MIMMO CAVALLO: IL PUGLIESE CHE SCAPPO’ DA TORINO E ARRIVO’ AL SUCCESSO

Mimmo Cavallo, dalla Puglia a Torino con ironia e spleen. Allievo operaio dell’Arsenale militare marittimo di Taranto  migra a Torino con la famiglia , ma la metropoli subalpina è già in piena decadenza, i fasti di Italia 61 sono passati.   Lui riparte per Roma e per il Sud e a diciassettenne nel 1978  fonda gli Happiness, una cover band e poi complesso musicale con repertorio  di brani originali.

Manda audiocassette come fossero biglietti d’auguri. A tutte le case discografiche. Insiste con la Rca, che pubblica per la maggior parte dischi di cantautori: De Gregori, Venditti, Cocciante, Baglioni, Branduardi. Incontra Tonino Coggio, la storia della casa discografica romana. Mimmo viene invitato ad un provino, intona davanti a Coggio e Roberto Davini, un po’ di canzoni. I due produttori vogliono, però, il guizzo. Che arriva quando interpreta ballate dialettali, in una sorta di “meridionalese”. “Questo è quello che cercavamo!”, si sente dire. La casa discografica, però, non è la Rca, ma la Cgd-Sugar che nel frattempo sta investendo anche nel nuovo cantautorato piuttosto che nel solo pop.

“Siamo meridionali” è il primo disco e il primo botto dell’artista. C’è la grande Mia Martini a prestare la sua voce a una delle perle dell’album, “Ninetta” (nei cori una sconosciuta Fiorella Mannoia, a cui regalerà “Caffè nero bollente”). Bis con “Uh, mammà!”, altre straordinarie ballate, fra le quali spiccano “Anna Anna mia” e “Notte a Roma”. Pubblica un 45 giri, scrive la musica di “Ma che storia è questa” su un testo del grande Enzo Biagi, che vuole la canzone come apertura del suo programma televisivo “La storia d’Italia a fumetti”.

Nuovo contratto, stavolta con la Fonit: “Stancami stancami musica” (“Giù le mani” e “La civiltà del cotone”). Sua anche la colonna sonora del film “Domani mi sposo” con Renzo Arbore e Luciano De Crescenzo.

E’ ormai una delle firme più richieste e affidabili. Canteranno sue canzoni nel corso di tutti questi anni, fra gli altri: Mia Martini, Fiorella Mannoia, Gianni Morandi, Ornella Vanoni, Syria, Loredana Berté e Zucchero.

Pubblica ancora album che registrano una buona accoglienza da parte del pubblico e della critica. L’etichetta, adesso, è la DDD (la stessa di Eros Ramazzotti). Prima “Non voglio essere uno spirito” (“Voglio un amore grande”, “La donna mia”), successivamente “L’incantautore” (“Le donne che amano troppo”, prima in classifica a Radio Italia, e “Non t’arrabbia’ Maria”). Mentre la Warner pubblica una raccolta (“Le più belle canzoni di Mimmo Cavallo”), nel 2011 piazza colpi a sensazione. Pubblica l’opera “Quando saremo fratelli uniti”; è protagonista dello spettacolo teatrale “Terroni” diretto da Roberto D’Alessandro, ispirato dall’omonimo best-seller di Pino Aprile; nel 2011 scrive per Zucchero “Vedo nero”.

Dopo i 60 anni di età  si concede un brano trash : ” O Santo Santo Santo  Remo protettore del cantautore fammi la grazia aiutami tu salva me e la mia band ….”

Giovanni Spada