Manuel Castro: la bellezza delle piccole cose

Di piccole, anzi piccolissime cose è ricco questo nuovo brano di Manuel Castro, storica voce dei Camera a Sud e che oggi continua il suo percorso personale con una canzone preziosa dal titolo “Tempu d’Amuri”. Siciliano lui, siciliana la lirica, siciliana la lingua. Del mondo la melodia, dell’uomo la sua denuncia e questo tempu d’amuri che canta. Un video pregiato che non serve poi aggiungere altro. La bellezza della parola, del canto, la bellezza di un messaggio che denuncia lo stupro del tempo stesso, della nostra terra, del nostro vivere come figli di questa esistenza. Parafrasando la sua poesia: la vita può cambiarla chi ha ancora la forza di sognare.

Noi iniziamo sempre parlando di bellezza. Lasciamo da parte quella sfacciata da mettere in copertina. Per Manuel Castro cosa resta? Cos’è davvero la bellezza?
Intanto grazie per lo spazio che mi state dedicando. La Bellezza secondo me ha bisogno di sensi pronti a raccoglierla per poter esistere, non bisogna cercarla per forza nelle grandi cose perché essa esiste anche in un piccolo gesto, in un fiore che spunta dal cemento, nei colori di un tramonto estivo, nel vento che ti accarezza il viso e a volte anche nel dolore perché anche lì si può nascondere una goccia di splendore. Bisogna tornare a sintonizzarci con quello che ci circonda ed essere anche noi portatori di Bellezza per ridipingere questo pianeta che oggi ci comunica quotidianamente la sua sofferenza sotto molteplici aspetti, ma ci regala allo stesso tempo doni inaspettati.

 E che rapporto hai con essa? Come la cerchi, dove la trovi, come senti che venga rispettata dentro una canzone?
Io ho bisogno di nutrirmi di Bellezza, ovviamente la cerco e la trovo da sempre nella Musica che scandisce il mio quotidiano, provo a cercarla nel rapporto e nel dialogo con gli altri, immergendomi quando posso nella natura e a volte cerco di scorgerla nel grigio della città anche se non è semplicissimo. Dentro una canzone a parte la bellezza oggettiva c’è una bellezza soggettiva che è quella che ci mette in risonanza con il nostro sentire. Noi consciamente ed inconsciamente ascoltiamo la musica che risuona con il nostro stato d’animo, che ci ricarica quando siamo stanchi o che accompagni la nostra malinconia o quel velo di tristezza, perché forse in quel momento abbiamo la necessità di immergerci maggiormante dentro noi stessi. In una canzone sicuramente la Bellezza deriva dall’armonia delle componenti liriche, musicali e timbriche. Quando queste sono in simbiosi tra loro danno origine alla magia. Ovviamente molto dipende dal nostro filtro emotivo e dalla predisposizione all’ascolto che abbiamo in quel momento.

“Tempu d’Amuri” credo che conservi un grande rispetto proprio nella scelta del dialetto. Cosa ne pensi?
Il siciliano è una lingua aulica e allo stesso tempo viscerale, affonda le sue profonde radici nella terra e allo stesso tempo protende verso l’immenso. Ho trovato molto naturale scrivere in dialetto, lo trovo molto musicale e incisivo nei concetti. Il dialetto possiede la magia di evocare immagini, di ancorarci al passato e proiettarci nel futuro.

Che poi da sempre associamo al siciliano l’immagine della mafia, della criminalità. Con questa canzone sembra proprio che arrivi il sapore di un mondo intero…
Tutto dipende da come si utilizzano le parole e le intenzioni, in questo caso il testo vuole essere un messaggio universale di Speranza e di Umanità di cui in questo momento abbiamo tutti bisogno al di là delle etnie, delle classi sociali e di tutte quelle etichette che ci hanno imposto e che ci siamo imposti e che ci allontanano gli uni dagli altri.

Inviti al tempo dell’amore. Infinita a tornare all’emozione dell’uomo più che ai numeri. Secondo te è utopia oggi?
Purtroppo oggi non abbiamo più grandi scelte, la società sta rischiando di cadere, come mai accaduto in altri tempi, in un vero e proprio modello distopico dove nessuno di noi sarà più libero anche se ti faranno credere il contrario. Per questo vi è la forte necessità di mantenere la nostra scintilla di Umanità che ci aggreghi e che non ci divida e isoli nel nostro sentire e vivere egoistico. Non credo sia utopia, credo che sia saper scegliere da che parte stare. Tornare indietro sarebbe sempre più difficile se non impossibile, quindi dobbiamo ricostruire adesso il mondo che vogliamo vivere guardando le cose con nuovi occhi.