M3gan 2.0 è il sequel del campione d’incassi sci-fi horror M3gan, diretto come questo secondo capitolo da Gerard Johnstone.

Nel capostipite avevamo fatto conoscenza con il robot umanoide del titolo, presagio di una pericolosa deriva tecnologica.

Megan era nata come giocattolo di lusso e il suo costo si aggirava intorno ai diecimila dollari, ma è stata smantellata perché molto pericolosa. Gemma, interpretata da Allison Williams, la creatrice del robot dalle sembianze di una dodicenne, era anche l’artefice della fine del progetto, ma a sua insaputa questo era finito segretamente nelle mani di un’azienda legata al dipartimento della difesa degli Stati Uniti. Ingegneri esperti e qualificati hanno ricreato l’androide, battezzandolo col nome di Amelia, che ha il volto di Ivanna Sakhno, ma stavolta lo scopo non è ludico, bensì prettamente militare, trasformando l’umanoide in un’arma letale cui affidare missioni ad altissimo rischio. In una di queste in particolare deve liberare in Medio Oriente un importante scienziato e recuperare delle fiale che contengono un composto molto pericoloso di sua invenzione.

M3gan 2.0 cambia completamente rotta rispetto al precedente episodio e si affaccia nel mondo dello spionaggio, del terrorismo internazionale, con derive inquietanti circa il potere decisionale che le macchine stanno conquistando, aggiungendo però anche tanta ironia. Il film di Gerard Johnstone continua ad evidenziare i rischi e le critiche sull’avvento dell’intelligenza artificiale, che un giorno potrebbe prendere il sopravvento, inserendosi nella rete, ma soprattutto nei sistemi informatici militari di ogni potenza mondiale, prendendo decisioni autonome. Il regista rievoca (con le debite proporzioni) Terminator 2 – Il giorno del giudizio di James Cameron, e ricostruire Megan, che ha i connotati di Amie Donald, sembra essere l’unica soluzione per distruggere Amelia, l’altro umanoide, con l’intento di raddoppiare sorprese e intrattenimento sfruttando due robot che hanno in mano il destino del mondo.

Torna in scena anche Cady, nipote di Gemma, che ha di nuovo le fattezze di Violet McGrow e che ha ancora un ruolo centrale. La memoria di Megan intanto è inserita in un piccolo congegno elettronico in una sequenza molto esilarante e deve convincere Gemma di essere dalla loro parte e di voler proteggere sua nipote, poiché Amelia ha giurato di eliminare tutti coloro che sono collegati al progetto della propria creazione. I momenti d’azione sono ben coreografati e non lesinano l’ironia che caratterizza questo lungometraggio. Si registrano però un sostanziale distacco e una diffusa incoerenza con il primo film. Johnstone per il resto esaspera e incrementa ulteriormente i dubbi e i timori sull’intelligenza artificiale. I combattimenti possono sembrare a tratti ripetitivi in stile videogame, e anche la trama alla lunga rischia di farsi un po’ farraginosa. Tutto sommato, però, M3gan 2.0   riesce sul fronte della spettacolarità, tra effetti visivi convincenti e intrattenimento condito da scene esilaranti.


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