MAUTO: questo tempo è il migliore

La bellezza parte anche dall’essenzialità. Ecco cosa ci preme sottolineare. Ecco cosa viene fuori da questo disco firmato da Mauto, titolato “Il tempo migliore – Acustico” che è sostanzialmente una seconda faccia restituita al suo ultimo lavoro in studio. Ma questa volta si spoglia Mauto, si mette a nudo e lascia a tutti noi il lusso di incontrare la sua voce e il suo pianoforte che ricantano le canzoni del disco… aggiungendo la preziosissima collaborazione con Miranda Martino e la sua voce che si accomoda elegantemente a quella del nostro per il brano “Nero Bianco e Blu”… un testo inedito di Piero Ciampi che approda al suono per mano del cantautore romano. Ecco la celebrazione della bellezza. Passa dall’essenzialità. Da un pianoforte, una voce, una parola scritta su pezzi di carta. Chissà quindi se alla fine serva davvero il suono ricco della sua teatralità industriale…

Noi iniziamo sempre parlando di bellezza. Per Mauto cos’è la bellezza?
È accorgersi di quello che ci circonda ogni giorno: le persone, la natura, i piccoli gesti inaspettati, una pioggia d’estate improvvisa od un ricordo che torno alla mente nel traffico della città: è i tempo migliore, quello speso a coltivare una speranza.

Poi possiamo parlare di quel che si vede e quel che c’è nelle morali, dietro le righe estetiche. Oggi però non hai l’impressione che l’estetica vinca?
Ho l’impressione che oggi l’estetica abbia e voglia colmare l’assenza di contenuti e soprattutto le nostre debolezze di esseri umani, così fragili in fondo da volerci nascondere dietro una forza apparente che non abbiamo; per la paura di metterci in gioco o scoprire davvero quanto possiamo valere e dare al prossimo l’estetica viene idolatrata e sovrastimata. Dovremmo avere più coraggio dei nostri pensieri e delle nostre azioni: nella scoperta della nostra fragilità c’è una forza meravigliosa, più forte di ogni apparenza.

Dunque un disco così privo di estetica ma nudo e crudo, libero da ogni vestito… pensi riesca a parlare ad un pubblico ormai troppo abituato alla cena, alle luci, alla bellezza di superficie?
È come guardarsi la mattina appena svegli nello specchio, quando siamo veramente noi stessi. La mia speranza è che ognuno di noi si accorga del tempo che vive, dei propri passi e di quanta meraviglia ci può affiancare nel viaggio della vita, anche affrontando ostacoli e dolore. Chi vuole allora può trovare la bellezza ovunque, anche in un disco apparentemente “senza un vestito”, che, forse proprio per questo, ha bisogno di più attenzione nell’ascolto.

E in questo punto della storia che arriva la figura di Miranda Martino. Che tipo di scuola hai ricevuto da questo incontro?
Un grande insegnamento che mi ha lasciato questo incontro è che la grandezza di un artista non si pavoneggia mai. Miranda è una donna ed artista eccezionale, ciò nonostante ha prestato il suo tempo e condiviso la sua arte con me, con le sue storie e le sue emozioni, dandomi la possibilità di musicare il testo inedito di Piero Ciampi “Nero bianco e blu”, incidendolo poi in modo sublime, fermando così nel tempo emozioni pure e vere che forse è difficile ritrovare facilmente.

Ed ecco… col senno di poi, questo disco ha senso dentro gli arrangiamenti di scena o nella sua nuda pelle?
Questo lavoro de “Il tempo migliore” nasce da lontano, la sua anima è un’incitamento a meravigliarsi di continuo per quello che possiamo incontrare o costruire, da soli e con gli altri, essere un tutt’uno con lo spazio che ci sovrasta, e le sue canzoni mantengono la loro anima con entrambi i vestiti, sia nella versione “studio” che in quella “acustica”: per questo hanno senso, perché il loro messaggio, in qualunque forma espresso, resta per me intatto.