Eros Bosi, regista indipendente ternano, porta sul grande schermo una rivisitazione audace e contemporanea del capolavoro di Robert Louis Stevenson, Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde. Con Mister Hyde – L’erede di Jekyll, Bosi ambienta la storia in Italia, intrecciando horror, suspense e una storia d’amore, valorizzando il fascino del territorio umbro. Arricchito dalla partecipazione di Carlo Malatesta dei My Mine e dalle musiche di Fabio Fraschini, il film si prepara a debuttare al Narnia Terror Night.
In questa intervista esclusiva per Mondospettacolo, Bosi racconta la genesi del progetto, le sfide affrontate e le aspettative per il festival, offrendo uno sguardo sul suo percorso creativo e sui futuri progetti.
Eros, puoi raccontarci come è nata l’idea di adattare Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde in chiave moderna e ambientarlo in Italia? Quali elementi del romanzo di Stevenson ti hanno ispirato di più?
Ovviamente l’idea del trasformarsi in un’altra persona, sfruttandola per spiare la fidanzata e l’amante e per compiere delle proprie vendette, sempre approfittandosi della trasformazione. Essendo uno dei personaggi classici preferiti miei, mi piaceva farci un adattamento, così nel lontano 2019/2020 ho iniziato a mettere nero su bianco una nuova versione. Nacque così una storia, anche d’amore, ambientata ai giorni nostri e in Italia, però volevo anche dargli un inizio ispirato di più al romanzo, ambientato a Londra nel passato. Non avendo le possibilità di girarlo in Inghilterra in epoca vittoriana, ho girato perlopiù scene interne con dei costumi presi a noleggio e, per gli esterni, qualche vicolo del centro storico di Terni.
Il film è stato girato principalmente a Terni, la tua città natale. Quanto ha influenzato il territorio umbro la tua visione creativa, e in che modo il borgo medievale ha contribuito all’atmosfera del film?
Moltissimo. Mi immaginavo le scene del film dove si aggira Mr. Hyde, proprio dove le ho girate, in zona Duomo a Terni e per i vicoli del borgo medievale di Collescipoli. Mi pento di non averne sfruttati altri come Narni o Torre Orsina; per quest’ultimo, il corso si sarebbe prestato molto bene.

La sceneggiatura e la post-produzione sono state fasi molto lunghe. Quali sono state le sfide principali nel portare questa storia sul grande schermo?
È stato il film che ci ho messo di più a scrivere, come ho già detto 4 o 5 anni, e la post-produzione, che ha richiesto anche dei doppiaggi e numerose modifiche al montaggio, è durata qualche mese. Riguardo le riprese, ho impiegato solo due mesi e sono durate meno di quelle del mio primo film Circondato dalle tenebre. Anche per questo non vedo l’ora di presentarlo sul grande schermo: il risultato mi soddisferà parecchio. Non solo dal punto di vista personale, ma anche per il pubblico che vedrà un adattamento tutto nuovo e all’italiana del Dr. Jekyll e Mr. Hyde.
Nel cast c’è Carlo Malatesta, noto per essere il tastierista dei My Mine. Come è nata la sua partecipazione, e cosa ha portato al progetto il suo debutto come attore?
Carlo lo conosco da 11 anni. Abbiamo collaborato anche con dei video amatoriali sulle poesie in dialetto ternano di Luciano Brogelli, che anche lui ho avuto nel cast di un mio cortometraggio: Il richiamo della strega, ma non ha mai partecipato a un mio film: era giunta l’ora di convocarlo. Anche per il fatto che mi piacciono molto i My Mine, sono orgoglioso che abbia accettato la parte. Interpreta il commercialista dove il protagonista lavora nel suo studio come impiegato.
Le musiche di Fabio Fraschini, bassista di Marina Rei e della Rino Gaetano Band, sono un elemento chiave del film. Puoi parlarci del processo di creazione della colonna sonora e di come si intreccia con la narrazione?
La stima con Fabio è reciproca, anche lui è metallaro e la colonna sonora dei titoli di coda è proprio heavy metal. Da tempo parlavamo di una collaborazione alle musiche di un mio film; appena ho iniziato a girare Mister Hyde – L’erede di Jekyll, gliel’ho chiesto subito ed ha accettato con entusiasmo. Mi ha proposto delle musiche con degli archi e dei synth, non poteva propormi delle musiche migliori per questo progetto. Appena finito il montaggio, è stato il primo a cui l’ho mandato e in quattro e quattr’otto ha composto numerose musiche, tutte azzeccate per le scene Il Narnia Terror Night sarà il palcoscenico dell’anteprima. Cosa significa per te presentare il film nella tua città, e quali sono le tue aspettative per il festival?
Sostenere, come faccio da 11 anni, non solo i miei film ma anche quelli di altri registi provenienti da altre città italiane, per me significa rendere lustro il bellissimo paese di Narni per un evento particolare, direi, dedicato agli horror indipendenti italiani; anche per questo sono estremamente soddisfatto. La soddisfazione è anche quella di richiamare gente del posto appassionata del genere per vedere sul grande schermo dei lavori indipendenti, di cui l’occasione è rarissima.

Hai già in mente altri festival o rassegne a cui vorresti sottoporre il film? Quali sono i tuoi obiettivi per la distribuzione di Mister Hyde – L’erede di Jekyll?
Sì, a breve lo caricherò su FilmFreeway e lo iscriverò a vari festival, magari anche all’estero, sperando di trovare delle porte aperte. I miei obiettivi sono quelli di trovare una distribuzione home video o in streaming, dato che i miei film precedenti non sono mai stati distribuiti. Ho dato il meglio nel realizzare questo film anche per questo.
Come regista indipendente, quali sono state le difficoltà e le soddisfazioni nel realizzare un progetto così ambizioso nel panorama cinematografico italiano?
Le difficoltà le ho avute a scriverlo, nonostante abbia cambiato poche cose della sceneggiatura iniziale. Nel girarlo, solo le scene ambientate nel passato, dovevo stare attento a non riprendere cose moderne. La soddisfazione per me è il risultato: più riguardo il film e più sono soddisfatto perché, appunto, è stato girato in maniera indipendente facendo del meglio, basandosi comunque su un grande classico; potrebbe essere apprezzato dalla critica come lavoro indipendente.
Il trailer e la locandina stanno già generando curiosità. Puoi darci un’anticipazione su qualche scena o tema che il pubblico troverà particolarmente sorprendente o innovativo?
Per me il pubblico troverà innovativo che è un Jekyll e Hyde moderno all’italiana e sposa l’horror di tensione con una storia d’amore. Non mancano scene di suspense, soprattutto nella seconda metà, che a differenza della prima è sul sentimentale.
Guardando al futuro, hai già in mente nuovi progetti cinematografici? Puoi darci qualche indizio su cosa bolle in pentola?
Sì, assolutamente, ho pronta la sceneggiatura di un soggetto che iniziai a scrivere durante la lavorazione de Il richiamo della strega nel 2018; si tratta di un cortometraggio horror-commedia sui lupi mannari, un tema che ancora non ho mai portato sullo schermo. Se tutto va bene, le riprese inizieranno dopo l’estate.


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