Milano in the cage – The movie: in dvd il mondo delle MMA tra realtà e finzione

Qualcuno ricorda il Secondo tempo che, risalente al 2010, si concretizzò in un pianosequenza di oltre un’ora e quaranta atto a rappresentare la soggettiva di un poliziotto infiltrato in una curva dello stadio Olimpico di Torino per svolgere un’indagine a carico di un gruppo di tifosi?

Il regista Fabio Bastianello è tornato dietro la camera di ripresa per affrontare un’altra sfida atta a fondere realtà e finzione in Milano in the cage – The movie, visto nelle sale cinematografiche a Maggio 2017 e ora disponibile su supporto dvd sotto il marchio 01 Distribution.

Infatti, se nel corso degli ultimi minuti di visione è posto un incontro sul ring realmente combattuto nella finale del torneo Milano in the cage, quella raccontata nella oltre ora e cinquanta altro non è che la vera storia del protagonista Alberto Lato, che veste i panni di se stesso e che figura anche in qualità di co-sceneggiatore proprio al fianco di Bastianello.

Un Alberto Lato dal corpo ricoperto di tatuaggi e che, esperto di arti marziali e combattente di boxe thailandese, prima vediamo impegnato ad inseguire un ladro fresco di furto, poi apprendiamo spaziare dall’attività di guardia del corpo a quella di buttafuori.

Un Alberto Lato che, in uno sporco e degradato capoluogo lombardo prevalentemente notturno e decisamente lontano dalla metropoli tempio delle aziende e del lavoro a cui siamo abituati, non manca neppure di assumere cocaina e di mostrarsi più volte alle prese con una ex moglie interpretata da Antonella Salvucci, dalla quale ha anche avuto un figlio.

Mentre, tra tossicodipendenti, spacciatori e sesso squallidamente consumato all’interno di un bagno pubblico, a fare da sfondo è sì l’ambiente delle MMA (le Arti Marziali Miste), ma, nonostante non risulti assente qualche breve scontro corpo a corpo, è dalle parti del dramma esistenziale costruito per lo più sui dialoghi e i compromessi legati alla malavita e alla clandestinità che si colloca l’operazione, debitrice in maniera chiara nei confronti del The wrestler che procurò una candidatura all’Oscar ad un sorprendente Mickey Rourke.

In fin dei conti, man mano che si parla anche di ricorso ad anabolizzanti e che Omar Pedrini – collaboratore alla colonna sonora – appare brevemente nel ruolo di un vagabondo, in maniera analoga al chiacchieratissimo lungometraggio di Darren Aronofsky è una vicenda di caduta, progressiva alienazione e desiderio di riscatto quella narrata in Milano in the cage – The movie e introdotta dalla didascalia “In questo film ho lasciato parlare e gridare la strada, anche nella scelta di alcuni personaggi che interpretano loro stessi, facendo vivere la vita nella sua interessante imperfezione”.

Con il trailer nella sezione del disco riservata ai contenuti speciali.

 

 

Francesco Lomuscio