MENTRE LA NATO GIOCA ALLA GUERRA FREDDA…. L’ITALIA CI RIMETTE

“Dall’escalation di questa crisi noi europei abbiamo solo da rimetterci, perché si mettono in discussione i rapporti commerciali con Mosca, il blocco degli affari con la Russia è gravissimo per noi italiani. Siamo a rischio con l’approvvigionamento del gas”, afferma Gianandrea Gaiani, analista militare, direttore di “Analisi Difesa”.

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26 marzo 2015/Sputnik/. Inviare armi letali a Kiev? Il congresso degli Stati Uniti ha votato di sì. La situazione attorno al conflitto ucraino rimane sempre molto tesa.
Nel frattempo nei Paesi Baltici e in Polonia sono in atto le esercitazioni della Nato “Atlantic resolve” e il mese prossimo 300 paracadutisti americani addestreranno i soldati della guardia nazionale ucraina. Si mostrano i muscoli quindi e si torna a giocare alla Guerra Fredda. Quanto potrebbe venire a costare questo gioco all’Europa e in particolare all’Italia?
Sputnik Italia si è rivolto per una riflessione in merito a Gianandrea Gaiani, analista militare, direttore di “Analisi Difesa”.

QUALI SONO SECONDO LEI LE MOTIVAZIONI DELLE ESERCITAZIONI NATO “ATLANTIC RESOLVE” NEI PAESI BALTICI E IN POLONIA?

La prima motivazione è che i Paesi Baltici e la Polonia hanno chiesto alla NATO, in particolare agli Stati Uniti, una maggiore presenza militare e un maggior numero di esercitazioni sul loro territorio a scopo di deterrenza. Questi Paesi considerano gli attivismi militari russi nei confronti della crisi ucraina come una minaccia. Non si tratta solo della crisi ucraina, ma anche di tutte le esercitazioni che la Russia sta attuando da diverso tempo e degli sconfinamenti di aeroplani russi che dal Baltico si avvicinano allo spazio aereo polacco.
C’è un altro ordine di motivi: l’esigenza degli Stati Uniti di dare una risposta a questi Paesi aumentando la presenza americana nella parte orientale della NATO a ridosso della Russia e dell’Ucraina, dove la crisi ancora persiste.

CHI CI GUADAGNA DI PIÙ SECONDO LEI DA QUESTO CLIMA DI TENSIONE?

Non so chi ci guadagna, ma so chi ci rimette. Ci rimettiamo noi europei tutti, perché la crisi con la Russia per noi non è conveniente sotto nessun punto di vista. Questo non è dovuto alle esercitazioni, è così da più di un anno, dal Maidan in avanti. La destabilizzazione dell’Ucraina ha rappresentato un colpo forte per la Russia. Non sono d’accordo con la valutazione che la Russia stia muovendo delle minacce all’Occidente. In Ucraina c’è stato un golpe, il governo di prima era riconosciuto dalla comunità internazionale. Dopo questo colpo di stato la Russia tramite i separatisti sta cercando di riguadagnare un po’ di terreno in Ucraina. Da quel golpe la Russia ne è uscita sconfitta, perché ha perso l’area di influenza su un Paese che da sempre rappresentava una priorità strategica russa.
Dall’escalation di questa crisi noi europei abbiamo solo da rimetterci, perché si mettono in discussione i rapporti commerciali con Mosca, il blocco degli affari con la Russia è gravissimo per noi italiani. Siamo a rischio con l’approvvigionamento del gas.
Gli americani hanno sempre spinto per l’escalation di questa crisi, lo dimostra anche l’invio di truppe americane per addestrare battaglioni della guardia nazionale ucraina. I comandanti NATO parlano della necessità di armare Kiev, ma lo fanno da ufficiali americani. Nella Nato non ci sono solo gli Stati Uniti. L’America vuole creare una frattura fra l’Europa e la Russia.
L’Europa però non condivide queste iniziative, e gli USA rischiano di allargare sempre più le differenze nell’Atlantico. Molti Paesi europei vogliono evitare l’escalation, lo dimostrano i negoziati diretti voluti da Hollande con la Merkel e Putin. La visita di Renzi a Mosca ha confermato che l’Italia ha una sua politica estera, che vuole smorzare ogni tensione, perché gli interessi che abbiamo con la Russia sono tanti. La NATO sta rischiando grosso se diventa lo strumento degli Stati Uniti, invece di essere uno strumento difensivo comune.

COME POSSONO ESSERE GIUSTIFICATI EVENTUALI INVII DI ARMI LETALI A KIEV DA PARTE DEI PAESI NATO?

Per ora quello che è arrivato a Kiev sono dei radar campali. Gli inglesi hanno fornito blindati e altro materiale, che non è di grandissima attualità né può avere un’influenza strategica se riprendessero i combattimenti. È un segno comunque che la NATO sostiene Kiev. Farlo adesso a mio avviso in assenza di una soluzione duratura e stabile nella situazione dell’est ucraino, è un modo per innalzare la tensione e creare una escalation, che non dovrebbe essere cercata da nessuno. Se la Nato fornisce armi letali a Kiev, nessuno dovrà poi accusare la Russia se farà altrettanto con i separatisti del Donbass.

http://it.sputniknews.com/opinioni/20150326/176190.html