Lulù di Walerian Borowczyk e La donna della luna di Vito Zagarrio riscoperti in dvd

Il lodevole lavoro di riscoperta cinematografica effettuato dall’attivissima Mustang Entertainment (www.cgentertainment.it) prosegue con due nuove rarità rese disponibili su supporto dvd: Lulù e La donna della luna.

Nel primo caso ci troviamo dinanzi ad un’operazione partorita all’inizio degli anni Ottanta, mentre nel secondo abbiamo a che fare con un titolo sfornato quasi alla loro fine.

 

Lulù (1980)

Sposata con l’anziano dottor Goll alias Jean-Jacques Delbo, la giovanissima Lulù interpretata da Anne Bennent amoreggia con il pittore Schwarz, dal volto di Michele Placido; ma il suo compagno muore per un attacco cardiaco nel momento in cui li sorprende insieme.

Da qui, rileggendo un classico della letteratura del Novecento, Walerian Borowczyk, discussissimo autore de La bestia, costruisce neppure un’ora e un quarto di visione atta a delineare su celluloide il ritratto di una donna libera e famelica, destinata ad intrattenere rapporti anche con un medico follemente innamorato di lei e ad arrivare addirittura ad accettare le avances del figlio.

Il tutto, ricorrendo ad un’impostazione decisamente teatrale testimonianza sia dalla totale ambientazione in interni che alla forte importanza conferita alle performance degli attori; man mano che si approda ad una seconda parte caratterizzata da un’atmosfera quasi horror accentuata dall’abbondanza di ombre e contrasti dispensati dalla curata fotografia di Michael Steinke.

E nella sezione extra del disco vi attendono anche dieci minuti di scene censurate in versione tedesca sottotitolate in italiano.

 

La donna della luna (1988)

Una Greta Scacchi non doppiata concede anima e corpo ad Angela, bella ragazza italoamericana che, in viaggio verso la Sicilia per rendere omaggio alla salma del padre nel paese avito, sul traghetto vede infilarsi nell’auto Salvo, ovvero Luca Orlandini, giovane che dice di essere braccato dalla mafia.

Un’idea che basta al critico cinematografico Vito Zagarrio – al suo debutto registico in un lungometraggio di finzione dopo il documentario Divine Waters e prima di dedicarsi, tra l’altro, a Bonus malus e Tre giorni di anarchia – per costruire un atipico dramma psicologico on the road trasudante non poco mistero.

Un dramma destinato a costruirsi del tutto sul rapporto tra i due validi protagonisti, dapprima complicato a causa della diffidenza da parte della donna nei confronti del ragazzo, poi inevitabilmente portato a tirare in ballo, fotogramma dopo fotogramma, sentimenti e romanticismo.

Mentre gli splendidi paesaggi siciliani (soprattutto marittimi) fanno da sfondo alle loro diverse disavventure e, nei panni del personaggio di Steve, troviamo il cantautore neozelandese Tim Finn, all’epoca fidanzato proprio della Scacchi.

L’epilogo tragico, però, è dietro l’angolo.

 

Francesco Lomuscio