L’isteria di massa si configura come un fenomeno socio-psicologico che si caratterizza per la manifestazione, la presenza degli stessi sintomi o comportamenti in un gruppo di persone molto ampio. Max Deste in Scrollare stanca offre una “disamina” sul fenomeno dello scrolling: tante persone ogni giorno “scrollano” sul telefono o sul pc col mouse. E’ un comportamento compulsivo ed incessante, un comportamento che non ha requie.
Ansia, depressione, frenesia, insoddisfazione ed altro si presentano in grande quantità nel mondo odierno e forse l’isteria di massa attecchisce perché è un’ossessione che si genera dalle cose appena citate o da altro ancora. Inoltre c’è una sorta di bisogno di emulazione in ogni individuo che è spinto a sentirsi “normale” e per esserlo imita gli altri.
“Ogni giorno uguale sempre all’altro” canta Max Deste e come non pensare all’alienazione dell’individuo in un mondo che spinge le persone ad essere sempre più sole in un cyberspazio pieno di amici senza contatti diretti e tatto in un “gioco” di “fuga dalla realtà”.
“scrollare stanca scrollare stanca”: la ripetizione delle stesse parole nella canzone sembra essere un modo per emulare questa ossessione dello scrolling. Stesse parole anche per i refrain electro che si stampano subito nella nostra memoria.
Max Deste con la sua riflessione acuta, perspicace si pone come baluardo di una reazione a questa isteria di massa preponderante. Max Deste rappresenta l’anello di una catena immensa, un anello della catena che non tiene e che mira a far fallire la festa della vanità citando in un certo modo il Jap Gambardella di La “grande bellezza”: “Io non volevo solo partecipare alla feste, io volevo avere il potere di farle fallire!”
Anche il left and right su “scrollare stanca scrollare stanca” per noi ha un significato: è come un vortice globale, sempiterno che tutto fagocita e che non concede scampo.
Link video: https://www.youtube.com/watch?v=EaWSDqk-W5I
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