «ondate», ha però finito per degradare la donna sotto ogni aspetto possibile. Perché «il cittadino globale deve essere come il mondo globale: liscio, senza confini, senza rilievi né abissi. Territori senza storia, corpi senza sesso». E pertanto, in un mondo sempre più bacchettone, il motto dei ribelli non potrà che essere «Viva la fica».

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FONTE: IL PRIMATO NAZIONALE