Mission: impossible – Fallout: la sesta corsa contro il tempo per Tom Cruise

Ci risiamo. Tornano le avventure spericolate dell’agente segreto Ethan Hunt, personaggio incarnato ormai da oltre vent’anni da Tom Cruise e giunto alla sua sesta missione estrema, al servizio di un lungometraggio che – come da tradizione del franchise Mission: impossible – possa portare lo spettatore sempre in giro per il mondo, tra folli azioni militari e corse contro il tempo.

Già responsabile del capitolo precedente (Mission. Impossibile – Rogue nation) e vincitpre del premio Oscar per lo script de I soliti sospetti, Christopher McQuarrie torna alla regia di questo Mission: impossibile – Fallout per trascinarci in una nuova intricata trama, con Hunt che, affiancato dal solito gruppo di fidati collaboratori (il Luther Stickell di Ving Rhames, il  Benji Dunn di Simon Pegg, l’Ilsa Faust di Rebecca Ferguson) e da nuovi colleghi (l’agente CIA del neo Superman Henry Cavill), deve svolgere una delicatissima operazione commissionata dal superiore Alan Hunley (Alec Baldwin): recuperare un importante carico di plutonio, in quanto è in gioco una minacciosa esplosione nucleare voluta da menti pericolose e desiderose di mettere il mondo in ginocchio.

E la saga di Mission: impossibile arriva a questa sesta avventura mostrando ancora parecchio fiato e gestendo un nuovo plot (scritto da McQuarrie stesso) che possa raggirare bene ogni tipo intrigo del caso, sfoggiando, quindi, doppi e tripli giochi per rigirare le carte spesso e volentieri, nonostante l’avvio non rientrante tra i più convincenti (la superficialità del personaggio di Cavill ne risente inizialmente).

Il montaggio incalzante a cura di Eddie Hamilton rende questo Mission: impossibile – Fallout un prodotto tutto da godere, vincente sotto ogni aspetto e bramoso di mostrare qualsiasi tipo di inseguimento, soprattutto grazie ad un ritmo travolgente (un inseguimento in macchina tra le strade di Parigi, una corsa sui tetti di Londra, un tesissimo tallonamento tra due elicotteri).

Inoltre, la storia sfruttata consente il giusto utilizzo di ogni character presente, dal sempre valido Cruise all’ingegno di Rhames, fino alla simpatia di Pegg, alle doti ginniche della Ferguson e alla rocciosa presenza di Cavill.

Ciò la fa da padrone qui, oltre alla spettacolarità che spinge ogni singolo spettatore a tenersi stretto alle poltrone a alla presenza di personaggi cari al franchise, come il malvagio Solomon Lane del film precedente interpretato da Sean Harris e la dolce Julia, moglie di Hunt, sempre con il volto di Michelle Monaghan.

Si respira aria di vecchia scuola in questo Mission: impossibile – Fallout, a partire dall’utilizzo del montaggio memore di mitici titoli come Il braccio violento della legge; e, in barba alle moderne strategie di intrattenimento narrativo che regnano  nei blockbuster odierni, rende l’operazione al di sopra di ogni aspettativa,

Quindi, per una visione basata sull’intrattenimento e la voglia di lasciarsi trasportare la sesta avventura di Hunt & co. è vivamente consigliata.

 

 

Mirko Lomuscio